Gabriella Greison presenta La Teoria di Tutte su laF
Gabriella Greison presenta La Teoria di Tutte su laF

La Teoria di Tutte con Gabriella Greison su LaF


Gabriella Greison, fisica nucleare, scrittrice e divulgatrice, in un viaggio lungo la Penisola per raccontare le storie delle pioniere della scienza, cercando le loro eredi nel presente.

Da lunedì 18 ottobre al 22 novembre 2021 in prima serata alle ore 21.10 su laF in onda "La Teoria di Tutte", una produzione originale EFFE TV realizzata da Stand By Me, con Gabriella Greison, fisica nucleare, scrittrice, divulgatrice, performer teatrale e autrice di podcast, alla sua prima conduzione tv.

Un viaggio lungo l'Italia, da Nord a Sud per raccontare e intrecciare le storie delle pioniere della scienza mondiale – da Margherita Hack a Eunice Newton Foot, da Laura Bassi a Rachel Carson – e quelle delle loro "eredi" nel presente, che stanno valorizzando il Paese con le loro scoperte, lavorando per prestigiosi istituti nazionali e internazionali: Angela Marinoni, Erminia Bressi, Lucia Gardossi, Claudia Gemme, Rosa Anna Corsaro, Lucia Votano, Sabina Airoldi, Maria Felicia De Laurentis, otto donne, otto scienziate, otto eccellenze italiane che stanno contribuendo con il loro lavoro e le loro idee alla costruzione del futuro, per restituire attraverso le loro storie un racconto appassionato e lontano dagli stereotipi di una scienza nuova, inedita e donna.

Nel primo episodio, dal titolo "La scienziata del clima", Gabriella Greison incontra sul monte Cimone la climatologa Angela Marinoni e racconta la storia di Eunice Newton Foot, che 'scopri' l'effetto serra. Nel secondo episodio, dal titolo "La voce del mare", Gabriella Greison segue gli studi sui cetacei della biologa Sabina Airoldi e racconta la storia di Rachel Carson, pioniera dell'ambientalismo.

Nel terzo episodio, in onda lunedì 25 ottobre su laF, Gabriella Greison incontra la chimica Lucia Gardossi dell'Università degli Studi di Trieste, impegnata nello sviluppo delle energie rinnovabili e nell'economia circolare. "Uno dei problemi più seri della nostra civiltà è la pulizia delle acque e dell'aria": diceva così la grande chimica di fine '800 Ellen Swallow Richards, che faceva scienza a partire dalla realtà, esattamente come Lucia Gardossi, esperta di chimica verde che Gabriella Greison incontra presso il laboratorio della facoltà di Scienze Chimiche e Farmaceutiche dell'Università degli Studi di Trieste. Qui Lucia si impegna nella ricerca di risorse rinnovabili provenienti dal suolo, dai mari e dagli scarti agricoli o alimentari, dal cardo alla lolla di riso, per produrre cibo, materiali ed energia in modo sostenibile, senza necessità di ricorrere a fonti fossili. Dall'università, Gabriella e Lucia si spostano al Bagno marino "La Lanterna", uno stabilimento balneare in centro città, dove Lucia ricorda gli anni trascorsi al MIT di Boston, lo stesso istituto dove un secolo prima si laureò Ellen Swallow Richards ma non vi poté insegnare perché, essendo donna, le venne negato il permesso. Lucia ripercorre con Gabriella l'inizio della sua carriera accademica, nel 1991 al rientro da Boston, come ricercatrice a Trieste, poi come professore, fino a diventare Membro del Gruppo di Coordinamento Nazionale Italiano per la Bioeconomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gabriella Greison conosce anche il marito di Lucia, Enrico Tongiorgi, neurobiologo dell'Università di Trieste, con cui dialoga sull'educazione data ai loro figli e sulla discriminazione verso le donne che vogliono fare carriera in ambito scientifico. Il racconto del terzo episodio si conclude nei boschi di Trieste dove Lucia Gardossi tiene parte del suo laboratorio: qui, una volta a settimana, si ritrova con i suoi ricercatori, perché per lei non c'è maggior fonte di ispirazione della natura per scoprire come salvare il nostro futuro e preservare le risorse del Pianeta.

