Balkan Film Festival 2021
Apertura con Milcho Manchevski; cinema 'al femminile' con Andrea Štaka, Antoneta Kastrati, More Raça; Focus Kosovo; omaggio al Maestro Goran Paskaljević; chiusura con Gregor Božič.
di Redazione / 05.10.2021
Dal 6 al 10 ottobre 2021 è in programma il Balkan Film Festival, alla Casa del Cinema di Roma, nato con l'obiettivo di stimolare la co-produzione cinematografica tra Italia e regione balcanica, in linea con quanto indicato da ANICA, MiC e dai Centri di cinematografia dei paesi dell'area Balcanica in occasione dell'ultima Berlinale. E' anche un appuntamento per conoscere il meglio del cinema balcanico attraverso proiezioni esclusive, incontri con registi di fama internazionale e approfondimenti sulle tematiche più attuali.
Apre il 6 ottobre l'edizione di quest'anno il regista macedone Milcho Manchevski, in veste di ospite d'eccezione e protagonista di un incontro con il pubblico per riflettere sul ruolo del cinema nella costruzione della società nei Balcani, qui intervistato dal regista e sceneggiatore albanese Roland Sejko. Leone d'Oro alla 51a Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia con "Prima della pioggia", Manchevski è stato tra i primi ad affrontare il conflitto in Jugoslavia. In programma la proiezione del suo ultimo "Willow", che racconta la storia di una donna che assume un ruolo di avanguardia nella rottura della tradizione e nel rispetto della vita, diventando protagonista del dramma cinematografico del presente sollecitando urgenti soluzioni ai problemi della contemporaneità.
Altro tema in primo piano in questa seconda edizione è il ruolo della donna nella società e nella cinematografia balcanica. Sabato 9 ottobre è in programma il panel "Cinema al femminile nei Balcani" con la presenza delle registe Andrea Štaka, Antoneta Kastrati, More Raça moderate dalla Dott.ssa Luisa Chiodi, Direttrice scientifica dell'Osservatorio balcani e caucaso transeuropa. Con una selezione di film realizzati da registe dell'area balcanica, si proverà a rispondere a domande come: "Nella produzione cinematografica delle registe balcaniche di successo, quali sono i temi prioritari? Quali sono le differenze rispetto alla cinematografia dei loro colleghi uomini? Una diversa visione della società? Una diversa aspettativa di futuro? In particolare, vi sono differenze nel racconto femminile sulla politica, la pace, la guerra, l'ambiente, la famiglia, l'emigrazione e su se stesse?"
Andrea Štaka, regista di origini slave vincitrice con "Das Fräulein" del Pardo d'Oro al Festival del Cinema di Locarno 2006, sarà in collegamento dalla Svizzera dove vive e lavora come regista e produttrice. In anteprima italiana sarà presentato il suo ultimo lungometraggio "Mare" presentato in selezione alla Berlinale 2020: è la storia di una donna, moglie e madre, che immagina una vita diversa finché uno sconosciuto viene a vivere alla porta accanto. Antoneta Kastrati è una regista kosovara che, dopo essere sopravvissuta alla guerra, ha preso in mano una telecamera e ha iniziato a realizzare cortometraggi e documentari. Dopo aver completato gli studi di regia presso l'American Film Institute di Los Angeles ha realizzato il suo primo progetto di lungometraggio narrativo, "Zana", presentato in anteprima al Toronto International Film Festival e candidato agli Oscar 2020. La ventinovenne More Raça al Balkan Film Festival presenterà la sua opera prima, "Galaktika e Andromedës" (La galassia di Andromeda, 2020), una denuncia del degrado sociale postbellico visto con gli occhi di una giovane donna: uno sguardo resiliente nell'aridità del Kosovo contemporaneo.
Alla presenza dell'Ambasciatore del Kosovo in Italia Lendita Haxhitasim, le registe Kastrati e Raça, saranno anche coinvolte nel Focus Kosovo, una sezione del festival che indaga su un'area cinematograficamente in rapida crescita.
Il Balkan Film Festival ha scelto di rendere omaggio quest'anno al regista serbo Goran Paskaljević, recentemente scomparso, proiettando il suo "Honeymoons" e ricordandolo anche con gli interventi del giornalista e critico Nicola Falcinella e del regista Roland Sejko.
A chiudere quest'anno il Balkan Film Festival sarà il film "Storie dai boschi di castagne", una co-produzione italo/slovena firmata dal regista sloveno Gregor Božič: una fiaba delle comunità di confine italo-sloveno che riflette sull'integrazione e sui processi dolorosi dell'emigrazione. A presentare il film, scelto anche per omaggiare la Presidenza Slovena pro tempore dell'UE, ci saranno il protagonista del film Massimo De Francovich e la scenografa Giovanna Cirianni.