V per Vendetta
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5 Novembre: Perché V per Vendetta è ancora così attuale


Il cinque novembre, giorno della congiura delle polveri contro il parlamento britannico, è il giorno che il protagonista di 'V per Vendetta' ha scelto per portare a termine la sua rivoluzione. Una rivoluzione che, ancora oggi, sembra più attuale che mai.

"Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto".

Queste sono le parole che aprono V per Vendetta, il film del 2005 di James McTeigue su sceneggiatura delle sorelle Wachowsky, adattamento cinematografico della graphic novel scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd. Per chi non lo sapesse la storia è quella di un misterioso "patriota" che, indossando la maschera di Guy Fawkes -il militante britannico del 1600 che tentò di attentare alla vita di re Giacomo I di Inghilterra e poi passato alla storia come l'ideatore della famosa congiura delle polveri – tenta di aprire gli occhi di un popolo (quello inglese) che si è lasciato corrompere e plagiare da un governo abietto, corrotto, fautore del proprio successo anche a discapito delle persone che avrebbe dovuto proteggere. Nei panni di questo anti-eroe che sembra essere uscito – su sua stessa ammissione – da un vecchio Vaudeville – c'è Hugo Weaving, che per tutta la durata della pellicola rimarrà nascosto dietro la maschera di Guy Fawkes. Ad aiutarlo nell'impresa di portare a termine la sua rivoluzione del 5 novembre c'è Ivy – allitterazione della lettera V -, interpretata da una Natalie Portman all'apice del suo talento istrionico.

Oggi, cinque novembre, mentre i bambini inglesi chiedono soldi ai genitori per poter partecipare a quella che, ormai tradizionalmente, viene chiamata la Guy Fawkes Night, è quasi lecito pensare alla pellicola in questione non solo come un altissimo esempio di prodotto cinematografico, ma come uno specchio di una società che non cambia mai e che, anzi, l'unico cambiamento che accetta è quello che naviga verso il peggioramento. Mentre in Europa aumentano i casi di neo-fascismo e in America la presidenza Trump ha portato in luce un lato quasi diabolico della politica, i messaggi che un film come V per Vendetta veicola sembrano più attuali che mai. E questo lo si può evincere con una chiarezza disarmante da uno dei monologhi più importanti e conosciuti sia del film che della graphic novel.

Buona sera, Londra. Prima di tutto vi prego di scusarmi per questa interruzione: come molti di voi, io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione; ne godo quanto chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa, ho pensato che avremmo potuto dare risalto a questo 5 novembre, un giorno, ahimè, sprofondato nell'oblio, sottraendo un po' di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere. Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole… non c'è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l'avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie: c'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, e il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere: Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, a un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato.

Com'è possibile non riconoscere nella figura di Adam Sutler quella di moltissimi politici che sono a capo e dell'Italia e di una certa Europa e, naturalmente, degli Stati Uniti d'America? Come non poter parlare di attualità di un film in cui si parla di come la paura di ciò che è diverso, disordinato, fuori da canoni stabiliti da altri abbia, in qualche modo, assottigliato il livello dell'umanità? Non si sentono echeggiare le false promesse elettorali? Promesse che parlano di sicurezza e ordine, ma che invece veicolano solo violenza e intolleranza. Parole che, nel film, hanno un loro peso fondamentale e, per questo, continuano ad echeggiare nelle coscienze di spettatori attenti. Quello che il protagonista di V per Vendetta chiede non è una rivoluzione pazza e cieca: è una presa di coscienza, una chiamata alle armi per coloro che si sono resi conto troppo tardi di come le cose siano andate alla malora, di come si sia servi di un paese che uccide e mette a tacere. Che silenzia e finge di perpetrare il bene con le mani già sporche di sangue.

V per Vendetta è un film, e non mira a diventare un manifesto politico né un saggio di storia moderna e contemporanea, ma rimane una pellicola che all'intrattenimento contrappone una visione chiara e pessimistica dei tempi che, purtroppo, stiamo già vivendo. Questo, naturalmente, grazie alla storia di Alan Moore, che ha dipinto a tinte cupe un universo distopico che avrebbe molto da insegnare ad ogni affabulazione di questo tipo e anche a un determinato tipo di classe dirigente.

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