Vittorio Sgarbi parla della chiusura del programma a Domenica Cinque
Domenica 22 maggio 2011 all'interno del programma domenicale "Domenica Cinque" ha parlato Vittorio Sgarbi nello spazio curato da Claudio Brachino in merito della chiusura del suo programma "Ci tocca anche Vittorio Sgarbi" ha ammesso alcuni suoi errori. Vittorio Sgarbi ha parlato liberamente a 360 gradi delle scelte che ha fatto riguardo al suo programma e […]
di Redazione / 22.05.2011
Domenica 22 maggio 2011 all'interno del programma domenicale "Domenica Cinque" ha parlato Vittorio Sgarbi nello spazio curato da Claudio Brachino in merito della chiusura del suo programma "Ci tocca anche Vittorio Sgarbi" ha ammesso alcuni suoi errori.
Vittorio Sgarbi ha parlato liberamente a 360 gradi delle scelte che ha fatto riguardo al suo programma e delle accuse che lo hanno visto protagonista pochi giorni fa.
In un primo momento Sgarbi fa riferimento ad alcune accuse che legavano ingiustamente il programma alla mafia, dichiarando:
"La giornata del 18 maggio ho scoperto di essere il nuovo mafioso e questa insinuazione veniva da un assessore molto noto che si chiama Oliviero Toscani. La giornata del 18 io dovevo andare in onda e scopro che un giornale che si chiama "Il Misfatto" (ndr "Il Fatto) scrive <Il tale ordina e Sgarbi esegue. La mafia è soddisfatta>, ma questa cosa è l'opposto della verità. Mi trovo davanti alla richiesta di non andare in onda da qualche parte politica. "
Poi fa riferimento ai numerosi cambi di giorno in cui " Ci tocca anche Vittorio Sgarbi" doveva andare in onda. Sgarbi continua:
"Poi, il mio agente mi dice di aver ottenuto da parte della Rai di andare in onda il 25 in modo tale da preparare meglio la puntata. Io penso che possa essere una soluzione, salvo, però, non sembrare che io non andassi in onda sotto l'ombra di questa nuova accusa, per altro non giudiziaria, ma di puro pettegolezzo. Per questo motivo, dopo due ore, decido di andare in onda. "
Poi conclude per quanto riguarda l'argomento della mafia. Sgarbi ha dichiarato:
"Voglio dire che non esiste la mafia a Salemi e chi lo dice infanga una grande e nobile impresa.
Con il flop del mio programma ho perso una battaglia, ma ho vinto il tempo per occuparmi della Biennale."
Sgarbi prosegue, così, parlando dei risultati ottenuti dal suo programma facendo riferimento alla chiusura del programma:
"La cosa veramente grave è che se il contenuto discutibile di una trasmissione si misura sull'ascolto, è una tragedia. Io ho vinto su un punto: esiste ciò di cui si parla. Nessuno ha parlato del programma che ha vinto la serata in cui sono andato in onda io, il vincitore è stato occultato, il perdente è stato ovunque discusso; evidentemente erano felici della mia sconfitta e io sono felice della loro felicità."
Vittorio Sgarbi conclude ammettendo i suoi errori:
"Io sto bene in una trasmissione in cui c'è tanta gente che parla e io che reagisco. Io non posso e non voglio condurre, lo trovo mortificante.
Cecchi Paone sarebbe stato il conduttore giusto perché avrebbe contribuito ad equilibrare il tutto.
Ho sbagliato."
Ricordiamo che il programma di Vittorio Sgarbi era andato in onda mercoledi 18 maggio e, non avendo ottenuto sufficienti ascolti, è sfumata la possibilità di andare in onda per una seconda puntata come hanno confermato i vertici Rai (approfondimento).