Buon Compleanno, Leonardo DiCaprio: vita e carriera dell’attore americano
Il debutto nel mondo dello spettacolo da giovanissimo, una serie di ruoli difficili e poco commerciali, poi il più grande successo cinematografico di tutti i tempi, e quindi una carriera ormai tra le più solide, acclamate e raffinate di Hollywood: oggi, 11 novembre, facciamo gli auguri a Leonardo DiCaprio.
di Matilde Capozio / 11.11.2023
Leonardo Wilhelm DiCaprio nasce a Los Angeles l’11 novembre del 1974, da madre tedesca, Irmelin, che lavora come segretaria in uno studio legale, e padre di origini italiane, George, noto come autore e distributore di fumetti nell’ambiente underground ed ex performance artist (al cinema ha fatto un cameo nel film Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, nel 2021); l’origine del suo nome è ormai leggendaria: viene scelto dai suoi genitori mentre si trovano in visita agli Uffizi di Firenze e Irmelin sente per la prima volta scalciare il figlio davanti a un’opera di Leonardo Da Vinci; quando inizierà a recitare professionalmente, a un giovanissimo Leonardo verrà consigliato di adottare un nome d’arte meno “esotico” e più facile da pronunciare per gli americani, ad esempio Lenny Williams, ma lui, con lungimiranza, rifiuta sempre.
Gli esordi televisivi del giovanissimo Leonardo
Quando Leonardo ha un anno i suoi genitori si separano e lui cresce in un quartiere difficile di L.A., con poco interesse per la scuola, mentre dimostra fin da piccolo un talento per esibirsi davanti a un pubblico e fare le imitazioni; così, spinto anche dalla possibilità di guadagno, comincia a farsi portare ai provini per spot pubblicitari e programmi televisivi: tra le sue prime apparizioni in tv, le serie Lassie (1989), Brillantina (1990), basata su I ragazzi della 56° strada, la soap opera Santa Barbara (1990) e due ruoli più consistenti, il primo nella sit-com Fra nonni e nipoti (1990-91), tratta dal film di Ron Howard Parenti, amici e tanti guai (1989) in cui lui ha il ruolo che al cinema era di Joaquin Phoenix, e poi in Genitori in blue jeans (1991-92), in cui entra nella settima e ultima stagione nel ruolo di Luke, ragazzino problematico che viene accolto in casa della famiglia protagonista.
L’avvio della carriera cinematografica e i primi successi
Dopo essere stato protagonista dell’horror Critters 3 (1991), che però esce direttamente in home video, DiCaprio fa il suo debutto ufficiale al cinema con Voglia di ricominciare (1993), film drammatico ambientato negli anni ’50 e ispirato alle memorie dell’autore Tobias Wolff, che ripercorre il rapporto tra un adolescente e il suo patrigno abusivo (Robert De Niro). DiCaprio supera, al provino, l’amico Tobey Maguire (a cui farà comunque ottenere un ruolo secondario nel film) e sul set colpisce molto De Niro, che parla bene del giovane attore all’amico e collaboratore di lunga data Martin Scorsese, raccomandazione che, come sappiamo, si rivelerà molto importante per il futuro.
I primi anni della carriera di Leonardo sono contrassegnati dalla scelta di film difficili, spesso niente affatto commerciali: tra questi ricordiamo Ritorno dal nulla (1995), storia autobiografica di Jim Carroll, un ragazzo entrato nel tunnel dell’eroina, o Poeti dall’inferno (1995), che racconta la relazione omosessuale tra i poeti francesi Rimbaud e Verlaine nel XIX secolo; un primo assaggio di grande successo di pubblico arriva con Romeo + Giulietta di William Shakespeare (1996), rilettura in chiave contemporanea del classico dramma romantico a firma dell’australiano Baz Luhrmann, regista con cui, molti anni più tardi, DiCaprio tornerà a collaborare con la trasposizione di un altro grande classico letterario, Il grande Gatsby (2013).
Il trionfo e la consacrazione con Titanic
La vita, oltre alla carriera, di Leonardo DiCaprio cambieranno per sempre con il ruolo da protagonista in uno dei film più famosi di sempre, vincitore di 11 Oscar, il primo titolo a superare il miliardo di dollari di incassi: stiamo naturalmente parlando di Titanic (1997), epico capolavoro di James Cameron che ha fatto storia, la cui fama e il cui successo non accennano minimamente a svanire; la parte arriva al giovane Leonardo dopo aver vagliato molti altri attori, anche più noti all’epoca, e lui stesso inizialmente non era convinto del film e del suo ruolo, ma poi convince il regista e, dopo le riprese infinite di questo kolossal che sembrava un disastro annunciato, il film più costoso mai realizzato all’epoca, il film arriva nelle sale e il resto è storia: oltre agli incassi e ai premi, il film consacra definitivamente la stella in ascesa dell’attore, scatenando un culto di massa nei suoi confronti definito la “Leo-Mania”, paragonato solo all’entusiasmo suscitato, ai tempi, dai Beatles.
Da allora l’attenzione nei confronti di Leonardo raggiunge livelli spasmodici ma, come forse era naturale, i suoi progetti immediatamente successivi non possono arrivare agli stessi risultati del fortunatissimo blockbuster: recita in La maschera di ferro (1998), film in costume ambientato alla corte di re Luigi XIV ai tempi dei Moschettieri, che comunque ottiene un risultato dignitoso, e dopo un ruolo in Celebrity (1998) di Woody Allen, torna da protagonista in The Beach (2000), ambizioso film di Danny Boyle dagli echi new age non accolto bene dalla critica.
