Sergio Castellitto in 'Non Ti Pago' di Edoardo De Angelis [tag: Sergio Castellitto] [credit: foto di Federico Vacca Massaro; courtesy of Ufficio Stampa film]
Sergio Castellitto in 'Non Ti Pago' di Edoardo De Angelis [tag: Sergio Castellitto] [credit: foto di Federico Vacca Massaro; courtesy of Ufficio Stampa film]
C: foto di Federico Vacca Massaro; courtesy of Ufficio Stampa film

Buon compleanno, Sergio Castellitto: uno sguardo alla vita e alla carriera dell’attore e regista italiano


Il 18 agosto si festeggia il compleanno di Sergio Castellitto, uno degli attori e registi più noti e amati d'Italia, tra successi popolari e approvazione da parte della critica, affermato come interprete e come autore, con una lunga esperienza anche all'estero.

Sergio Castellitto nasce a Roma, da famiglia molisana, il 18 Agosto del 1953; si appassiona alla recitazione e comincia a frequentare l’Accademia nazionale d’arte drammatica, che però non terminerà, cominciando invece a lavorare direttamente prima in teatro, e ben presto anche sul grande e sul piccolo schermo. Fa il suo debutto al cinema nel 1981, con il ruolo non accreditato di un terrorista in Tre Fratelli di Francesco Rosi, dramma familiare con Philippe Noiret, Vittorio Mezzogiorno e Michele Placido, candidato all’Oscar tra i film stranieri, e nello stesso anno interpreta Scapricciatiello nel dramma Carcerato di Alfonso Brescia, protagonista Mario Merola.

Gli inizi tra cinema e tv

Da allora, Sergio Castellitto comincia a lavorare stabilmente fra cinema e tv per tutta la durata degli anni ’80: sul grande schermo affianca Marcello Mastroianni e Michel Piccoli in Il generale dell’armata morta, mentre il primo vero e proprio ruolo da protagonista arriva con Magic moments, in cui è Roberto, aspirante regista cinematografico, a cui segue il ruolo del protagonista nella commedia Giovanni senzapensieri; prende poi parte a Paura e amore, co-produzione europea per la regia della tedesca Margarethe Von Trotta, ambientata a Padova con cast internazionale, e nello stesso anno viene diretto per la prima volta dal maestro Ettore Scola (con cui tornerà a collaborare anni più tardi in Concorrenza sleale) in uno dei suoi film di maggior successo, in Italia e all’estero, vincitore di numerosi premi e candidato all’Oscar come Miglior film straniero: La famiglia è un affresco che ripercorre ottant’anni di vita di una famiglia borghese del quartiere romano di Prati, in cui lui interpreta il ruolo di Carletto nella versione adulta.
Per la tv è interprete di alcuni film e miniserie, tra cui Western di cose nostre, co-produzione italo-francese tratta dall’omonimo testo di Leonardo Sciascia, e Un siciliano in Sicilia, ambientato durante la Seconda guerra mondiale, entrambe dirette da Pino Passalacqua e la cui sceneggiatura porta la firma anche di Andrea Camilleri.

La consacrazione di pubblico e critica

Nel 1990, Sergio Castellitto è candidato come Miglior attore protagonista al David di Donatello per la commedia sentimentale Piccoli equivoci, esordio alla regia di Ricky Tognazzi, ma nello stesso anno vince il prestigioso premio come Miglior attore non protagonista per Tre colonne in cronaca di Carlo Vanzina; nel frattempo arriva per lui, sul piccolo schermo, il ruolo del giudice De Santis in Un cane sciolto, una miniserie che proseguirà per un totale di tre stagioni. Al cinema interpreta un giornalista nel dramma Una fredda mattina di maggio, liberamente ispirato all’assassinio del giornalista Walter Tobagi, a cui segue invece una commedia, Stasera a casa di Alice di e con Carlo Verdone, al fianco di Ornella Muti, per cui è di nuovo candidato al David di Donatello.
Nel suo eclettico curriculum dei primi anni Novanta troviamo la commedia erotica La carne di Marco Ferreri, il thriller noir Nero, scritto dall’autore di Dylan Dog Tiziano Sclavi, e soprattutto Il grande cocomero: il film, che fa vincere all’attore un altro David di Donatello, è ispirato agli esperimenti con le terapie innovative del neuropsichiatra Marco Lombardo Radice, e segna la prima collaborazione di Castellitto con la regista Francesca Archibugi, che lo dirigerà anche l’anno dopo in Con gli occhi chiusi, dall’omonimo romanzo di Federigo Tozzi; un altro dei suoi film più noti di quel periodo è L’uomo delle stelle, un film sulla magia e le illusioni del mondo del cinema, diretto dal regista premio Oscar Giuseppe Tornatore.
Negli anni Duemila, invece, Sergio Castellitto collabora per due volte con un altro maestro del cinema italiano, il regista Marco Bellocchio, che lo dirige prima in L’ora di religione, e poi in Il regista di matrimoni, entrambe le volte con un buon successo.
Sergio Castellitto non rinuncia comunque mai alle commedie, spesso con un retrogusto amaro: uno dei suoi film più noti è Caterina va in città di Paolo Virzì, con il memorabile ruolo del professore di provincia che sogna l’affermazione nella capitale, confrontandosi anche con Michele Placido e Maurizio Costanzo (con camei nel ruolo di se stessi); è anche fra i protagonisti di Italians, film a episodi di Giovanni Veronesi, con la parte del camionista imbroglione in viaggio nel deserto, a cui seguono Una famiglia perfetta, film corale di Paolo Genovese, l’avvocato truffaldino de La buca, di Daniele Ciprì, e il road movie Ricchi di fantasia con Sabrina Ferilli.

