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American Gods: perché amiamo tutti Mad Sweeney?

In occasione del compleanno dell'interprete Pablo Schreiber, cerchiamo di comprendere perché il personaggio di Mad Sweeney è diventato uno dei favoriti nella serie 'American Gods'.

Pablo Schreiber è un uomo alto, dalle spalle larghe quanto un orizzonte, che potrebbe incutere timore per la stazza del suo fisico – che attualmente sta allenando ancora di più in occasione dell'inizio delle riprese della serie Halo, per cui è stato da poco scritturato. Ma basta guardarlo in volto per lasciar cadere ogni paura. Il suo volto è aperto e sorridente, perfetto per prestarsi alla creazione sul piccolo schermo di Mad Sweeney, il leprecauno che fa parte della schiera di dei nella serie Amazon American Gods. Un personaggio che, in mezzo alla giostra di divinità che la serie mette in campo, riesce a risplendere per un atteggiamento caustico, ma sempre votato ad un'ironia non sempre politicamente perfetta, ma di sicuro sempre divertente.

Se, nel libro di Neil Gaiman a cui la storia si ispira, Mad Sweeney aveva un suo ruolo marginale, con la serie televisiva il personaggio del leprecauno è esploso, riempiendo lo schermo, tanto da spingere l'autore Gaiman a sperare nella realizzazione di uno spinoff interamente dedicato a questo personaggio. In questo articolo non ci saranno spoiler sugli eventi della seconda stagione. Ciò che interessa non è raccontare quello che succede a Mad Sweeney, ma comprendere perché è così difficile resistere al suo fascino disordinato e spesso furioso.

Il punto principale è che Mad Sweeney è un personaggio complicato, un personaggio pieno di contraddizioni. Quando lo conosciamo ci appare solo come uno sciocco egoista che non riesce a vedere più in là del suo naso. Un uomo che segue l'oro e che l'unica chiamata alle armi che deve seguire è di quelle a cui è costretto dalle catene del debito d'onore. E, d'altra parte, il carattere contraddittorio di Mad Sweeney lo comprendiamo sin dall'inizio: come leprecauno è una creatura che dovrebbe inseguire il tesoro del sole e che invece rimane con i piedi affondati nel fango, in un'esistenza che sembra imprigionarlo con radici fatte di volute di oscurità che lo incatenano alla terra. È una creatura che rimanda i colori dell'Irlanda e che insegue la fortuna, proprio lui che la sua fortuna l'ha persa, gettata nel petto di una donna tornata dalla terra dei morti e che sembra trasformarsi ben presto nel suo punto più debole. Ed è proprio con l'incontro con Laura (Emily Browning) che Mad Sweeney entra in contatto con la sua stessa precarietà, con quel suo essere a cavallo tra due mondi. Il rapporto che si crea tra questi due personaggi ai limiti, distrutti dai propri sensi di colpa, è stato sicuramente il punto più forte del percorso di Sweeney che, se all'inizio ci era parso semplicemente come un uomo sciocco che si divertiva solo a far la persona superficiale, di colpo diventa più profondo.

Diventa un uomo ossessionato dal proprio passato, dai propri errori. Un uomo che viaggia in compagnia di una donna morta che è la metà di lui e che tuttavia possiede una forza che le permette di sovrastare Mad Sweeney e di chiamare in causa le sue maggiori fragilità. Abbiamo così un leprecauno che insegue un volto che gli ricorda quello di una vecchia amica e che si trova con la sua fortuna incastrata nel petto (o nel cuore?) di una donna morta che insegue un marito che già una volta ha tradito. Un leprecauno che è sfortunato, che è arrabbiato e che si nasconde dietro le sigarette che continua a fumare e i piani che non riesce a portare a termine.

Ed è proprio in questi suoi continui fallimenti che si nasconde la grandezza di questo personaggio, interpretato magistralmente da Pablo Schreiber. Lui, che avrebbe dovuto essere un Re Sole, che è un Re Dio, in grado di piegare l'immortalità nelle sue mani, è un concentrato di errori, di dolore inespresso. Un Dio così profondamente umano che è impossibile non schierarsi immediatamente dalla sua parte. La seconda stagione di American Gods, inoltre, ha messo ancora più accento su questo personaggio che nel romanzo non appare più di un paio di volte: ha indagato il suo passato, le sue ferite mai rimarginate e, allo stesso tempo, ha portato su un altro livello la chimica che ha con Laura. E di colpo sembra che lo schermo sia troppo piccolo per contenere un personaggio come Mad Sweeeney.

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