Documentando
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Documentando, si espande il catalogo della piattaforma digitale del documentario italiano


Vediamo i nuovi titoli disponibili da Gennaio e Febbraio 2022 nella piattaforma del documentario italiano liberamente accessibile a tutti.

Si ingrandisce il catalogo di "Documentando. Archivio del Documentario Italiano", la neonata piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani, lanciata lo scorso dicembre dall'Associazione D.E-R Documentaristi dell'Emilia Romagna in collaborazione con Regione Emilia Romagna e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, liberamente accessibile a tutti anche dall'estero. A febbraio, oltre a una serie di proposte per festeggiare San Valentino, otto nuovi titoli entrano nel catalogo della piattaforma, arrivando così a 174 titoli.

Due nuovi titoli sono firmati Filippo Vendemmiati, giornalista Rai e regista, autore anche di È stato morto un ragazzo (David di Donatello e premio Vittorio De Seta al Bari Bifest) dedicato alla vicenda di Alessandro Aldrovandi. Con Meno male è lunedì (2014), presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2014, Vendemmiati porta dentro la prima azienda metalmeccanica nata all'interno di un carcere. Ne sono protagonisti i detenuti e gli ex operai del progetto "Fare Impresa in Dozza", impegnati in lavorazioni metalmeccaniche per Gd, Ima e Marchesini Group, sullo sfondo delle musiche dei Tetes de bois. Con Non mi avete convinto, Pietro Ingrao un eretico, presentato a Venezia 69 nell'ambito delle Giornate degli Autori, Vendemmiati racconta la passione politica attraverso una lunga intervista realizzata da gennaio a giugno 2012: non la biografia del politico, ma la "dichiarazione d'amore ad un uomo che con la politica sognava di cambiare il mondo".

Dalla politica allo sport, nel catalogo della piattaforma entra Caput Mundi. Appunti per un'antropologia capitolina (2013) Fabrizio Marini, produzione nella quale il regista porta in una Roma inedita, dove la passione per il calcio è raccontata dalle voci delle radio locali: le telefonate, le dirette con i radioascoltatori e i conduttori-protagonisti vengono alternate a quelle che sono storie e racconti di alcuni cittadini romani che si potrebbero definire 'archetipici', tra la bellezza senza tempo della Roma storica e gli sfregi della decadenza moderna. Con Mi chiamo Renato (2016), invece, il giornalista Emilio Marrese insieme al regista Paolo Muran e allo sceneggiatore Cristiano Governa, racconta la storia dello Stadio Dall'Ara, lo stadio di Bologna che nel 2016 ha compiuto 90 anni: una storia locale che però ha in sé un valore e un interesse assoluto nazionale, perché racconta cosa ha significato e significa ancora oggi andare allo stadio per gli italiani, com'è cambiata nel tempo questa esperienza emotiva e il legame storico che ogni città ha con la sua arena. Ad arricchire il racconto un coro di voci, tra cui quelle di Bruno Pizzul, Angela Baraldi e Bob Messini a cui si aggiunge la partecipazione di Vasco Rossi. Dal calcio al basket con Tutto il palazzo. Bologna 2156: Ritorno a Basket City (2018) raccontato da Emilio Marrese e da Paolo Muran, con Vito e Bob Messini ed effetti speciali per narrare la storia del palasport cittadino e contemporaneamente un pezzo della vita di Bologna e dei bolognesi.

Tra le storie ambientate e girate fuori dall'Italia, Palestina per principianti (2012) di Francesco Merini, un lavoro sulla questione palestinese raccontata attraverso la vicenda di Zimmi, musicista italiano che arrivato in Israele da persona indifferente e "lontana" al tema, viene subito coinvolto dai racconti, dalle speranze e dalle storie di difficoltà che i Palestinesi vivono quotidianamente. Un viaggio che non vuole raccontare la Palestina attraverso il conflitto, ma attraverso le persone.

Restando in tema di viaggi, in piattaforma entrano due titoli di Paolo Muran: Man on the river London to Istanbul (2015) racconta la storia dell'impresa di Giacomo De Stefano, un 'normale' 49enne che a un certo punto della sua vita decide di partire per un viaggio di 5.200 km, da Londra a Istanbul su una barca a remi ed a vela; e Felix Pedro, se solo si potesse immaginare (2018), un viaggio dalla provincia di Modena in Alaska attraverso la storia di Felice Pedroni, il cercatore d'oro originario di Fanano (Mo) che diventa Felix Pedro in America e nel 1902 scopre l'oro in Alaska fondando la città di Fairbanks. Ancora oggi, Felix Pedro, ogni anno, viene festeggiato dalla gente di Fairbanks il 22 luglio, nella parata del "Golden day", il giorno della scoperta dell'oro.

