Il Caso Spotlight di Tom McCarthy vince 2 Oscar, anche Miglior Film
Il caso Spotlight di Tom McCarthy narra la storia vera dell'indagine che ha provocato una crisi in una delle istituzioni piu' antiche e affidabili.
di Redazione / 29.02.2016
E' nelle sale italiane dal 18 febbraio 2016 distribuito da BIM Il caso Spotlight, il film di Tom McCarthy con un cast di prim'ordine: Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery e Stanley Tucci. A seguire potete vedere il trailer italiano, una clip e alcune featurette per Il caso Spotlight, che si è confermato uno dei film più premiati della stagione: dopo gli ultimi Satellite Awards, i riconoscimenti assegnati dall'International Press Academy (IPA), il film vanta già 112 premi e la partecipazione a ben 59 festival internazionali. Premio forse piu' importante, Il caso Spotlight si è aggiudicato la statuetta agli Oscar come Miglior Film.
Il film ha ottenuto 3 nomination ai Golden Globes (Miglior sceneggiatura – Tom McCarthy, Josh Singer Miglior regia – Tom McCarthy Miglior film) ed ha vinto tre Gotham Awards: come Miglior film, Miglior sceneggiatura (Tom McCarthy e Josh Singer), Premio Speciale della Giuria per il lavoro d'insieme del cast – Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery, Stanley Tucci e Brian D'Arcy James. Il caso Spotlight ha inoltre ricevuto 6 nomination agli Oscar 2016 di cui 2 vinti: Miglior film e Migliore sceneggiatura originale (Tom McCarthy e Josh Singer).
Il caso Spotlight narra la storia vera dell'indagine compiuta dal "Boston Globe", vincitrice del premio Pulitzer, che ha sconvolto la citta` e provocato una crisi in una delle istituzioni piu' antiche e affidabili. Quando il neodirettore Marty Baron (Liev Schreiber) arriva da Miami per dirigere il Globe nell'estate del 2001, per prima cosa incarica il team Spotlight di indagare sulla notizia di cronaca di un prete locale accusato di aver abusato sessualmente di decine di giovani parrocchiani nel corso di trent'anni. Consapevoli dei rischi cui vanno incontro mettendosi contro un'istituzione come la Chiesa Cattolica a Boston, il caporedattore del team, Walter "Robby" Robinson (Michael Keaton), i cronisti Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Michael Rezendes (Mark Ruffalo) e lo specialista in ricerche informatiche Matt Carroll (Brian d'Arcy James) cominciano a indagare sul caso.
La Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha visto nella giornata di giovedì 4 febbraio a Roma Il Caso Spotlight in una proiezione privata alla vigilia di tre giorni di incontri. La Commissione è stata istituita da Papa Francesco nel 2014. Ne fanno parte preti e vittime di abusi sessuali. Alla sua guida c'è il Cardinale Sean O' Malley, subentrato a capo dell'Arcidiocesi di Boston, dopo il clamore suscitato dall'inchiesta sui preti pedofili del Boston Globe che ha ispirato Il Caso Spotlight. Il Papa non era presente alla proiezione, che era chiusa alla stampa. Il Vaticano non ha rilasciato alcun commento ufficiale sul film. L'anno scorso Papa Francesco ha anche istituito un nuovo tribunale Vaticano per perseguire i vescovi accusati di coprire i preti che hanno commesso abusi. La notizia è stata riportata da diverse testate internazionali.
Anche se casi isolati di abusi sessuali compiuti da sacerdoti cattolici erano già stati denunciati prima dell'inchiesta del team Spotlight, le rivelazioni meticolosamente documentate dai cronisti del Globe hanno rivelato la portata dei crimini perpetrati dai religiosi – e il coinvolgimento della Chiesa che aveva tentato di insabbiarli – con una precisione senza precedenti.