La carriera internazionale

Sergio Castellitto è noto anche fuori dall’Italia, avendo lavorato più volte all’estero, in particolare in Francia: Luc Besson lo ha diretto in Le grand Bleu, un film di grande successo in Francia alla sua uscita nel 1988 ma che in Italia è arrivato solo nel 2002, per via di una causa legale; poi l’attore è stato protagonista, accanto a Nino Manfredi, della commedia francese In viaggio con Alberto, a cui sono seguiti, tra gli altri titoli, Toxic affair con Isabelle Adjani, Le cri de la soie, con Marie Trintignant, la commedia sentimentale Portraits chinois con Helena Bonham Carter, il giallo sentimentale A vendre-in vendita con Sandrine Kiberlain, due film con Jacques Rivette, Chi lo sa? ambientato nel mondo del teatro, e Questione di punti di vista, con la recentemente scomparsa Jane Birkin, Paris je t’aime, film collettivo a episodi ciascuno dedicato a un quartiere della capitale francese, lui è nel segmento Bastille diretto da Isabel Coixet, e di recente il film canadese Il padrino della mafia, in cui Castellitto ha il ruolo di un boss.
Ha poi interpretato Mario, cuoco italiano in un ristorante di Amburgo, nella commedia tedesca Ricette d’amore, un successo che ha generato anche un remake americano, Sapori e dissapori, in cui il suo personaggio viene ereditato da Aaron Eckhart.
Inoltre, Sergio Castellitto ha anche assaggiato il successo del grande blockbuster fantasy per famiglie quando è stato scelto per Le cronache di Narnia-Il principe Caspian, nel ruolo del malvagio re Miraz, affiancato da un altro italiano spesso impegnato anche all’estero, Pierfrancesco Favino.

Il Padrino della Mafia, trailer
Il Padrino della Mafia, trailer

I tanti ruoli biografici

Fra i tanti progetti interpretati da Sergio Castellitto, vogliamo dedicare un segmento in particolare ai ruoli biografici che ha impersonato, tra grande e piccolo schermo: al cinema è stato il grande compositore Gioacchino Rossini, nei suoi anni giovanili, nel film Rossini!Rossini! diretto da Mario Monicelli, mentre più di recente è stato Gabriele D’Annunzio nei suoi ultimi anni di vita, nell’Italia degli anni ’30, per il film Il cattivo poeta, scritto e diretto da Gianluca Jodice, mentre ha rivestito i panni di un altro celeberrimo scrittore, Giovanni Boccaccio, in Dante di Pupi Avati. In tv, invece, è stato il mito del ciclismo Fausto Coppi nella miniserie in due puntate Il grande Fausto, a cui ha fatto seguito Don Milani-Il priore di Barbiana, sulla storia del parroco e della nascita della sua scuola in Toscana; ha interpretato poi, per la regia di Carlo Carlei, tre miniserie biografiche: dapprima Padre Pio, sul frate di Pietrelcina, poi Ferrari, in cui riveste il ruolo di Enzo, storico pilota e imprenditore della grande casa automobilistica, e Fuga per la libertà-L’aviatore, sulla vera storia del pilota di idrovolanti Massimo Teglio che salvò un gruppo di ebrei durante la Seconda guerra mondiale. È stato poi Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ucciso nel 2010 a seguito della sua battaglia contro la camorra, nel film per la tv Il sindaco pescatore, mentre in Rocco Chinnici-è così lieve il tuo bacio sulla fronte ha dato corpo al magistrato palermitano assassinato nel 1983 da Cosa Nostra; ha interpretato poi anche un docu-film, Aldo Moro-Il professore, in cui le ricostruzioni di fiction si alternano a filmati di repertorio Rai e interviste, e quest’anno è stato il protagonista della serie Il nostro generale, che ricostruisce gli ultimi dieci anni di vita di Carlo Alberto dalla Chiesa.

