A casa nostra, Luca Belvaux racconta la Francia tra elezioni e populismo
Il regista Luca Belvaux in A casa nostra prova a descrivere i retroscena della campagna elettorale di un partito di estrema destra nel nord della Francia.
di Redazione / 27.04.2017
Esce al cinema il 27 aprile Chez nous – A Casa Nostra, film drammatico politicamente impegnato diretto da Lucas Belvaux con protagonisti Émilie Dequenne, André Dussollier, Guillaume Gouix, Catherine Jacob, Anne Marivin, Patrick Descamps, Charlotte Talpaert, Corentin Lobet, Stéphane Caillard, Jean-Louis Sbille. Il regista prova in questo film a descrivere i retroscena della campagna elettorale di un partito di estrema destra nel nord della Francia.
Protagonista è Pauline, un'infermiera domiciliare in un distretto minerario nel nord della Francia, che cresce da sola i suoi due figli e si occupa del padre, un ex metalmeccanico. Devota e generosa, Pauline è amata dai suoi pazienti, che contano su di lei, anche se nessuno vede che che si trova ad affrontare una realtà sociale sempre più difficile. Nel frattempo, un partito nazionalista in crescita, in cerca di rispettabilità, utilizzerà a proprio vantaggio la sua popolarità facendone la propria candidata alle elezioni locali…
Non a caso, la leader bionda e autorevole protagonista del film, interpretata da Catherine Jacob, ricorda Marine Le Pen, e il titolo rimanda allo slogan "On est chez nous!" del Front National. A tal proposito il regista racconta: "Volevo che lei fosse più un'eco che un ritratto. È un personaggio cinematografico 'ispirato a', e c'era molto su cui lavorare ed essere ispirati in quel senso. Sfortunatamente. Con lei ho lavorato sui segnali più potenti, quelli che sono immediatamente identificabili – come i capelli biondi e la durezza. Questi sono significanti per gli elettori e una maniera quasi subliminale di trasmettere un messaggio senza parole. La cosa interessante è che è lo stesso dappertutto. C'è una specie di 'populista internazionale'. Volevo concentrarmi sull'immagine pubblica. Non vediamo la sua vita privata, anche se la vediamo a casa. È presentata unicamente in relazione alla politica, durante le manifestazioni e le assemblee. Quella è l'immagine che lei intende presentare, l'immagine che sceglie e su cui ha lavorato, ed è quella a cui sono interessato. È un'immagine senza sfumature al fine di essere il più efficace possibile. È quasi uno slogan di per sé."
Nel film, i responsabili del partito di estrema destra sono rappresentati come "cacciatori di teste in cerca dei giusti candidati": questo "sostanzialmente" riflette la realtà, secondo il regista, che racconta: "Tutte le questioni riguardanti l'estrema destra – le sue varie componenti, i confini sfumati, quello che viene detto su internet (quella che chiamiamo "fasciosfera") – sono esplorate approfonditamente nel film. Nei partiti politici c'è sempre qualche forma di marketing, pubblicità e propaganda. È addirittura lo scopo di una campagna elettorale. Quello che rende differente il Front National è che sta affrontando due problemi unici: vuole mostrare un'immagine rispettabile e avere candidati ovunque, ma manca di dirigenti. Ed è anche per questo che ci sono così tanti giovani e donne dell'estrema destra sulle liste elettorali, e questo si applica a tutti i paesi europei. Vogliono trasmettere l'immagine di un partito giovane e sorridente che è vicino alle persone, un partito di 'rinnovamento'. E per quanto riguarda questi candidati 'principianti', che non hanno nessuna esperienza politica pregressa, essi godono di rapido riconoscimento ed ascensione attraverso l'apprendistato politico, mentre tale passaggio attraverso i partiti tradizionali è molto più lento. In termini di rispettabilità, l'immagine non è così splendida."
Nello spiegare il motivo per cui ha voluto realizzare questo film e se vi è la possibilità che, come strumento politico, potrebbe sensibilizzare quelli che potrebbero essere tentati di votare per l'estrema destra, il regista ha detto: "Tutto quello che spero è che il film possa incoraggiare la discussione. Nel farlo, sto tentando di mostrare come il populismo sia un inganno. Come si occupa di politica in termini di marketing, e dei cittadini e degli elettori come clienti, o come obiettivi da raggiungere. Su internet si trovano registrazioni delle sessioni di addestramento degli attivisti del Front National che sono molto eloquenti in questo senso. Ho sentito il bisogno di girare questo film mentre giravo il mio precedente film, Sarà il mio tipo? ad Arras, nel nord della Francia. Le elezioni locali si avvicinavano e i sondaggi davano il Front National al 30% o persino al 40% in certi posti. Ho iniziato a preoccuparmi sempre di più del voto popolare all'estrema destra molto tempo fa. E ho sempre realizzato film per rispondere alle domande che io stesso mi faccio. In Sarà il mio tipo? un personaggio dice: "Questo è il nostro posto". Sebbene sia una battuta incongrua per un film, nessuno me ne ha mai parlato prima. Forse perché siamo attaccati all'immagine del Ch'tis, il popolo del nord, come gente cordiale. Ma questa realtà è cambiata. Inoltre, ho una stretta relazione con il nord della Francia in senso più ampio, avendoci già girato due film, e conosco molte persone là. Per dirla senza tanti giri di parole, le elezioni presidenziali si avvicinavano e realizzare questo film sembrava piuttosto urgente."
Chez nous – A Casa Nostra è nei cinema italiani dal 27 aprile, distribuito da Movies Inspired.