No Escape, serie Paramount Plus, scena da trailer
No Escape, serie Paramount Plus, scena da trailer

No Escape, recensione della miniserie thriller di Paramount+


Dal romanzo 'The Blue' di Lucy Clarke, 'No Escape' è una storia tinta di giallo tra panorami mozzafiato e misteri da svelare, i cui personaggi hanno molti segreti da nascondere.
Voto: 6/10

Tra le nuove uscite di settembre 2023 disponibili per la visione sulla piattaforma Paramount+ (dal 28 settembre) c’è la miniserie britannica No escape, un giallo dall’ambientazione esotica: Lana (Abigail Lowrie, vista nelle serie Il seggio vacante, Tin Star) e la sua migliore amica Kitty (Rhianne Barreto, Strike back, Hanna) partono in tutta fretta dal Regno Unito, in fuga da qualcosa che ancora non sappiamo, ma con la necessità di sparire, andare il più lontano possibile senza farsi rintracciare; è così che comprano un biglietto per un volo di sola andata verso le Filippine, decise a vivere di espedienti, come carte di credito rubate e così via, non facendosi mancare neanche il divertimento di due giovani ragazze tra spiagge, mare e turisti in vacanza. Un giorno le amiche entrano in contatto con i membri dell’equipaggio di The Blue, uno yacht in viaggio per i mari del sud-est asiatico; Lana e Kitty si uniscono a loro, un gruppo di giovani uomini e donne di varia provenienza, per approfittare della compagnia e del mezzo di trasporto. Ben presto, però, la traversata comincia a rivelarsi più insidiosa del previsto, ricca di tensioni, difficoltà e pericoli inattesi.
L’elemento di suspense è accentuato dal fatto che gli eventi non vengono narrati in ordine cronologico: all’inizio della serie, infatti, scopriamo che The Blue è stato ritrovato alla deriva, deserto e in cattive condizioni, e così Lana, che apprendiamo aver abbandonato lo yacht prima degli altri, durante il viaggio, viene interrogata dalla polizia australiana.  La trama procede dunque in un’alternanza tra passato e presente, tra flashback che ricostruiscono le peripezie delle due amiche e le indagini per capire cosa sia successo davvero a bordo dell’imbarcazione e che fine abbiano fatto i suoi altri occupanti.

No Escape | Trailer
No Escape | Trailer

No Escape: un thriller fatto di segreti, misteri e rischi dell’avidità umana

No escape è tratta dal romanzo The Blue di Lucy Clarke, adattato per il piccolo schermo in sette episodi, i primi quattro diretti dal belga Hans Herbots, i successivi dalla polacca Kasia Adamik e, nonostante qualche scena iniziale, e alcuni accenni più avanti qua e là potrebbero far pensare addirittura a un horror, si tratta in realtà di un più classico thriller, dove non ci sono elementi soprannaturali ma i pericoli e i veri nemici stanno nell’avventatezza, nei segreti, e nell’avidità umana. 
La trama fa montare i dubbi fin dall’inizio, lasciando capire che ci sono molti misteri da svelare e domande a cui trovare una risposta, e soprattutto semina da subito l’idea che i personaggi stiano mentendo, e che spesso sappiano più di quello che dichiarano: lo spettatore quindi non può fare altro che chiedersi quale sia la verità, e cercare di capire chi stia tentando di ingannare gli altri e chi invece sia sinceramente sorpreso e sopraffatto dagli eventi.

No escape è quindi un mystery che, intrecciando i piani temporali, con i traumi e le colpe di un passato più lontano che si sommano e si mescolano a ricordi di avvenimenti più recenti, tra segreti da nascondere o da svelare; ai momenti incentrati sul lato umano dei personaggi, si accompagna il versante più crime della storia, con una serie di vicende che tirano in ballo furti, sequestri, traffico di droga, contanti rubati, pietre preziose, agenti corrotti, lotte fra gang e via dicendo. Si tratta dunque di una serie che mette molta carne al fuoco, in una sceneggiatura che, anche se non diventa mai davvero troppo complessa e impossibile da seguire, si affolla comunque di sottotrame e percorsi narrativi: alcuni di questi sono più efficaci e servono a mantenere la suspense, altri risultano più sfilacciati e, in definitiva, ridondanti o superflui e, complessivamente, in alcuni punti si ha l’impressione che sette episodi siano un numero troppo alto e che la storia avrebbe tratto beneficio da una maggior sintesi, evitando alcune ripetizioni e momenti morti; inoltre non tutti i misteri da svelare hanno una risoluzione o una spiegazione soddisfacente allo stesso modo, forse anche a causa di uno scavo psicologico che rimane spesso un po’ superficiale e grossolano.

In un cast che vede la presenza di nomi emergenti quali Jay Ryan (Top of the lake, It- capitolo 2), Sean Keenan (Il potere del cane, The Kelly Gang), Colette Dalal Tchantcho (Dangerous Liaisons, Domina), nessuno dei quali però spicca particolarmente per carisma o intensità interpretativa; inoltre, poiché tutti o quasi i personaggi principali sono accompagnati dalla sensazione di ambiguità di chi ha qualche segreto da nascondere, nessuno di loro risulta particolarmente gradevole né suscita ampiamente l’empatia dello spettatore.

No Escape | First Look
No Escape | First Look

Panorami esotici dalla bellezza mozzafiato e una trama non sempre compatta

Dal punto di vista formale, la serie ricorda spesso un prodotto teen o young adult, dall’aspetto estetico prevalentemente patinato e che rimane abbastanza sulla superficie di ciò che mostra e racconta; di certo a riempire l’occhio ci pensa la bellezza mozzafiato degli scenari naturali in cui si svolge la storia, tra acque cristalline, cieli luminosi, cascate nascoste nella roccia; la maggior parte delle location sono state trovate in Thailandia, il che ha suscitato anche paragoni con The Beach (2000) dato che, proprio come succedeva nel film con Leonardo Di Caprio, anche qui ci troviamo in una situazione in cui paesaggi apparentemente idilliaci nascondono in realtà un lato molto più oscuro.

No escape è quindi una miniserie che cattura l’attenzione e intriga con i suoi misteri da svelare, riuscendo a mantenere, almeno inizialmente, la suspense che spinge a proseguire la visione in attesa di sciogliere tutti i nodi dell’intrigo; l’impianto narrativo modesto e una storia un po’ sfilacciata, senza troppe sfumature ma con un filo di retorica, non ne fanno così un prodotto memorabile, che rimanga impresso a lungo anche dopo la sua conclusione.

Valutazione di Matilde Capozio: 6 su 10
No EscapeNo Escape (stagione 1)
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