Giuliano Montaldo ospite a MovieMag su Rai Movie
Giuliano Montaldo ospite a MovieMag su Rai Movie

Addio a Giuliano Montaldo, addio al regista genovese. L’impegno di Rai Cultura per ricordarlo


Gli appuntamenti televisivi che Rai Cultura propone per rendere omaggio al regista, attore e sceneggiatore Giuliano Montaldo scomparso il 6 settembre 2023.

Si è spento all’età di 93 anni l’attore, regista e sceneggiatore italiano Giuliano Montaldo, con la morte avvenuta il 6 settembre 2023 nella sua casa di Roma.

Nato a Genova il 22 febbraio 1930, ha avuto delle prime esperienze come attore in pellicole quali il dramma di guerra Achtung! Banditi! del 1951 diretto da Carlo Lizzani, il poliziesco La cieca di Sorrento del 1953 diretto da Giacomo Gentilomo, Ai margini della metropoli del 1953 di Carlo Lizzani e Massimo Mida così come anche il drammatico Cronache di poveri amanti del 1954 diretto da Carlo Lizzani. Montaldo ha esordito come regista dietro la macchina da presa del film Tiro al piccione del 1961, un dramma con protagonisti Eleonora Rossi Drago, Jacques Charrier e Francisco Rabal. Altri film diretti da Montaldo sono stati Una bella grinta del 1965 con Renato Salvatori, Norma Bengell e Nino Segurini, Marco Polo del 1977, Gli occhiali d’oro del 1987 con Philippe Noiret, Rupert Everett e Valeria Golino, Il giorno prima del 1987 con Ben Gazzara, Kate Nelligan e Kate Reid, Tempo di uccidere del 1989 con Nicolas Cage, Ricky Tognazzi e Patrice-Flora Praxo, I demoni di San Pietroburgo del 2008 con Carolina Crescentini e Roberto Herlitzka e L’industriale del 2011 con Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini ed Eduard Gabia. Montaldo si è anche lanciato nella realizzazione di una ‘trilogia’ sui poteri militare, giudiziario e religioso composta dai film Dio è con noi del 1970 con Bud Spencer, Franco Nero e Richard Johnson, Sacco e Vanzetti del 1971 con Gian Maria Volontè, Riccardo Cucciolla e Cyril Cusack e Giordano Bruno del 1973 con Gian Maria Volontè, Hans Christian Blech e Mathieu Carrière.
Giuliano Montaldo ha ricevuto il premio David di Donatello alla carriera nel 2007, mentre nel 2018 ha vinto un premio David di Donatello per la categoria miglior attore non protagonista per il suo ruolo nel film Tutto quello che vuoi del 2017 diretto da Francesco Bruni. Nel 2013, Montaldo ha ricevuto il Nastro d’Argento come Migliore Attore Protagonista di Documentari per il film Quattro volte vent’anni di Marco Spagnoli.

La morte di Giuliano Montaldo è avvenuta sul finire della 80a Mostra del Cinema di Venezia. Il Presidente, così come tutta la Biennale di Venezia, hanno ricordato che il regista ha condiviso parte della sua carriera con la Mostra di Venezia, a partire proprio dal suo debutto come regista con Tiro al piccione nel 1961, film riproposto restaurato nel 2019 in Venezia Classici, sezione della quale era stato presidente della giuria nel 2014. In seguito, Montaldo ha partecipato alla Mostra con titoli quali Gli occhiali d’oro (1987), premiato con l’Osella d’oro per la scenografia e i costumi, e Tempo di uccidere (1989), tratto dal libro premio Strega di Ennio Flaiano. Nel 2008, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia  il suo documentario L’oro di Cuba.

La Writers Guild Italia, il sindacato degli sceneggiatori italiani, ricorda Giuliano Montaldo come “Emblematico rappresentante del cinema politico e civile” che nella sua carriera “ha brillantemente narrato non solo le vite dei grandi protagonisti, ma anche quelle delle figure meno note e degli eroi non celebrati, attraverso i quali scorre la trama della storia più ampia“.

L’impegno di Rai Cultura per ricordare Giuliano Montaldo

Rai Cultura rende omaggio al regista, attore e sceneggiatore Giuliano Montaldo riproponendo “23 agosto 1977 – Sacco e Vanzetti Day” giovedì 7 settembre alle 11.50 su Rai Storia (dopo essere già andato in onda mercoledì 6 settembre alle ore 22.50). Si tratta di un documentario che ricostruisce l’inchiesta del 1977 di Rodolfo Brancoli e Giuliano Montaldo in cui viene ripercorsa la vicenda degli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti che, il 23 agosto 1927, in seguito ad un processo segnato da pregiudizi e prove discutibili – e dopo sei anni di carcere – sono morti sulla sedia elettrica negli Stati Uniti, per un crimine che non hanno commesso, dal quale sono stati completamente scagionati solo 50 anni dopo. Dalle accuse al processo che ha fatto tanto discutere, dalla condanna a morte all’inutile mobilitazione internazionale a loro favore, dall’esecuzione alla riabilitazione postuma: tutto viene raccontato del documentario.

L’omaggio di Rai Cultura a Giuliano Montaldo prosegue nella giornata di giovedì 7 settembre alle 13.45 su Rai Storia ricordando uno dei titoli più famosi del regista, “L’Agnese va a morire” del 1976. In onda viene trasmessa l’intervista a Renata Viganò, autrice de “L’Agnese va a morire”, tratta dalla puntata di “Settimo giorno” del 25 aprile 1976, con la conduzione di Enzo Siciliano. Successivamente, in onda il servizio di Lelio Bersani del Tg1 del 22 novembre 1976, da Parigi, con il racconto della proiezione al cinema del film di Giuliano Montaldo, tratto dal romanzo omonimo di Renata Viganò. Alla domanda “C’è molta gente che ha detto: ancora dopo 30 anni un altro film sulla Resistenza? Tu perché l’hai fatto?“, lo stesso Montaldo risponde: “Perché io credo che sia necessario ricordare ai giovani ciò che è accaduto allora e soprattutto perché il film che mi veniva proposto, tratto da “L’Agnese va a morire”, un romanzo molto bello che io ho amato da quando è uscito, è la storia di una donna“.

Infine, Rai 5 ha già proposto nella giornata di mercoledì 6 settembre alle 21.15 (ma recuperabile su RaiPlay) l’opera Turandot di Puccini nella produzione del Teatro Carlo Felice con la regia di Giuliano Montaldo e la direzione di Donato Renzetti. Con la regia firmata da Matteo Richetti, protagonisti sul palco Daniela Dessì, Ramaz Chikviladze, Francesco Verna, Enrico Salsi, Massimo La Guardia, Roberta Canzian, Mario Malagnini e Manuel Pierattelli.


articolo aggiornato il 07.09.2023 per aggiungere la dichiarazione della WGI.

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