Le produttrici Nicole Rocklin e Blye Pagon Faust hanno guidato gli sforzi per trasformare in un film la drammatica storia dell'inchiesta del Boston Globe sulla pedofilia. "Era la storia più incredibile che avessimo mai sentito", dice la Faust. "I giornalisti del Globe hanno sfidato un'istituzione che aveva potere, soldi e risorse, e hanno dimostrato alla gente che nessuno è intoccabile". Rocklin e Faust hanno proposto ad Anonymous Content di co-produrre il film. "Abbiamo accettato immediatamente", ricorda il fondatore e amministratore delegato di Anonymous Content, Steve Golin, "perché ci sembrava che fosse una storia che meritava di essere portata sul grande schermo".
Per scrivere la sceneggiatura, Rocklin e Faust si sono rivolte al noto regista, sceneggiatore e attore Tom McCarthy, regista di apprezzati film indipendenti come The Station Agent, Mosse vincenti e L'ospite inatteso,e candidato all'Oscar per la sua sceneggiatura originale del film di animazione Up, campione d'incassi nel 2010. McCarthy ha coinvolto lo sceneggiatore della serie tv "West Wing", Josh Singer. "Tom ha la straordinaria capacità di fare emergere il lato umano ed emotivo in storie complesse", osserva King. McCarthy si è sentito subito attratto da questa vicenda, a diversi livelli. "Prima di tutto, trovavo interessante l'idea di questo estraneo, Marty Baron, che arriva da Miami al Boston Globe, e nel suo primo giorno da direttore propone ai suoi giornalisti di indagare sul coinvolgimento della Chiesa Cattolica nei casi di abusi sessuali. Un'iniziativa piuttosto audace".
Inoltre, l'impresa dei cronisti del Boston Globe si prestava anche a un appassionato omaggio al giornalismo investigativo. "Mi preoccupa molto il fatto che oggi ci sia così poco giornalismo d'inchiesta, rispetto a una quindicina d'anni fa", osserva McCarthy. "Questo film mi dava l'opportunità di mostrare l'impatto che può avere sulla gente e sulla società un giornalismo fatto da grandi professionisti. Insomma, cosa può esserci di più importante del destino dei nostri figli?"
McCarthy ha trasferito nel film anche un po' della sua esperienza personale. "Ho ricevuto un'educazione cattolica e quindi ho grande comprensione, ammirazione e rispetto per la Chiesa come istituzione", spiega. "Questo film non è un attacco alla Chiesa, ma il tentativo di rispondere alla domanda: 'Come mai succedono queste cose?'. La Chiesa ha commesso – e in alcuni casi continua commettere – atti criminali, non soltanto consentendo l'abuso di minori, ma coprendolo. Come è stato possibile che questi abusi andassero avanti per decenni senza che nessuno facesse niente per impedirlo?".
Con lo stesso meticoloso rigore del team Spotlight, Singer e McCarthy hanno dedicato mesi a intervistare giornalisti, vittime e altre parti coinvolte nella vicenda. "Siamo andati a Boston due o tre volte e abbiamo intervistato a più riprese ognuno dei giornalisti autori dell'inchiesta, dopodiché pensavo che avessimo finito", ricorda Singer. "Ma per Tom era importante dare un quadro più ampio e realistico possibile dei fatti, e continuava a farsi domande del tipo: 'E i giornalisti che hanno lavorato sul caso di Porter? E gli avvocati? Non dovremmo parlare con Jon Albano? Possiamo parlare con Eric MacLeish?'. Voleva esaminare questa vicenda da ogni possibile angolazione. Visto che ho sempre adorato il lavoro di ricerca, mi ci sono buttato. Ed è così che siamo incappati in alcuni dettagli di questa storia che, a mio parere, rendono il nostro film ancora più credibile e realistico".
Singer, che si è laureato alla facoltà di legge di Harvard (a Boston) poco prima della pubblicazione dell'inchiesta del team Spotlight, aveva sempre evitato di leggere gli articoli sullo scandalo dei preti pedofili. "Ricordo che i primi tempi che lavoravo alla serie 'West Wing', non volevo leggere i giornali perché l'idea degli abusi del clero mi turbava troppo. Ma questo progetto mi attirava perché era incentrato sui giornalisti che hanno portato alla luce quegli abusi. Seguendo la loro storia, il pubblico riesce a capire meglio tutta la vicenda".