Leonardo e l’Oscar
Leonardo DiCaprio è stato candidato all’Oscar sei volte, vincendone uno: la prima nomination gli arriva da giovanissimo, a soli 19 anni, come Miglior attore non protagonista per il film Buon compleanno, Mr. Grape (1993) con il difficile ruolo di un ragazzo autistico, fratello minore del protagonista Johnny Depp; passano molti anni prima della successiva nomination, per The Aviator (2005) con il ruolo del magnate Howard Hughes, seguita da quella per il film Blood diamond-Diamanti di sangue (2006) per la parte del mercenario contrabbandiere di diamanti nell’Africa di fine anni ’90; viene nuovamente candidato per il biopic The wolf of wall street (2013), ispirato all’autobiografia del protagonista Jordan Belfort, broker al centro di una vita di eccessi e truffe nel mondo della finanza. La statuetta arriva con il film Revenant-Redivivo (2015), diretto da Alejandro Gonzàlez Iñárritu, epica storia ambientata nei territori di frontiera nell’Ottocento; il ruolo dell’esploratore e cacciatore di pellicce gli richiede notoriamente alcune prove fisiche estremamente impegnative, a partire dal freddo patito durante le riprese, ma che oltre all’Oscar gli procura una moltitudine di premi, tra cui Golden Globe, BAFTA, e Screen actor guild award. DiCaprio è stato poi nuovamente candidato per C’era una volta a…Hollywood (2019) di Quentin Tarantino nel ruolo del protagonista Rick Dalton, attore di western tv che cerca la sua consacrazione sul finire degli anni ’60.
La collaborazione con Martin Scorsese
Negli anni DiCaprio ha legato indissolubilmente il suo nome a quello di Martin Scorsese, con cui ha collaborato più volte, a cominciare da Gangs of New York (2002), l’epico dramma storico sulle lotte ottocentesche fra gang rivali nella futura metropoli, girato in gran parte negli studi di Cinecittà, e arrivato nelle sale dopo una lunghissima gestazione, dalla fase di sviluppo fino alla post-produzione, un successo anche se la maggior parte dei riconoscimenti vanno all’altro protagonista, Daniel Day-Lewis); dopo The Aviator, regista e attore si riuniscono per The Departed (2006) crime thriller ispirato al film Infernal affairs e che vede DiCaprio nel ruolo di un poliziotto infiltrato nella mafia irlandese di Boston, anche questo un grande successo, così come il successivo Shutter island (2010), thriller psicologico tratto da un romanzo di Dennis Lehane, anche se il film manca le candidature ai premi più importanti. Dopo The wolf of Wall Street, Scorsese tornerà a dirigere DiCaprio nel recentissimo Killers of the flower moon (2023), attualmente nelle sale, dramma storico sullo sterminio dei nativi americani.
Il cinema d’autore (con un tocco di commedia)
Leonardo è stato diretto anche da altri registi importanti: Steven Spielberg in Prova a prendermi (2002), Ridley Scott in Nessuna verità (2008), Sam Mendes in Revolutionary road (2008), Christopher Nolan in Inception (2010), Clint Eastwood in J. Edgar (2011).
Fra tanti ruoli drammatici, si è tenuto per lo più lontano dalla commedia (anche se il suo Calvin Candie in Django unchained di Tarantino è diventato uno dei meme più ricorrenti su internet) con una rara, ma efficace, eccezione, nel recente Don’t look up (2021): sebbene si tratti comunque di un film dai toni più che apocalittici, il suo professore di astronomia gli ha fornito la possibilità di interpretare, per una volta, un personaggio più goffo e impacciato.
La carriera da produttore e appassionato ambientalista
Leonardo DiCaprio è da tempo anche un affermato produttore, con una sua casa di produzione fondata nel 2001 e denominata Appian way, proprio in omaggio alle origini italiane; oltre ad alcuni dei film da lui interpretati, ha prodotto anche altri titoli, come The assassination con Sean Penn, gli horror Orphan e Cappuccetto rosso sangue, Le idi di marzo di George Clooney, Richard Jewell di Clint Eastwood e altri ancora; ma Leonardo usa il mezzo filmico anche per portare avanti la sua grande passione, vale a dire l’ambientalismo, dalla lotta al cambiamento climatico alla protezione di specie animali a rischio: così ha realizzato documentari come The 11th hour-L’undicesima ora (2007), The ivory game (2016), Punto di non ritorno-Before the flood (2016), Ice on fire (2019), And we go green (2019) e Fin (2021). Inoltre, proprio in omaggio al suo impegno ambientalista è stato dato il suo nome a una specie di coleotteri e di ragni.
Dove rivedremo Leonardo DiCaprio
Tra i suoi progetti futuri, è prevista una nuova collaborazione con Scorsese per un film sulla vita del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, e un’altra sulla storia di “The Wager”, nave britannica dispersa e in difficoltà su un’isola del Sud America nel ‘700, oltre a un progetto su Jim Jones, leader di una setta religiosa protagonista di un terribile omicidio-suicidio di massa negli anni ’70.