Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, scena da trailer
Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, scena da trailer

Povere Creature!, Yorgos Lanthimos conquista Venezia 80


'Povere creature!' è il nuovo film di Yorgos Lanthimos, presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Ecco la recensione
Voto: 9/10

Se c’è una cosa che Yorgos Lanthimos ha sempre messo nei suoi film è un senso di serpeggiante inquietudine, quel perturbante che trova spazio in quasi tutti i suoi lungometraggi, da Dogtooth La Favoritapassando per The Lobster Il sacrificio del cervo sacroOra il regista greco torna a Venezia per presentare Povere creature! che si candida già a ricevere qualche premio: la Coppa Volpi a Emma Stone o addirittura il Leone d’Oro. La storia, tratta da un romanzo, è quella di un “Frankenstein” al femminile. Bella (Stone) è infatti una donna che è stata riportata alla vita da uno scienziato che paradossalmente si chiama God (Willem Dafoe), che l’ha salvata dalla morte mettendo nel corpo senza vita della donna il cervello di una bambina. Emma cresce così come un esperimento, ma anche come una figlia amata che, tuttavia, ha il desiderio di vedere e conoscere il mondo, di sperimentare con le proprie mani quello che accade oltre la sua gabbia dorata. Così, quando le si presenta l’occasione di scappare con un avvocato languido e mascalzone, Bella decide di accettare la proposta, di vivere l’avventura e di scoprire la verità del mondo prima di sposarsi. Inizia per la ragazza un viaggio attraverso un’Europa ucronica e steampunk, piena di carrozze a vapore e di macchine volanti, tra una Lisbona piena di dolcezza e una crociera che trabocca cinismo, dove il Faro d’Alessandria illumina una povertà inattesa che rischia di spezzare il cuore della giovane e ingenua protagonista.

Povere creature! o del mostruoso femminile

Frankenstein di Mary Shelleysi presentava ai suoi lettori con un sottotitolo che citava il moderno Prometeo. L’idea di una divinità tolta a Dio stesso e messa nelle mani degli uomini che scavalcano ogni confine è un tema che si ripropone più volte all’interno della storia dello scienziato Victor Frankenstein e della sua creatura Adam. E Frankenstein era anche una storia incentrata sulla figura del mostro e del mostruoso, di quel “prodigio” che emergeva dalla normalità per mettere la folla di “normali” davanti alle proprie piccolezze e meschinità. Uno strumento, quello del mostro, che veniva utilizzato proprio per questo, per svelare e portare in superficie qualcosa, per mostrare una natura che l’uomo non sa e non vuole accettare e che lo spinge a ricacciare indietro il mostro, a volerlo annullare, con la speranza in questo modo di annullare anche i suoi sentimenti più negativi. Povere creature! di Yorgos Lanthimos riprende questa figura del mostro, ma la ribalta portando sullo schermo quello che Sady Doyle ha teorizzato come mostruoso femminile. 

Emma Stone in Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, scena da trailer
Emma Stone in Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, scena da trailer

 

Bella non è mai davvero percepita come un mostro, perché donna. Sebbene sia una non morta che non ha consapevolezze sociali né argini e che mette a disagio la società ben pensante intorno a lei, Bella non è mai un mostro. Percepita dagli occhi maschili che le gravitano intorno, la protagonista interpretata davvero magistralmente da Emma Stone è piuttosto unica, speciale, irresistibile. La sua figura di “mostruosità” non viene percepita, perché il suo essere un prodigio è celato da un aspetto piacevole, che la rende non una cosa stra-ordinaria da cacciare, ma una pietra preziosa da possedere. Ma questo è solo il punto di partenza del suo viaggio, perché Bella non è né una bambola, né un esperimento, né si convince ad essere un costrutto sociale del suo tempo. Diventa ben presto una donna selvaggia, termine inteso nel senso di libera, senza briglie. Una donna che sa quello che vuole e che se lo prende senza chiedere, senza aspettare il permesso di un uomo. Una donna che scopre il sesso e non vuole celare il piacere che ne consegue, che cerca l’appagamento per se stessa e non si sottomette ai capricci degli uomini. Una donna che vive il suo corpo senza chiedere scusa per esso: che mangia liberamente, che si piega, si sveste o si riveste a proprio piacimento. Una donna che nutre la sua mente, che si fa domande, che si costruisce attraverso le proprie scelte, non attraverso quello che gli altri vogliono per lei. Ed è a questo punto che, nella visione dei personaggi negativi del film, Bella diventa un mostro. Non più perché è il risultato di un esperimento, ma perché è una donna potente, una donna che il patriarcato non è riuscita a mettere in silenzio. Bella fa paura perché l’uomo ha da sempre, storicamente, paura del potere delle donne, quel fiume oscuro che scorre sotto la superficie e che attende di rompere gli argini, di vivere, di essere e di esserci.

Willem Dafoe in Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, scena da trailer
Willem Dafoe in Povere Creature! di Yorgos Lanthimos, scena da trailer

Yorgos Lanthimos non si limita ad una “versione femminile” di Frankenstein

Yorgos Lanthimos si mostra consapevole del periodo storico che stiamo vivendo, si rende conto dei cambiamenti rivoluzionari in atto e non si limita a portare sullo schermo una “versione femminile” di Frankenstein. Bella non è la versione femminile di niente e di nessuno: Bella è una donna che, nata senza condizionamenti, può vivere la sua femminilità, con le sue libertà e le sue contraddizioni, con i suoi picchi e i suoi bassi: una donna che si trova a fronteggiare la violenza di genere, l’abuso, che persino quando è amata è spesso costretta in una gabbia. Ma è sempre lei ad avere la chiave. Lei è l’unica vera artefice del suo destino. Tutto questo emerge poi con maggiore chiarezza grazie ad Emma Stone, che riesce davvero alla perfezione a rendere il percorso di trasformazione di Bella, che da semplice ragazza con delle domande si trasforma in una regina capace di plasmare la sua realtà.

Povere Creature! è forse il film più equilibrato di Lanthimos

Davvero affascinante, poi, il mondo realizzato da Lanthimos, dove passato e modernità si miscelano, dove i colori pastello fanno da contraltare all’uso di tonalità molto fredde soprattutto nella prima parte della pellicola. Il perturbante, in questo film, è un perturbante più amichevole e familiare: non di quello che ti lascia il magone nello stomaco per giorni, ma quello di cui apprezzi l’ingegno e la genialità, quello che ti fa ridere di cose assurde che, almeno per un attimo, vorresti appartenessero alla sfera della realtà e non solo a una pellicola sul grande schermo. Più lineare dei suoi passati lungometraggi, Povere Creature! è forse il film più equilibrato di Lanthimos, dove miscela Bene e Male, violenza e commedia, in un tableau vivant da cui è davvero difficile distogliere lo sguardo. Anche solo per un attimo.

Povere Creature! | FEATURETTE
Povere Creature! | FEATURETTE
Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
Povere Creature!Venezia 2023
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