Infine, per il giorno di San Valentino, nell'area tematica "Società" della piattaforma disponibili due produzioni originali per celebrare la festa degli innamorati. Tra dramma e commedia, Mai senza (2011) di Alessandro Tamburini racconta la sessualità della terza età, attraverso le testimonianze di volti noti e volti sconosciuti che si mixano in questa inchiesta, sviluppatasi on the road, nei centri anziani, nelle case della gente, cercando di scoprire se e come fanno l'amore i nostri nonni. Con interviste, tra gli altri, a Paolo Villaggio, Lino Banfi, Sandra Milo, Tinto Brass, Milly D'Abbraccio, Giuliano Montaldo, Marco Pannella, Carlo Monni, Riccardo Schicchi e Valeria Bendoni. E poi spazio al romanticismo con Sini & Roy (2006) di Tissier Claudine e Campo Fabio, il racconto della storia d'amore tra Bologna e l'India: girato in stile bollywood, il film segue sia la vita lavorativa della giovane coppia indiana in Italia sia la loro quotidianità in Kerala.

Dai primi giorni dell'anno, sono disponibili su Documentando sei nuovi documentari. Tre recenti novità sono firmare da Giulio Filippo Giunti, di cui due incentrate sul racconto della figura di Giuseppe Dossetti (1913-1996), personaggio chiave del Novecento italiano sul piano politico e spirituale, attraverso un viaggio laico nella memoria delle persone e dei luoghi che lo hanno visto protagonista. Sulle tracce di Dossetti – Il racconto di Monteveglio (2012) co-diretto con Giorgia Boldrini e Stefano Massari ripercorre gli anni del sacerdote all'Abbazia di Monteveglio, all'interno di un borgo medievale sulle colline tra Bologna e Modena. Sulle tracce di Dossetti – Un racconto della Terra Santa (2016) narra le  vicende della comunità di Giuseppe Dossetti in Medio Oriente. Il terzo titolo firmato da Giunti è Respiro (2021), un reportage girato durante il lockdown del 2020, che racconta un esperimento senza precedenti, con protagoniste una serie di imprese italiane e l'Agenzia Industrie Difesa (AID).

Da gennaio in catalog si trova anche Uno bianca, mirare allo Stato (2019), un documentario d'inchiesta a cura di Roberto Guglielmi e Enza Negroni, con la collaborazione degli studenti del Corso Doc del Liceo Laura Bassi di Bologna, che ripercorre la vicenda terroristica della banda della Uno Bianca che per sette anni, da 1987 al 1994, seminò terrore in Emilia Romagna e nelle Marche.

Altri nuovi titoli entrati nel catalogo della piattaforma di recente sono L'Isola delle Rose, la libertà fa paura" (2009) di Stefano Bisulli e Roberto Naccari, documentario scritto con Vulmaro Doronzo e Giuseppe Musilli, che racconta la vera storia dell'Isola delle Rose, una sorta di isolotto artificiale collocato al largo di Rimini fuori dal territorio italiano, progettato e realizzato dal visionario ingegnere Giorgio Rosa, nell'Italia in fermento degli anni sessanta; e Cimap! Cento italiani matti a Pechino (2008) di Giovanni Piperno, storia del viaggio transcontinentale compiuto da 77 malati mentali e 130 tra operatori, psichiatri, familiari e volontari, in treno da Venezia a Pechino, passando per Ungheria, Ucraina, Russia e Mongolia.

All'interno della piattaforma Documentando si possono trovare anche raggruppati nell'area tematica "Storia",  che suggeriscono, attraverso generi e soluzioni narrative diverse, percorsi di approfondimento e di riflessione dedicati alla Giornata della memoria (27 gennaio). Tra questi, si segnalano due lavori incentrati sugli orrori della Shoah e dei campi di sterminio: Caserme Rosse – Il lager di Bologna (2009) di Danilo Caracciolo e Roberto Montanari, documentario trasmesso anche da Rai 3 e passato in diversi festival internazionali di cinema, che racconta il lager (dimenticato) delle Caserme Rosse di Bologna, un lager nazista di prigionia e poi di "smistamento" dove transitarono circa 36.000 persone tra resistenti, ebrei e altri uomini "sgraditi" alla Germania hitleriana e agli asserviti fascisti italiani. La Trilogia della Memoria (2005) di Primo Giroldini è, invece, una raccolta composta da tre documentari frutto del progetto "Archivi audiovisivi della memoria", realizzato con la collaborazione dell'Isrec di Parma e del progetto "Effetto Notte": Io sono ancora là (miglior documentario al Frontiere Film Festival, racconta attraverso le parole di un testimone, Primo Polizzi, l'esperienza della detenzione nel lager di Mauthausen.) Patrioti, ribelli (sulla lotta di liberazione in provincia di Parma) e Eravamo donne ribelli (sulla resistenza al femminile).

Nei prossimi mesi Documentando – accessibile all'indirizzo documentando.org – continuerà ad ampliare il proprio catalogo di titoli ma anche implementerà ulteriori servizi, come quello di digitalizzazione di materiali in formati obsoleti (U-Matic, BetaCam, VHS) e di trasformazione in file adatti allo streaming per film su supporto DVD o Blue Ray, in modo da includere anche produzioni meno recenti.

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