Hugh Grant alla premiere UK di 'Dungeons and Dragons - Honour Among Thieves' al Cineworld Leicester Square a Londra, in Inghilterra, il 23 marzo 2023 [credit: Fred Duval / Shutterstock.com]
Hugh Grant alla premiere UK di 'Dungeons and Dragons - Honour Among Thieves' al Cineworld Leicester Square a Londra, in Inghilterra, il 23 marzo 2023 [credit: Fred Duval / Shutterstock.com]
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Buon compleanno, Hugh Grant: vita e carriera dell’attore inglese


Oggi, 9 settembre, facciamo gli auguri a Hugh Grant, uno dei volti simbolo della commedia romantica e non solo, che negli ultimi anni si sta divertendo a mostrare anche il suo lato più oscuro e ambiguo.

Hugh Grant nasce il 9 Settembre del 1960 a Londra, figlio di un’insegnante e di un Capitano dell’esercito, poi direttore di una ditta di tappeti e pittore di acquerelli nel tempo libero; mentre studia letteratura inglese al New College di Oxford, Hugh si unisce alla Oxford University Dramatic Society e comincia a prendere parte alle loro produzioni teatrali, e fa anche il suo debutto in un film (finanziato dalla stessa società), intitolato I privilegiati (1982), che narra proprio di un gruppo di studenti di Oxford alle prese con la preparazione di uno spettacolo teatrale.

I primi anni tra piccolo e grande schermo

Dalla seconda metà degli anni ’80 compare in episodi di diverse serie e film per la tv, prevalentemente storie in costume: Jenny’s war (1985), ambientata durante la Seconda guerra mondiale, La corsa al Polo (1985), biopic sugli esploratori avventuratisi verso il Polo Sud, Fino al prossimo incontro (1989) con Courteney Cox, La bella e il bandito (1988), intrighi di corte durante il Seicento.
Al cinema, invece, la svolta arriva con il film Maurice (1987), una storia d’amore omosessuale tratta dall’omonimo romanzo di E.M. Forster e diretta da James Ivory, per cui Hugh Grant, insieme all’altro protagonista James Wilby, viene premiato con la Coppa Volpi al Festival del cinema di Venezia.
Seguono il biopic Misfatto bianco (1987), poi il ruolo del celebre poeta Lord Byron nello spagnolo Remando nel vento (1988), l’horror La tana del serpente bianco (1988), inizialmente un flop ma poi diventato di culto, il dramma storico L’irlandese (1988) con Anthony Hopkins, The big man (1990) con Liam Neeson, Chopin amore mio (1991), nel ruolo del celebre pianista polacco, il thriller erotico Luna di fiele (1992) diretto da Roman Polanski, poi si riunisce a James Ivory per il grande successo di Quel che resta del giorno (1993), dall’omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro, candidato a otto premi Oscar, e prosegue con i drammi in costume con Restoration-Il peccato e il castigo (1995), affiancando, tra gli altri, Robert Downey jr. e Meg Ryan, L’inglese che salì la collina e scese da una montagna (1995), e Un’avventura terribilmente complicata (1995) con Alan Rickman. Recita anche in un horror tedesco ma diretto da un italiano, Carlo U. Quinterio, Venice express (1993), un film che più avanti lo stesso Grant definirà il più brutto da lui mai interpretato.

Restoration, Trailer
Restoration, Trailer

Il successo con le commedie romantiche

La grande notorietà per Hugh Grant è inevitabilmente associata al genere della commedia romantica, essendo stato l’interprete di alcuni indiscutibili classici del genere, ancora citatissimi e molto amati dal pubblico; ci sono in particolare due nomi con i quali Grant ha collaborato più volte e che hanno cementato il suo status in questo settore: il primo è quello di Richard Curtis, sceneggiatore e regista inglese, che all’inizio degli anni ’90 scrive un film ispirandosi alle sue esperienze di invitato ai matrimoni di amici e, dopo molte esitazioni, perché inizialmente lo considerava troppo attraente per il ruolo, si fa convincere ad accettare Hugh Grant nella parte del protagonista; stiamo parlando, naturalmente, di Quattro matrimoni e un funerale (1994), film che, ancora oggi, viene considerato come uno dei prototipi della commedia romantica perfetta, e che ottiene, un po’ a sorpresa, un enorme successo commerciale a livello internazionale, conquistando anche due nomination agli Oscar.

Quattro matrimoni e un funerale, Scena finale - Paramount+
Quattro matrimoni e un funerale, Scena finale - Paramount+

Grant vince un Golden Globe e un BAFTA per il suo ruolo, tra gli altri premi, e trova la consacrazione ufficiale come star globale, affermandosi con il personaggio, che diverrà ricorrente per lui, del giovane romantico, un po’ goffo e impacciato, che conquista soprattutto il pubblico femminile. È lo stesso Curtis a firmare il copione di Notting Hill (1999), la commedia romantica in cui Grant è il timido libraio sfortunato in amore che a sorpresa conquista il cuore della mega star del cinema Julia Roberts; alla sua uscita, il film diviene la pellicola inglese ad aver incassato di più nella storia, viene apprezzata anche dalla critica e fa guadagnare a Hugh una nomination al Golden Globe. Curtis è anche fra gli sceneggiatori de Il diario di Bridget Jones (2001) e del suo sequel, Che pasticcio, Bridget Jones! (2004), tratti dal popolarissimo best-seller di Helen Fielding e con protagonista Renèe Zellweger; Hugh Grant viene scelto per interpretare Daniel Cleaver, l’affascinante ma inaffidabile capo di Bridget, anche se dopo i primi due film, declina di comparire nel terzo capitolo, Bridget Jones’ baby. Grant è uno dei molti attori che tengono a battesimo anche il debutto alla regia di Curtis, Love actually-L’amore davvero (2003), la commedia corale natalizia diventata un classico delle feste.