Nel quarto episodio, in onda lunedì 1 novembre su laF, Gabriella incontra la scienziata Erminia Bressi, fisica degli acceleratori al CNAO – Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia. Originaria della provincia di Catanzaro, Erminia Bressi si laurea in fisica delle alte energie all'Università di Pisa nel 2006. Prepara la sua tesi lavorando nei Laboratori Nazionali di Frascati, specializzati nella ricerca per la fisica nucleare e subnucleare. A Frascati Erminia si specializza soprattutto sugli acceleratori di particelle, come quello del CERN di Ginevra. Grazie a questa esperienza, nel 2007 arriva a Pavia dove si sta costruendo il CNAO, il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica dove si sta mettendo a punto il complesso lavoro di messa in funzione dell'acceleratore di particelle, che al CNAO serve per curare i tumori più aggressivi. Erminia entra a far parte del team a cui è affidato questo delicato compito. Alterna il lavoro a Pavia con periodi di specializzazione al CERN di Ginevra. Oggi Erminia, nel ruolo di fisico degli acceleratori, si occupa della qualità e dell'efficacia del fascio di particelle che viene utilizzato per distruggere le cellule tumorali, regolando l'intensità e la grandezza del fascio a seconda delle diverse tipologie di casi clinici trattati. La sua storia si incrocia con quella della fisica Laura Bassi di Bologna, che nel Settecento fu la prima donna in Italia ad ottenere una cattedra all'Università. Quando incontrò il futuro marito, il fisico Giuseppe Veratti si fece fare da lui una promessa precisa: che mai avrebbe ostacolato il suo mestiere di scienziata. Mamma di 8 figli, insieme a Giuseppe Veratti allestì in casa un laboratorio scientifico dotato di un enorme macchina elettrostatica, grazie alla quale sperimentare gli effetti delle scariche elettriche su alcune malattie. Per le sue doti scientifiche, i cittadini bolognesi la chiamavano "l'onore del suo sesso".  

Nel quinto episodio, in onda lunedì 8 novembre su laF, Gabriella Greison incontra la vulcanologa Rosa Anna Corsaro, ricercatrice dell'Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia – INGV di Catania, specializzata in petrologia, una disciplina che analizza il magma delle rocce. Gabriella Greison la incontra sull'Etna – chiamato dai cittadini catanesi "a muntagna" – che, con i suoi 3357 metri di altezza, è il vulcano più alto d'Europa e uno dei più attivi al mondo: qui Rosa Anna Corsaro prende parte alle ricerche dell'Osservatorio Etneo, un pool di scienziati istituito per monitorare costantemente l'attività del vulcano. Il racconto di Gabriella Greison alla scoperta della vulcanologia, inizia ripercorrendo la storia di Katia Conrad, pioniera di questa disciplina che, negli anni '70, era ancora considerata una scienza empirica: la grande scienziata osservava dal vivo la lava uscire dal vulcano insieme al geologo Maurice Kraft, con cui faceva coppia anche nella vita. Le loro fotografie sono state la base su cui si è sviluppata la conoscenza sui vulcani e il loro lavoro si è rivelato fondamentale anche per la sensibilizzazione di capi e governanti delle comunità che vivono alle pendici dei vulcani attivi più pericolosi del mondo e che a partire dai loro studi hanno elaborato piani di evacuazione in caso di eruzione. Dalla storia di Katia Conrad a quella della sua "erede" nel presente, il racconto continua visitando alcuni luoghi della quotidianità di Rosa Anna Corsaro. Alla sede operativa di Catania, Gabriella scopre come la vulcanologa e il suo team tengono monitorato il vulcano attraverso webcam, studio dei segnali e rilevamento dati. Occupandosi in particolare di petrologia, il lavoro di Rosa Anna inizia quando ha in mano materiale vulcanico da analizzare. Oltre a questo, la vulcanologa si occupa anche di prevenzione, seguendo le orme di Katia Konrad che, nel 1985, scrisse le prime istruzioni su che cosa fare in caso di eruzione. E se al fianco di Katia c'era Maurice, Rosa Anna ha accanto Giuseppe, il marito geologo che Gabriella conosce presso la loro abitazione e con cui chiacchiera di come è nata la loro storia e dei loro viaggi nel mondo alla scoperta di altri numerosi vulcani. Dalle pendici dell'Etna, il racconto si chiude con un'ultima tappa al mare, per un'immersione nelle rocce delle Isole dei Ciclopi.  