Le serie tv corali

In tv, l’attore è stato poi protagonista di alcune serie corali come ‘O Professore, in cui è un insegnante che a Napoli si dedica ad alcuni studenti difficili, o Pezzi unici, nel ruolo di un artigiano fiorentino che aiuta dei giovani in difficoltà. Sempre per il piccolo schermo, Castellitto ha preso parte a un ciclo di film tv per omaggiare Eduardo De Filippo, tutti per la regia di Edoardo De Angelis: Natale in casa Cupiello, Sabato, domenica e lunedì e Non ti pago.
In televisione, comunque, uno dei ruoli più impegnativi e più riusciti dell’attore è quello dello psicanalista Giovanni Mari nella serie In Treatment: basata su un format israeliano, BeTipul, già reso noto dall’adattamento in lingua inglese che vedeva protagonista Gabriel Byrne, da noi la serie è andata in onda per tre stagioni, con la regia di Saverio Costanzo.

Locandina italiana Natale in Casa Cupiello
Locandina italiana Natale in Casa Cupiello

La carriera da regista

Non solo conosciutissimo e apprezzato come interprete, Sergio Castellitto è, ormai da anni, anche un affermato regista, ed è in questo campo che si è sviluppata in particolar modo la collaborazione con la moglie, la scrittrice e attrice Margaret Mazzantini: nel 1999 Castellitto esordisce alla regia con il film Libero Burro, di cui è protagonista proprio insieme alla moglie, oltre ad essere entrambi fra gli autori della sceneggiatura; è invece tratto da un romanzo della stessa Mazzantini, vincitore del Premio Strega nel 2002, la successiva regia di Castellitto, Non ti muovere, che è un trionfo di pubblico, anche grazie alla presenza di Penelope Cruz come protagonista femminile, che recita in italiano e vince, così come Castellitto, il David di Donatello per la sua interpretazione. Sempre la Cruz torna protagonista di Venuto al mondo, tratto dal romanzo vincitore del Premio Campiello di Margaret Mazzantini, diretto da Castellitto che vi compare anche come interprete, oltre all’americano Emile Hirsch nel ruolo principale; da un altro romanzo della moglie, infine, Castellitto dirige Nessuno si salva da solo, di cui stavolta è solo regista, mentre i protagonisti sono Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca. È basata invece su una sceneggiatura originale, ma sempre firmata Castellitto-Mazzantini, la commedia La bellezza del somaro, diretta e interpretata dall’attore, in un cast corale che comprende anche Laura Morante, Marco Giallini, Enzo Jannacci e Barbora Bobulova. Mazzantini è poi la sceneggiatrice di Fortunata, diretto da Sergio e con protagonista nuovamente Jasmine Trinca, stavolta affiancata da Stefano Accorsi, Edoardo Pesce e Alessandro Borghi, mentre per l’ultimo Il materiale emotivo marito e moglie hanno scritto la sceneggiatura basandosi su un soggetto di Ettore Scola; nel film Castellitto torna a dirigere se stesso, accanto a Bérénice Bejo, Matilda De Angelis e il rapper Clementino.

Dove lo rivedremo

A settembre, Sergio Castellitto sarà in sala con la dramedy Il più bel secolo della mia vita di Alessandro Bardani, in cui (opportunamente invecchiato) interpreta un centenario che deve aiutare un ragazzo adottato (Valerio Lundini) a scoprire l’eredità dei suoi genitori biologici; l’attore sarà poi nel cast di Enea, per la regia di suo figlio Pietro Castellitto (che lui stesso aveva diretto in passato nei suoi film), e poi tornerà a una produzione internazionale con il thriller britannico Conclave, tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris, che ruota intorno all’elezione di un nuovo Pontefice, e vedrà nel cast anche Stanley Tucci, Ralph Fiennes e Isabella Rossellini.

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