Quarto Grado: si parla di Sarah Scazzi, assassinata con una cintura per il medico legale
Su Retequattro questa sera, venerdì 12 novembre 2010, alle ore 21.10, “Quarto Grado” torna a parlare sul caso di Sarah Scazzi con rivelazioni inedite, testimonianze esclusive, e un collegamento da Avetrana. In studio con Salvo Sottile, il criminologo Massimo Picozzi e l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano e la consueta presenza di Sabrina Scampini. Quarto […]
di Redazione / 12.11.2010
Su Retequattro questa sera, venerdì 12 novembre 2010, alle ore 21.10, “Quarto Grado” torna a parlare sul caso di Sarah Scazzi con rivelazioni inedite, testimonianze esclusive, e un collegamento da Avetrana.
In studio con Salvo Sottile, il criminologo Massimo Picozzi e l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano e la consueta presenza di Sabrina Scampini.
Intanto, nella relazione preliminare del medico legale emerge che Sarah morì in due-tre minuti per asfissia per effetto dello strangolamento subito con una cintura larga 2,5 centimetri circa.
Mancano ancora i risultati degli esami su un graffio rilevato su un avambraccio di Michele Misseri il 7 ottobre scorso, quando l’indagato venne esaminato dal professor Strada prima che venisse eseguita l’autopsia sul corpo di Sarah.
Alla documentazione finale verranno aggiunte altre foto, mentre non è stato possibile accertare il vilipendio del cadavere, del quale si è accusato Michele Misseri. Già nelle scorse settimane il medico legale aveva riferito che la permanenza in acqua per 42 giorni del cadavere impediva questo tipo di accertamento.
Il 26 agosto, giorno della scomparsa e dell’uccisione di Sarah Scazzi, Michele Misseri aveva litigato con la moglie Cosima Serrano.
Lo avrebbe raccontato lui stesso al fratello Carmelo in una drammatica telefonata fatta mentre con la sua Seat Marbella stava trasportando il corpo della nipote in contrada Mosca per occultarlo dentro il pozzo-cisterna. Quella confessione che il fratello in quell’assolato pomeriggio di fine agosto non colse nel suo reale significato, acquista oggi un senso sinistro e inquietante.
(Fonte: Corriere della Sera)