Gli Oblivion pronti a tornare a Roma con la loro Bibbia riveduta e scorretta
Gli Oblivion tornano a Roma, al Teatro Quirino, con il loro spettacolo 'La Bibbia Riveduta e Scorretta', primo musical originale e comico che sembra promettere già moltissimo.
di Erika Pomella / 14.12.2018
Circa due anni fa vi avevamo raccontato The Human Jukebox lo spettacolo teatrale che gli Oblivion avevano portato in giro per l'Italia e di cui parlavano – qui trovate la nostra intervista – come di una sorta di esperimento sociale che aveva il merito di non essere (quasi) mai uguale a se stesso. Lo spettacolo, infatti, si basava su una serie di cantanti e canzoni pescati random sui quali i cinque artisti si esibivano con numeri comici che alternavano un gran talento canoro ad una ancor più grande capacità di scrivere, di riscrivere e soprattutto di giocare con tempi comici che avevano il merito di divertire lo spettatore fino alle lacrime.
Sebbene il gruppo continui a presentarsi come un insieme di cialtroni, il lavoro che gli Oblivion mettono dietro i loro spettacoli è di quelli che ti fa ben sperare e che ti spinge a non vedere l'ora di avere l'occasione di vederli sul palco. Un impegno serio che, a dispetto della comicità che riempie il palcoscenico, rende questi cialtroni degli ottimi professionisti a cui pagare il prezzo di un biglietto è sempre un piacere.
Per questo è allo stesso modo un piacere annunciare che il gruppo incontratosi a Bologna nel 2003 è pronto a tornare a Roma, al Teatro Quirino dal 26 Dicembra 2018 al 6 Gennaio 2019, con la loro La Bibbia riveduta e scorretta, primo musical originale che non rinuncia affatto alla comicità degli Oblivion e che vedrà muoversi sul palco un numero imprecisato e varissimo di personaggi, da Dio a Babbo Natale, da Noé a un telecronista, da Giovanni Battista che si fa chiamare J.B. fino a Mosé, passando per popolani, animali, locandiere e streghe. Tutto comincia nel 1455 quando Gutemberg inventa la sua macchina da stampa con caratteri mobili e, nell'inaugurare l'Età Moderna, deve prendere una decisioni capitale: quale titolo stampare per primo. E la sua decisione verrà aiutata dalla comparsa improvvisa di un signore, che non è di certo un uomo qualunque. Ma il Signore vero e proprio, l'unico Dio. Da qui partirà una serie di scritture, riscritture, autobiografie strampalate e una discussione costante.
Lo spettacolo, che ha una durata di due ore (escluso il classico intervallo teatrale) conta diciotto brani del tutto originali, dai titoli che lasciano presagire il tono e, sì, la genialità dell'opera, come Il Vangelo secondo J.C., Nei secoli dei secoli promotional tour e Ecco magari questo no. Perciò se tra Santo Stefano e l'Epifania vi trovate in quel di Roma, cercate di non perdervi assolutamente questo spettacolo.
foto credit: foto di Paolo Galletta / Copyright Paolo Galletta