Giffoni 2013
Giffoni 2013

Alessandro Gassman a Giffoni 2013


Alessandro Gassman è stato ospite nell'ultima giornata del Giffoni Film Festival 2013 per presentare il suo film 'Razzabastarda' e annunciare un nuovo progetto da regista.

Alessandro Gassman, attore, regista, scrittore, è stato ospite nell'ultima giornata del Giffoni Film Festival. Figlio di Vittorio Gassman, Alessandro ha annunciato proprio a Giffoni di voler tornare dietro la macchina da presa. "Sto scrivendo una nuova sceneggiatura, ho acquisito i diritti di tre libri, ma non posso dire di più", ha detto Gassman senza rivelare troppe cose sul suo nuovo progetto cinematografico.

Al Giffoni Alessandro Gassman ha portato il suo film Razzabastarda da lui scritto, diretto e interpretato, del quale ha detto:

"Non ho paura del giudizio dei ragazzi anzi vengo al Giffoni sempre volentieri perché qui diventano buoni critici e grandi spettatori".

Sul valore della famiglia Gassman ha spiegato che proprio per un attore avere figli è fondamentale.

"Sono un papà di un ragazzo di 14 anni. Quello dell'attore è un mestiere che ti porta all'egocentrismo, avere figli è fondamentale per capovolgere questo baricentro".

Sulle condizioni del cinema italiano Alessandro Gassman è stato molto severo:

"In Italia l'offerta qualitativa del cinema ha due direttrici una è quella della commedia che tiene in piedi tutto il sistema e va forte; una seconda è quella del cinema d'autore, e penso a Sorrentino, Garrone, Virzì, tutta una nuova generazione di registi che ammiro e che fanno fatica ad andare avanti. Viviamo in un momento di crisi del cinema e il fatto che l'Italia destini solo l'un per cento alla cultura la dice lunga su quanto questo Paese abbia a cuore la propria storia". "Il cinema può sconfiggere anche il razzismo, fare informazione, raccontare gli orrori del genere umano. Personalmente ho difficoltà a vedere The Schindler's List ma mi forzo di guardarlo per ricordare. Mio padre ha vissuto con la paura di essere deportato, vorrei che quel ricordo restasse indelebile".

L'attore, che in autunno in tornerà in tournée a teatro con Riccardo III, ha voluto commentare ulteriormente proprio il caso Calderoli e la recente gaffe fatta nei confronti del Ministro Cécile Kyenge.

"Partirei dal Papa che ha fatto bene ad andare a Lampedusa. Ci dobbiamo abituare a vivere in un Paese multietnico e in una società multirazziale. Gli immigrati sono una ricchezza come lo siamo stati noi quando emigravamo in altre epoche verso l'America. L'attuale legge che impedisce ai figli degli immigrati nati in Italia di avere la cittadinanza non è democratica. Vivo nella convinzione che lo ius soli debba essere approvato subito. Sul caso Calderoli penso che nessun rappresentante delle istituzioni possa permettersi di insultare chiunque. In un altro Paese Calderoli si sarebbe dimesso".

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