Pomeriggio Cinque
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A Pomeriggio cinque parla Giovanni, il fiorista di Avetrana


Oggi, mercoledi 11 maggio 2011, il fioraio di Avetrana, Giovanni, è intervenuto a “Pomeriggio cinque“e racconta ai microfoni di Canale 5 che nelle sue dichiarazioni ha sempre fatto riferimento a un suo sogno. A Pomeriggio cinque ha dichiarato: “Raccontare cosa ho sognato? Non posso dirlo perché sono delle informazioni di riservatezza in mano agli inquirenti… […]

Oggi, mercoledi 11 maggio 2011, il fioraio di Avetrana, Giovanni, è intervenuto a “Pomeriggio cinque“e racconta ai microfoni di Canale 5 che nelle sue dichiarazioni ha sempre fatto riferimento a un suo sogno.

A Pomeriggio cinque ha dichiarato:

Raccontare cosa ho sognato? Non posso dirlo perché sono delle informazioni di riservatezza in mano agli inquirenti… non so se fosse un sogno o meno, ma ho sognato che Sarah scappare e presa in macchina da qualcuno, in un certo modo sì, anche se annebbiato questa informazione è vera, e vorrei dire in questo momento che sono molto arrabbiato con la procura perché a me danno delle riservatezze e le notizie escono da loro.

Chi ha caricato Sarah potrebbe essere uno della famiglia. Di questo sogno, come ho detto anche agli inquirenti ne parlai con mia moglie, con la mia commessa e con un altro mio amico è stato un interrogatorio molto lungo, durato circa sette ore, io ho detto inizialmente che era un sogno poi qualcuno mi ha fatto dubitare, come anche la mia ex operaia. Se gli inquirenti mi hanno creduto? Qualcuno si altri no”.

Dopo che la giornalista che lo ha intervistato gli fa notare che alcuni inquirenti non hanno ritenuto che fosse un sogno per i particolari importanti da lui descritti come il fatto che la macchina fosse accesa mentre la persona era scesa per prendere la piccola Sarah che stava urlando, dice:

Si, sono tutti particolari che si possono trovare solo in un sogno

La cronaca di riporta al 26 agosto 2010, giorno in cui dice di aver visto Sarah Scazzi fuggire da casa Misseri, inseguita da una persona della famiglia che la costringeva con la forza a salire su un’automobile, poi aveva ritrattato dicendosi convinto che si trattasse di un sogno.

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