Nel sesto episodio, in onda lunedì 15 novembre su laF, Gabriella Greison incontra l'astrofisica Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice dell'INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, professoressa di Astronomia e Astrofisica all'Università Federico II di Napoli e tra le protagoniste della ricerca che ha portato alla prima immagine di un buco nero. Greison incontra Mariafelicia De Laurentis sulle colline di Capodimonte a Napoli, dove si trova uno degli osservatori astronomici più antichi d'Italia. La curiosità di vedere oltre rispetto a quello che accade sulla Terra ha spinto Mariafelicia a studiare l'universo, così come fece un'altra importante scienziata del passato, Vera Rubin, che negli anni Settanta diede prova evidente dell'esistenza della materia oscura, una scoperta che oggi è alla base della cosmogonia, la scienza che tenta di spiegare come si è formato ed evoluto il nostro universo. La stessa determinazione e passione di Vera hanno guidato anche Mariafelicia nel suo percorso lavorativo, come racconta a Gabriella al Museo di Fisica di Napoli, un altro dei luoghi della sua formazione. Dopo un'esperienza lavorativa in Siberia e grazie alle competenze acquisite nel corso degli anni, Mariafelicia venne invitata a far parte di un progetto internazionale formato da duecento scienziati provenienti da tutto il mondo e nato per studiare i buchi neri: la sfida era provare a scandagliare l'ignoto, proprio come fece Vera Rubin. La ricerca di Mariafelicia per studiare il buco nero M87 è durata tre anni e l'astrofisico Ciriaco Goddi svela a Gabriella come riuscirono ad ottenere lo scatto che fece il giro del mondo: la prima immagine di un buco nero. Infine, sul lungomare di Napoli Mariafelicia racconta a Gabriella come la fisica l'abbia aiutata nei momenti più difficili della sua vita e rivela il suo prossimo obiettivo professionale: fotografare un altro buco nero, quello al centro della nostra galassia.

