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Football Station: intervista a Gianluca Zambrotta, 24 febbraio 2014


Il campione del Mondo nella Nazionale nel 2006, Gianluca Zambrotta, ospite di Football Station su Fox Sports, lunedì 24 febbraio 2014.

Gianluca Zambrotta, allenatore del Chiasso, campione del Mondo con la maglia dell'Italia nel 2006, è stato ospite di Football Station, la rubrica settimanale dedicata al calcio internazionale, condotta da Leo Di Bello, in onda su Fox Sports lunedì 24 febbraio 2014 alle ore 20.00. Qui di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

Sul neo tecnico del Milan:

"Clarence Seedorf ha solo bisogno di un po' di tempo. Il nuovo allenatore del Milan e' molto pignolo,  un grande professionista, una persona molto intelligente. I risultati della sua cura si stanno gia' vedendo. Quando eravamo compagni nello spogliatoio lo chiamavamo Obama, perche' voleva sempre aver ragione.  Ha sempre avuto una grande personalita'. Anche se il pubblico lo fischiava lui voleva avere la palla tra i piedi.  Alla fine di un allenamento e' stato il primo a dire qualcosa in faccia a Ibrahimovic, un altro con un personalita' niente male"

Sulla gara di ritorno tra Atletico Matrid e Milan:

"Gia' contro il Milan l'Atletico e' andato in difficolta'. Adesso la squadra di Simeone fa fatica, sia dal punto di vista atletico che della condizione mentale. Il Milan puo' ancora qualificarsi ai quarti di finale di Champions League".

Su Antonio Conte:

"Antonio era il mio capitano nella Juventus. Era un gran trascinatore in campo, cosi' come lo e' adesso in panchina. In campo e'  un martello, va in trance. E' un grandissimo allenatore, un grande motivatore. Questo scudetto lo puo' perdere solo la Juventus.  Con un Conte cosi' difficilmente la Juve perdera' punti per strada"

Su Carlo Ancelotti:

"Ancelotti e' come se fosse ancora un calciatore. Ha giocato a grandi livelli e conosce le dinamiche dello spogliatoio. Sta facendo la differenza nel Real Madrid, cosi' come l'ha fatta a Milano, Londra e Parigi".

Su Zlatan Ibrahimovic:

"Zlatan e' molto maturato nelle prestazioni e nelle partite che contano, come dimostrano i dieci gol segnati in Champions League. Il Paris Saint-Germain puo' giocarsela fino in fondo in Champions League. Con un Ibra cosi' nulla e' precluso, in Francia come in Europa".

Su Wayne Rooney:

"La cifra a cui ha rinnovato il contratto e' un po' esagerata. Ma la cifra va valutata tenendo presente il ritorno di immagine per il club e il merchandising"

Il segreto del titolo Mondiale 2006:

"Sulla carta in Germania non eravamo i favoriti. Pero' siamo riusciti ad arrivare fino in fondo perche' avevamo un gruppo compatto. Chi entrava dalla panchina riusciva a fare la differenza. Pochi giorni fa ho rivisto la Coppa del Mondo, rivedendola ho ripensato ai giorni magici del Mondiale".

L'obiettivo per il Mondiale Brasile 2014:

"L'Italia puo' arrivare tra le prime quattro al Mondiale. E' un obiettivo alla sua portata"

Sulla sua esperienza alla guida del Chiasso:

"Da dicembre sono solo allenatore, non piu' calciatore. Da quando alleno, il Chiasso e' passato dall'ultimo al penultimo posto in classifica. L'importante era ritrovare la mentalita' di un gruppo, che un po' si era persa".

Sulla sua esperienza al Barcellona:

"Dal 2006 al 2008 ho giocato nel Barcellona di Frank Rijkaard. Ho giocato in una grande squadra. Sono stati due anni formidabili da ogni punto di vista, anche se abbiamo vinto meno di quello che potevamo vincere. A Barcellona ho ancora degli amici, appena posso ci vado volentieri".  

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