Sciopero USA: SAG-AFTRA sulle produzioni indipendenti
Lo sciopero a Hollywood sembra andare ancora per le lunghe: ecco i dettagli sugli accordi per le produzioni indipendenti
di Erika Pomella / 31.07.2023
A Hollywood si continua a picchettare: sta infatti andando avanti lo sciopero che coinvolge attori e sceneggiatori e che sta dimostrando come senza questi professionisti il cinema non possa andare avanti. Il sindacato SAG-AFTRA aveva nelle scorse settimane reso note le regole che gli iscritti dovevano seguire in questa “guerra” contro l’Alliance of Motion Picture and Television Producers – l’AMPTP – (trovate qui tutti i dettagli). Per fare un sunto brevissimo, il sindacato degli attori di Hollywood ha ritenuto opportuno che ogni interprete smettesse immediatamente di fare qualsiasi cosa legata al proprio mestiere di attore: che fosse recitare, fare le prove o promuovere le pellicole. Regole che hanno messo in difficoltà anche realtà consolidate come il Festival di Venezia, che potrebbe dover fare a meno di molte star sul red carpet del Lido di Venezia, a partire dal prossimo 30 agosto. Regole, però, che prevedevano delle eccezioni, un Interim Agreement, per quanto riguarda le produzioni indipendenti e che quindi non hanno nulla a che fare coi grandi produttori rappresentati dalla AMPTP.
Stando a quanto si legge sul The Hollywood Reporter, il comitato SAG-AFTRA ha voluto fare chiarezza su queste eccezioni. Precisazioni che arrivano dopo che l’attrice Viola Davis ha annunciato la sua “uscita di scena” dal film G20, prodotto da MRC ma distribuito da Amazon. MRC è una casa di produzione indipendente che non fa parte dell’AMPTP ma Amazon, in qualità di produttore, ne fa parte. Per G20, SAG-AFTRA aveva previsto un Interim Agreement, ma Viola Davis ha rilasciato una dichiarazione, sempre riportata dalla testata, in cui ha dichiarato di non sentirsi a suo agio e di non ritenere giusto che la produzione del film proceda mentre è in corso lo sciopero.
Perché l’accordo preoccupa gli attori?
Pochi giorni prima della dichiarazione di Viola Davis era stata Sarah Silverman a sottolineare le problematiche legate alla facilità con cui vengono concessi questi “accordi ad interim”. La sua preoccupazione, infatti, è che progetti indipendenti vadano avanti con la produzione, realizzando pellicole e progetti che possono essere poi vendute a grandi compagnie come Netflix o Apple, le cui produzioni possono essere considerate “filiali” dell’AMPTP. Sarah Silverman aveva dichiarato:
“Le star del cinema stanno facendo film perché sono film indipendenti e SAG lo permette perché, se lo vendono ai servizi streaming, deve essere perché lo streaming rispetta tutte le nostre richieste. È così che funziona. Lo sciopero finisce quando si arriva al tavolo e stringiamo un accordo.”
Il rappresentante del SAG-AFTRA che si occupa delle negoziazioni ha risposto a queste preoccupazioni con un messaggio che The Hollywood Reporter riporta in questo modo:
“Capiamo le preoccupazioni sul fatto che il nostro Interim Agreement possa creare content che le compagnie possano distribuire. Ma siamo fiduciosi riguardo al fatto che i termini di questo accordo, in particolar modo per quel che riguarda la quota di compartecipazione alle entrate in streaming, renderanno la distribuzione di questi progetti attraverso piattaforme AMPTP praticamente impraticabile, almeno fino a quando non sarà raggiunto un accordo a livello di settore.”
In effetti, tra le richieste degli attori c’è anche quella secondo la quale il cast di film, serie tv e programmi distribuiti in streaming ricevano una parte delle entrate legate agli abbonamenti, secondo una percentuale che si deve calcolare a seconda del successo riscontrato dal titolo in questione. In effetti non è raro che uno spettatore decida di iscriversi o meno a una piattaforma a seconda del catalogo che offre o della possibilità di vedere il nuovo film del proprio interprete preferito. Perché, dunque, gli attori non dovrebbero prendersi anche il merito economico degli abbonamenti?
Sciopero: a cosa serve questo accordo?
Inoltre, questi accordi ad interim non hanno lo scopo di prolungare lo sciopero, ma di mettere pressione alle compagnie AMPTP, dimostrando loro che c’è un altro modo per realizzare pellicole senza che loro facciano parte degli introiti da esse generate. Il sindacato, dunque, sta continuando a difendere la scelta di fare delle eccezioni per i titoli indipedenti, considerando questi Interim Agreement come “una parte vitale della nostra strategia” durante le negoziazioni legate allo sciopero. La maggior parte dei lungometraggi e dei prodotti che sono sotto questo accordo sono per la maggior parte progetti interamente indipendenti e che, dunque, non hanno nulla a che vedere con le compagnie che fanno parte dell’AMPTP. Tuttavia sono state fatte eccezioni per “circostanze straordinarie rese necessarie da considerazioni legali”, come nel caso di Tehran, una serie distribuita da Apple TV+, prodotta da una compagnia israeliana e girata in Grecia, che è soggetta a “multiple leggi nazionali sullo scioperare che hanno contribuito alla decisione di concedere la deroga”.
Finora SAG-AFTRA ha concesso la deroga ad alcuni film che includono Death of a Unicorne, pellicola prodotta da A24 con Paul Rudd e Jenna Ortega, Mother Mary, sempre di casa A24 con Anne Hathaway e Michael Coel, così come a Flight Risk, pellicola di Hammerstone Studios, con Mark Wahlberg. Inoltre hanno ricevuto la deroga anche Bride Hard, con Rebel Wilson, e la serie The Chosen, prodotta da Out of Order Studios.