Negli ultimi due episodi, in onda lunedì 22 novembre su laF, Gabriella Greison incontra prima la fisica Lucia Votano, prima donna direttrice del Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e successivamente Claudia Gemme, coordinatrice del progetto Atlas al CERN di Ginevra. L'incontro con Lucia Votano avviene all'interno dei laboratori nazionali del Gran Sasso, i sotterranei più grandi e importanti del mondo. Lucia vi arriva nel 1984 e nel 2009 ne divenne la prima direttrice donna. Ereditata la passione per la scienza dal padre medico, Lucia si laurea in fisica generale a Roma nel 1971 e qualche anno più tardi entra a far parte dei laboratori nazionali di Frascati. Lucia porta Gabriella proprio a Frascati, dove ora si trova l'attuale acceleratore di particelle Dafne e dove incontrano Catalina Curceano, la responsabile di uno degli esperimenti che lì si svolgono. Se la specializzazione di Lucia è la fisica astro-particellare, quella di un'altra grande scienziata del passato, Margherita Hack, era studiare l'universo. Le due discipline sono strettamente correlate: studiando le particelle che arrivano dall'universo si può capire da cosa esso è composto. Proprio come Margherita Hack, che dopo la pensione aveva continuato la sua opera di divulgazione, così fa anche Lucia, che non smette di fare ricerca e partecipa a JUNO, un esperimento sui neutrini che si svolge in un enorme apparato sotterraneo in Cina. Successivamente, Gabriella conosce la scienziata Claudia Gemme, tra le coordinatrici del progetto Atlas creato per fotografare scontri tra particelle, al CERN – Consiglio Europeo delle Ricerche sul Nucleare di Ginevra. Una delle persone che ha dato il maggior contributo alla fisica particellare è Chien-Shung Wu, conosciuta come Madame Wu, nata in Cina nel 1912 e a cui fu negato il Premio Nobel perché donna. Atlas è un acceleratore di particelle posizionato in un tunnel, un'enorme struttura ideata per carpire i segreti dell'universo, ed è proprio qui che Gabriella e Claudia si incontrano. Le ricerche che Claudia ha effettuato in questa "cattedrale della fisica" hanno portato nel 2012 a mostrare l'evidenza della "particella di Dio", quella che dopo il Big Bang ha conferito massa alla materia. Sempre all'interno del CERN, Gabriella fa la conoscenza di alcune delle menti che ci lavorano e che sono la rappresentanza italiana della struttura. Successivamente, nel centro di Ginevra, Claudia racconta a Gabriella com'è nata la passione per la fisica: figlia di un professore di medicina e di una radiologa, Claudia ha allargato i suoi orizzonti proprio come ha fatto Madame Wu, ideatrice nel 1956 di un esperimento che cambiò la storia della fisica, ma il Premio Nobel andò ai due fisici che glielo avevano commissionato. Infine, a casa di Claudia, le due donne chiacchierano dei traguardi raggiunti dalla ricercatrice e del sistema di monitoraggio di Atlas che rileva la presenza di donne nei vari livelli, specialmente in quelli apicali.  

Racconta Gabriella Greison:

"In un periodo come quello che stiamo vivendo è necessario fare questo racconto. Siamo ad un punto di svolta decisivo, le donne nella scienza stanno conoscendo una nuova consapevolezza e questa consapevolezza deve essere di buon auspicio per le nuove generazioni. La narrazione che emerge dal programma è un incalzante avvicinamento al futuro che vedrà le donne essere considerate per merito in ogni disciplina del sapere umano. Ma per arrivarci, è necessario un percorso, che nella scienza, storicamente, è stato irto di ostacoli, privazioni, soprusi, malvezzi. Oggi non può più essere così. Per questo sentivo la necessità impellente di andare a conoscere alcune delle scienziate di oggi che stanno rivoluzionando il mondo. Puntata dopo puntata conosceremo i luoghi della scienza e alcune protagoniste di oggi, con il gran finale al Cern di Ginevra, dove tireremo le somme di tutte le considerazioni fatte per le strade d'Italia".

Donne e scienza: un binomio sinonimo di grande eccellenza e in forte crescita negli ultimi anni ma che risente ancora oggi di una storia di grande disuguaglianza, che ha visto di fatto le donne escluse per secoli dalla possibilità di formarsi ed affermarsi nella Scienza. Se la strada per la parità di genere è ancora lunga – anche in Italia, dove solo il 35% delle donne lavora nei settori scientifici e solo il 37% delle studentesse sono iscritte alle discipline STEM – le donne che stanno rivoluzionando il mondo della Scienza sono sempre più numerose e con il loro lavoro stanno tracciando una nuova storia per le generazioni future.

