Villa Sonrisa
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“Storia finita, accertato abuso edilizio”, le parole che mettono fine a Villa Sonrisa


Arriva il triste epilogo per Villa Sonrisa. Il prefetto di Napoli ha accertato l’abuso edilizio. Ecco che cosa è successo. La notizia che tutti temevano purtroppo è arrivata: Villa Sonrisa chiuderà per sempre. Il tutto accadrà subito dopo che il provvedimento della corte di Cassazione verrà inoltrato al comune di Sant’Antonio Abate. Ed è infatti […]

Arriva il triste epilogo per Villa Sonrisa. Il prefetto di Napoli ha accertato l’abuso edilizio. Ecco che cosa è successo.

La notizia che tutti temevano purtroppo è arrivata: Villa Sonrisa chiuderà per sempre. Il tutto accadrà subito dopo che il provvedimento della corte di Cassazione verrà inoltrato al comune di Sant’Antonio Abate. Ed è infatti a quel punto che si darà inizio all’acquisizione del patrimonio pubblico.

Villa Sonrisa e la decisione del prefetto di Napoli dopo il sequestro

Michele di Bari, il prefetto di Napoli, ha chiuso il caso del Castello delle cerimonie. Dopo che il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si è riunito insieme alle forze dell’ordine e ai vari rappresentanti istituzionali, è stato fatto un punto sulla vicenda di Villa Sonrisa. Il precetto di Napoli non ha lasciato scampo ad equivoci affermando: “Storia finita, c’è stato abusivismo edilizio accertato dalla magistratura”.

Donna Imma
Donna Imma

Non appena il comune di Sant’Antonio Abate riceverà il provvedimento della corte di Cassazione, si darà inizio ad acquisizione del patrimonio pubblico. Insomma, si tratta di una dichiarazione che lascia i lavoratori senza parole, i quali, circa 7 giorni fa avevano preso la decisione di manifestare in piazza il loro sentimento per cercare di difendere il loro posto di lavoro.

Duro colpo anche per i proprietari i quali stentano a credere a ciò che è accaduto. Per loro, la decisione è stata un fulmine a ciel sereno al punto che hanno affermato: “La Sonrisa è la nostra vita. Facciamo vacanza soltanto un giorno all’anno, a Ferragosto: andiamo a Capri per mantenere una vecchia usanza del papà di Imma. Pensare che tutto questo mondo possa essere distrutto significa cancellare una fetta d’Italia. Qui sono passati tutti: Mario Merola, Gigi D’Alessio, Sofia Loren, Diego Armando Maradona, il grande chef Antonino Cannavacciuolo, che ha anche lavorato al Castello, e continuerei per ore e ore… Scusatemi, siamo distrutti”.

È questa la triste vicenda di una situazione iniziata diversi anni fa. All’epoca Villa Sonrisa fu confiscata con l’accusa di abusivismo edilizio. Per molto tempo, la villa è appartenuta alla famiglia Polese, protagonista della prima canzone napoletana trasmessa su Rai e in seguito su Real Time con il programma “Il Castello delle cerimonie”.

Imma e Matteo
Imma e Matteo

Dopo la decisione del prefetto di Napoli, Villa Sonrisa si trasforma in parte del patrimonio del comune di Sant’Antonio Abate insieme ai terreni su cui è stata costruita. Una questione nata in quanto pare che il reato che c’è sia quello di lottizzazione abusiva della struttura nata su un terreno privo di autorizzazione ufficiale.

Questa è la fine di un processo molto lungo che ha avuto inizio nel 2011. Soltanto 8 anni fa, ossia nel 2016, la moglie di Antonio Polese, Rita Greco insieme al fratello Agostino hanno ricevuto la condanna di un anno di carcere mentre soltanto adesso la cassazione ha confermato la prescrizione da confisca di ogni reato che la famiglia Polese ha commesso.

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