Bambi, il live action sarà meno ‘cruento’


'Bambi' dovrebbe tornare al cinema con un remake live action, che dovrebbe 'soprassedere' su una delle scene cardine del film

Bambi è, quasi per tradizione, uno dei classici Disney che ha “traumatizzato” molti, giovani spettatori. Forse non tutti ricordano alla perfezione la trama o le inquadrature o le sequenze del film, ma è indubbio che nessuno ha dimenticato il momento in cui la mamma di Bambi viene uccisa durante una seduta di caccia, lasciando il giovane cervo solo e disperato. Ora Bambi è al centro di un remake/live action che è ancora in fase di sviluppo, dopo essere stato annunciato nell’ormai lontano anno terribilis 2020. Qualche settimana fa avevamo riportato la notizia che la pellicola sarebbe stata forse diretta da Sarah Polley, regista del recente Women’s Talking (tratto dal libro, edito anche in Italia da Marcos Y Marcos dal titolo Donne che parlano), che all’epoca era ancora in trattative. Secondo Deadline, inoltre, il film dovrebbe essere un’opera musicale con la colonna sonora a cura di Kacey Musgraves.

Un Bambi più edulcorato: ecco quello che sappiamo

Bambi
Bambi

Ci sono però alcune novità su quello che dobbiamo aspettarci da questo, ennesimo live action/remake. A darne notizia è la testata Collider, attraverso un’intervista fatta alla co-sceneggiatrice Lindsay Anderson Beer, che ha spiegato che il nuovo Bambi si presenterà all’occhio e al giudizio del pubblico in una versione “aggiornata”, di modo da essere più facilmente fruibile da parte dei bambini. Nello specifico la sceneggiatrice ha detto:

“Non voglio rovinare o spoilerare il plot ma c’è un trattamento riguardo alla morte della mamma nel film originale che penso che alcuni bambini e alcuni genitori, oggi, sono troppo sensibili per guardare, rispetto a quanto lo fossero negli anni passati. E penso che questo sia il motivo per cui non lo abbiano mostrato ai loro figli.”

Naturalmente poi l’attenzione si è spostata proprio sul momento cardine della trama, quello inerente la morte della mamma di Bambi. Alla co-sceneggiatrice, dunque, è stato domandando quali fossero le intenzioni rispetto a quella determinata scena. A questa domanda la donna ha risposto:

“La nostra opinione è che ci sia un modo per aggiornare Bambi e penso solo che dare vita alla scena in un modo in cui i bambini di oggi vi si possano relazionare meglio è un servizio più utile da rendere al film originale.”

Da una parte, dunque, si sottolinea la voglia di non proporre al pubblico una versione pedissequa del lungometraggio animato di casa Disney: quindi non si dovrebbe seguire la moda dei primi live action di fare tutte le inquadrature uguali al lungometraggio originale. Dall’altra parte, però, questa tensione a “difendere i bambini” o ad avere paura di genitori “troppo sensibili” rischia ancora di più di appiattire una cultura che al giorno d’oggi si dimostra incapace di affrontare il conflitto, quell’elemento principale a ogni storia per poter dire e insegnare qualcosa. Oggigiorno si ha così tanta paura di fare uno scivolone, di dire qualcosa fuori posto, che si rischia di creare opere senz’anima, una giustapposizione di immagini che non ha un vero scopo se non quello più apertamente economico. Naturalmente prima di poter elargire qualsiasi giudizio bisognerà vedere prima il film e comprendere come è stata utilizzata la storia di partenza. Ma visto che Bambi è ancora in fase di sviluppo, l’attesa sarà ancora lunga.

Bambi, trailer
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