Bridget Jones' baby, trailer
Bridget Jones' baby, trailer
Love Actually (2003) Trailer
Love Actually (2003) Trailer

Un altro regista e sceneggiatore con cui Hugh ha collaborato spesso è il newyorchese Marc Lawrence, per cui ha recitato in diverse commedie romantiche, a cominciare da Two weeks notice-Due settimane per innamorarsi (2002), interpretato al fianco di Sandra Bullock; segue Scrivimi una canzone (2007), in cui Grant, nel ruolo di una popstar anni ’80 ormai in declino, si cimenta anche nel canto interpretando alcune irresistibili canzoni pop-dance. La collaborazione con Lawrence prosegue con Che fine hanno fatto i Morgan? (2009), protagonisti Grant e Sarah Jessica Parker, nel ruolo di una coppia in crisi che entra nel programma di protezione testimoni, che però ottiene modesti risultati, così come il successivo Professore per amore (2014), in cui Grant è uno sceneggiatore cinematografico in crisi professionale che si ricicla come insegnante in un college.

Two Weeks Notice (2002) Trailer
Two Weeks Notice (2002) Trailer

Anche le opere di Jane Austen possono essere considerate degli antesignani in costume delle rom-com, e Hugh Grant è uno dei protagonisti di Ragione e sentimento (1995), dall’omonimo romanzo della celebre scrittrice, nel ruolo del timido Edward Ferrars; tra le altre commedie a cui ha preso parte, ricordiamo Nine months-Imprevisti d’amore (1995) con Julianne Moore, suo primo ruolo da protagonista in un film americano, le crime comedies Mickey occhi blu (1999) e Criminali da strapazzo (2000), e About a boy-Un ragazzo (2002), tratto dall’omonimo best-seller di Nick Hornby, non una commedia romantica in senso stretto, poiché si concentra di più sull’amicizia fra il suo personaggio e un giovanissimo Nicholas Hoult, ma è un successo di pubblico e critica che fa ottenere a Grant anche un’altra nomination al Golden Globe.

About a Boy (2002) Trailer
About a Boy (2002) Trailer

I ruoli da villain e la svolta più cupa

Nella fase più recente della sua carriera, sembra che Grant voglia divertirsi a esplorare maggiormente il suo lato più dark, interpretando spesso personaggi che, se non sono dei veri e propri villains, sono quantomeno ambigui e poco affidabili; in chiave di commedia, ricordiamo il suo attore Phoenix Buchanan in Paddington 2 (2017) (uno dei film con la media di recensioni più alta in assoluto nella storia), o la collaborazione con il regista Guy Ritchie che, dopo Operazione U.N.C.L.E. (2015) prosegue con le crime comedies The Gentlemen (2019) e Operation Fortune (2023). Per Cloud Atlas (2012), l’ambizioso film di fantascienza delle sorelle Wachowski si mette alla prova con ben sei personaggi, nell’arco di varie epoche, mentre più di recente lo abbiamo visto nei panni del duplice Forge Fitzwilliam nella trasposizione di Dungeons & Dragons-L’onore dei ladri (2023).

È soprattutto sul piccolo schermo, comunque, che negli ultimi anni Hugh Grant ha interpretato storie più cupe: la miniserie A very English scandal (2018) è basata su un vero caso di cronaca, e lo vede incarnare il politico Jeremy Thorpe, coinvolto in un processo per omicidio negli anni ’70; a questa fa seguito The Undoing-Le verità non dette (2020), miniserie dal grande successo di pubblico in cui affianca Nicole Kidman, un thriller in cui riveste i panni di un affermato oncologo dalla vita apparentemente perfetta, ma che in realtà si scopre nascondere più di un segreto, ruolo per cui ha ottenuto nomination a diversi premi.

A Very British Scandal, Trailer
A Very British Scandal, Trailer
The Undoing – Le verità non dette, Trailer
The Undoing – Le verità non dette, Trailer

Dove rivedremo Hugh Grant

Al cinema Hugh Grant è atteso in una nuova incarnazione del ruolo di un Umpa Lumpa in Wonka, prequel de La fabbrica di cioccolato che racconterà la giovinezza del celebre cioccolataio ideato da Roald Dahl, che stavolta avrà il volto di Timothèe Chalamet; poi Grant sarà fra gli interpreti del film Unfrosted: The Pop-Tart story, che con la regia del notissimo comico Jerry Seinfeld, racconterà la nascita delle famosissime merendine lanciate dalla Kellogg’s negli anni ’60. In tv, invece, è stata annunciata la sua presenza nella promettente miniserie The Regime, con un cast che include anche Kate Winslet, Andrea Riseborough e Matthias Schoenaerts: Hugh Grant sarà il leader dell’opposizione in una fittizia autocrazia nell’Europa centrale.

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