Avatar protagonisti - MovieTele.it
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Avatar, l’origine del nome: da dove deriva questo termine


Tutti conosciamo il film Avatar, ma sono in molti a non sapere né da dove derivi questo nome, né cosa significhi. Scopriamolo.

Chi ha maggiore dimestichezza con la tecnologia, che sia leggendo i giornali o utilizzando videogiochi e social network, avrà sicuramente sentito nominare almeno una volta la parola avatar. Nell’ultimo periodo, poi, la frequenza con cui si parla di questo tema è aumentata anche grazie alla diffusione di questi personaggi virtuali come ulteriori funzioni dei profili social. Ma da dove deriva il nome “Avatar”? Vediamo.

Da dove deriva la parola avatar

Nel caso l’abbiate pensato, no, la parola avatar non è nata insieme all’omonimo film, né si tratta di un termine nuovo coniato per descrivere una nuova tecnologia. Al contrario, questa parola ha origini davvero antiche, legate addirittura al sanscrito. Il termine, nella lingua originale e nel lessico della religione induista, veniva utilizzato per descrivere l’incarnazione, cioè il fenomeno per cui un dio prendeva possesso di un corpo. Letteralmente a parola avatar significa “Colui che discende”. Questo significato coincide con l’uso che si fa del termine avatar all’interno del conosciutissimo lungometraggio.

Avatar film
Avatar film

Negli ultimi anni, questo termine è stato impiegato, con significato simile, in ambito tecnologico. Parliamo, infatti, di avatar per indicare il nostro alter-ego virtuale che utilizziamo sui social o all’interno di videogiochi. Ad oggi, le tecnologie alla base della creazione dei personaggi sono così sviluppate che permettono di creare delle vere copie virtuali di noi stessi, personalizzandole con tutti i nostri piccoli dettagli fisici.

E si tratta di una funzione particolarmente sfruttata da app di messaggistica e piattaforme social. Basti pensare a Snapchat, che consente di creare il proprio “disegno” da inserire come immagine del profilo, anche se le caratteristiche base sono uguali per tutti. Per quanto riguarda invece altre piattaforme del genere, vi è Meta (WhatsApp, Facebook e Instagram) che, da anni, incentiva l’utilizzo degli avatar applicati soprattutto al Metaverso. In quest’ottica, gli alter-ego virtuali dovrebbero essere utilizzati per vivere una vita digitale parallela a quella reale.

Pro e contro di questa innovazione tecnologica

Come per tutte le cose, l’introduzione degli avatar nelle nostre vite è sicuramente un’importante innovazione, ma presenta diversi rischi. Da un lato, infatti, creare il proprio alter-ego digitale ci permette di esprimerci al meglio all’interno di piattaforme web e videogiochi di community. La possibilità di inserire tutti i dettagli che ci caratterizzano, come il colore della pelle, degli occhi, e segni particolari del nostro viso o corpo permette di non creare discriminazioni e accettare tutti così come sono. Il tutto garantendo la privacy, poiché non riveliamo la nostra immagine reale, il che è una protezione quando si naviga in alcune parti del web.

Avatar alter-ego digitali - MovieTele.it
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D’altra parte, proprio perché non possiamo mai essere sicuri che la persona che abbiamo dall’altro lato dello schermo sia come la vediamo nel suo personaggio digitale, non potremo mai fidarci al 100%, né tantomeno intraprendere vere relazioni, il che intacca la socialità. In più, non avere un certo equilibrio nell’uso che si fa degli avatar potrebbe portarci a distaccarci dal mondo reale.

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