In ciascuna delle 8 puntate Gabriella Greison esplora un'area scientifica diversa – dalla fisica alla biologia, dalla medicina alla chimica – partendo dalla storia di una grande scienziata del passato: donne che hanno cambiato il mondo della Scienza superando ostacoli e impedimenti sociali, culturali e talvolta normativi per seguire le loro ambizioni, spesso dovendo lottare per il riconoscimento delle loro scoperte ed invenzioni. Le loro vite coraggiose e rivoluzionarie – raccontate con stralci delle loro biografie, foto d'archivio, citazioni, immagini di repertorio – sono il punto di partenza per la scoperta delle loro "eredi" del presente che Gabriella incontra nei luoghi dove vivono e lavorano per raccontarne quotidianità, emozioni, paure e sogni, passando con ciascuna un'intera giornata, dentro e fuori la Scienza: entra nelle loro case, raccoglie le sfide che ogni giorno devono affrontare per coniugare lavoro e vita privata, scopre le passioni con cui ricaricano le energie dopo una giornata di laboratorio, visita i luoghi da cui traggono ispirazione per le idee e le scoperte che cambieranno il domani.

Sono donne che lavorano in settori che stanno ridisegnando il nostro futuro, come la climatologa Angela Marinoni che lotta contro l'inquinamento atmosferico per il CNR di Bologna, o la fisica Erminia Bressi in prima fila nelle nuove frontiere dell'oncologia presso il CNAO di Pavia, e ancora Lucia Gardossi, chimica presso l'Università degli Studi di Trieste, impegnata nello sviluppo delle energie rinnovabili e nell'economia circolare attraverso l'uso di nuovi materiali sostenibili per il Gruppo di Coordinamento Nazionale Italiano per la Bioeconomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Scienziate che hanno raggiunto traguardi un tempo impensabili per le donne, come Maria Felicia De Laurentis, Professoressa di Astronomia e Astrofisica all'Università Federico II di Napoli e ricercatrice dell'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), tra le protagoniste della rivoluzionaria ricerca che ha portato alla prima immagine di un buco nero; Lucia Votano, studiosa dei neutrini e prima donna Direttrice del Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso dell'INFN, il più grande al mondo, con un team di oltre mille scienziati provenienti da trenta Paesi; Claudia Gemme, fisica dell'INFN d Genova, che presso il CERN di Ginevra, si occupa del progetto Atlas che fotografa scontri tra particelle. E ancora, eccellenze che con il loro lavoro contribuiscono alla preservazione dell'ambiente, come la biologa marina Sabina Airoldi, Responsabile ricerche per il CSR – Cetacean Sanctuary Research di Sanremo, e la vulcanologa Rosa Anna Corsaro, ricercatrice dell'INGV Osservatorio Etneo di Catania.

Il format è anche un viaggio nei luoghi della Scienza e dell'innovazione italiana, le città in cui le protagoniste vivono e lavorano, per un racconto inedito dell'Italia da scoprire attraverso le sue "bellezze scientifiche": centri di ricerca d'eccellenza riconosciuti a livello internazionale, università, biblioteche, edifici storici ma anche luoghi della quotidianità, meraviglie naturali da proteggere e scorci inaspettati.

Gabriella Greison, nata a Milano il 12 marzo 1976, si laurea in fisica nucleare presso l'Università Statale di Milano con una tesi sullo studio sperimentale della propagazione di elettroni veloci in una camera a vuoto. In seguito ha lavorato per due anni presso il centro di ricerche École polytechnique di Palaiseau a Parigi ed è stata direttrice del primo Festival della Fisica in Italia. Scrive e intrepreta spettacoli teatrali tratti dai suoi libri e la sua missione è ispirare, condividere e creare un impatto positivo sulla società.

"La teoria di tutte" è in onda a partire da lunedì 18 ottobre 2021 per 7 settimane, alle ore 21.10 in prima tv assoluta su laF (Sky 135) e disponibile on Demand su Sky, su Sky Go e in streaming su NOW. Programma EFFE TV realizzato da Stand By Me per laF, condotto da Gabriella Greison. Prodotto da Simona Ercolani. Scritto da Nunzia Scala e Gabriella Greison con Laura Pusceddu. A cura di Andrea Felici. Regia Jovica Nonkovic. Produttore esecutivo Fabrizio Forner.

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