Studio Universal: focus speciale ad Orson Welles nella programmazione di ottobre


A 25 anni dalla sua scomparsa, Studio Universal (Mediaset Premium Gallery sul DTT) dedica ad Orson Welles, uno degli artisti statunitensi più eclettici del panorama cinematografico, teatrale e radiofonico del Novecento. A rendere omaggio un esclusivo Focus realizzato da Studio Universal ed una rassegna di film da lui diretti e interpretati: "Quarto potere", "L'orgoglio degli […]

A 25 anni dalla sua scomparsa, Studio Universal (Mediaset Premium Gallery sul DTT) dedica ad Orson Welles, uno degli artisti statunitensi più eclettici del panorama cinematografico, teatrale e radiofonico del Novecento.

A rendere omaggio un esclusivo Focus realizzato da Studio Universal ed una rassegna di film da lui diretti e interpretati: "Quarto potere", "L'orgoglio degli Amberson", "Moby Dick", "L'infernale Quinlan".

Titoli dei film trasmessi ogni lunedi dal 4 ottobre:

  • Lunedì 4 ottobre, ore 21.00
    Quarto potere (1941) – Regia: O Welles.
  • Lunedì 11 ottobre, ore 21.00
    L'orgoglio degli Amberson (1942) – Regia: O Welles.
  • Lunedì 18 ottobre, ore 21.00
    Moby Dick (1956) – Regia: J. Huston. Con: G. Peck e O. Welles.
  • Lunedì 25 ottobre, ore 21.00
    L'infernale Quinlan (1958) – Di e con O. Welles.

Focus Orson Welles:

"Disegnatore, attore, poeta e ha solo dieci anni." Così il giornale locale di Kenosha (Wisconsin) definisce nel 1925 il giovanissimo Orson Welles.
Nato il 6 maggio 1915 nel Midwest, Orson debutta come attore a soli tre anni e appena maggiorenne fa già parte della più famosa compagnia teatrale di Dublino. Sarà però il suo ritorno in America a sancire l'esplosione del fenomeno Welles: Orson incanta il pubblico prima a teatro e poi alla radio, dove dirige e interpreta i grandi classici della letteratura. È il 30 ottobre 1938 quando va in onda la trasposizione del romanzo di Herbert George Wells "La guerra dei mondi" ed il ventitreenne Welles decide di renderla attuale annunciando alla radio americana l'invasione dei marziani. La trasmissione getta nel panico milioni di persone suscitando un fenomeno di isteria collettiva senza precedenti.
Già noto in tutto il paese, a soli ventiquattro anni la RKO lo invita ad Hollywood proponendogli un contratto senza precedenti: a Welles è dato il controllo assoluto sulle produzioni cinematografiche, prima fra tutte "Quarto potere", la sua opera prima datata 1941. Il soggetto è scottante: Orson dirige la biografia di un milionario ispirata alla vita del magnate della carta stampata William Randolph Hearst. Prima ancora che il film esca nelle sale, i giornali del gruppo Hearst gli sono contro. Ma quando i rappresentanti dell'industria cinematografica si riuniscono per vedere la pellicola e decretarne la sorte, allo scorrere delle prime immagini rimangono a bocca aperta. Il loro verdetto è unanime: non si può distruggere un capolavoro.

"Quarto potere" (Lunedì 4 ottobre) ottiene solo un Premio Oscar nel 1941 (miglior sceneggiatura) ma rimane ancora oggi una pietra miliare della storia del cinema; come diceva Francois Truffaut è "l'opera che ha determinato più vocazioni alla regia di qualsiasi altra."

Il suo secondo lungometraggio, "L'orgoglio degli Amberson" (1942), è ambientato nel mondo dell'alta borghesia e narra la storia di una ricca famiglia del Sud che non sa adattarsi ai nuovi tempi e alla crescente industrializzazione. Il film, tagliato dalla RKO, è solo il primo di una lunga serie di persecuzioni e dannose interferenze da parte dei produttori che Welles dovrà affrontare nel corso di tutta la sua carriera a Hollywood. Welles è perciò costretto a emigrare in Europa: per mantenersi e finanziare i suoi progetti intensifica le partecipazioni da attore – memorabile la sua interpretazione ne "Il terzo uomo" (1949) e in "Moby Dick" (1956).

Il suo "Otello", diretto nel 1952, ha una "vita" alquanto travagliata ma è comunque vincitore del Grand Prix du Festival come miglior film al 5° Festival di Cannes.
È solo nel 1958 che Hollywood lo richiama per dirigere "L'infernale Quinlan"; tuttavia Welles non ha più il potere contrattuale di una volta e i produttori gli negano l'ultima parola sul montaggio. Demoralizzato e disgustato dall'ipocrisia di Hollywood, nel 1970 Orson Welles non va a ritirare l'Oscar alla carriera e, a seguito del falso documentario "F for Fake", Welles non riesce più a completare un film.

È il mattino del 10 ottobre 1985 quando Welles viene trovato morto dalla sua compagna riverso sulla propria macchina da scrivere.
A 15 anni dalla sua morte, buona parte dei suoi film continuano a popolare le classifiche delle migliori pellicole di sempre e la straordinaria potenza evocativa delle sue immagini ha ancora la meglio sullo scorrere del tempo.

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