La Teoria del Tutto (2023)

Die Theorie Von Allem
Locandina La Teoria del Tutto
La Teoria del Tutto (Die Theorie Von Allem) è un film del 2023 prodotto in Germania e Austria, di genere Thriller diretto da Timm Kröger. Il film dura circa 118 minuti. Il cast include Jan Bülow, Olivia Ross, Hanns Zischler, Gottfried Breitfuss, Philippe Graber, David Bennent, Ladina Carla von Frisching, Imogen Kogge, Waldburg-Zeil, Vivienne Bayley, Dirk Böhling, Paul Wolff-Plottegg.

Anno 1962. Un congresso di fisica sulle Alpi. Un ospite iraniano. Un pianista misterioso. Una femme fatale. Un cadavere. Una bizzarra formazione di nuvole nel cielo e un mistero in continua espansione sotto le montagne Svizzere. Un thriller quantomeccanico in bianco e nero.

1962. Johannes Leinert e il suo supervisore di dottorato vanno a un convegno di fisica nelle Alpi svizzere, dove uno scienziato iraniano ha intenzione di svelare “una rivoluzionaria teoria di meccanica quantistica”. Quando però i fisici arrivano al loro hotel a cinque stelle, l’ospite iraniano è scomparso nel nulla. Senza una nuova teoria di cui discutere, la comunità di scienziati decide di dedicarsi allo sci. Johannes, invece, rimane nell’hotel per lavorare alla sua tesi di dottorato, ma ben presto si scopre distratto, in preda a una singolare fascinazione per Karin, giovane pianista jazz. C’è qualcosa di strano, sfuggente in lei: sembra conoscere di lui cose che pensava di essere l’unico a sapere. Dopo che una mattina uno dei fisici tedeschi è trovato morto, arrivano sulla scena due ispettori per indagare sull’omicidio. Mentre formazioni di nuvole sempre più bizzarre appaiono in cielo, la pianista scompare senza lasciare traccia – e Johannes si ritrova trascinato in una sinistra storia tra falsi ricordi, veri incubi, amore impossibile e un oscuro mistero che rimbomba nascosto sotto la montagna.

Info Tecniche e Distribuzione

Genere: Thriller
Nazione: Germania, Austria, Svizzera - 2023
Durata: 118 minuti
Formato: Colore Bianco e Nero
Lingua: tedesco, francese, svizzero tedesco
Distribuzione: Movies Inspired
Conosciuto anche come: The Theory of Evrything [Internazionale]

Cast e personaggi

Regia: Timm Kröger
Sceneggiatura: Roderick Warich, Timm Kröger
Musiche: Diego Ramos Rodríguez
Fotografia: Roland Stuprich
Scenografia: Cosima Vellenzer
Montaggio: Jann Anderegg
Costumi: Pola Kardum

Cast Artistico e Ruoli:
foto Jan Bülow

Jan Bülow

Johannes Leinert
foto Olivia Ross

Olivia Ross

Karin Hönig
foto Hanns Zischler

Hanns Zischler

Dr. Julius Strathen
foto Gottfried Breitfuss

Gottfried Breitfuss

Prof. Blumberg
foto Philippe Graber

Philippe Graber

Commissario
foto David Bennent

David Bennent

Commissaio
foto Imogen Kogge

Imogen Kogge

Anna Leinert
foto Waldburg-Zeil (Emanuel Waldburg-Zeil)

Waldburg-Zeil

Johnny Emanuel
foto Vivienne Bayley

Vivienne Bayley

Susi (bambina)
foto Dirk Böhling

Dirk Böhling

Moderatore
foto Paul Wolff-Plottegg

Paul Wolff-Plottegg

Dr. Martin Koch
foto Peter Hottinger

Peter Hottinger

Receptionist
foto Joey Zimmermann

Joey Zimmermann

Ufficiale di polizia
foto Eva Maria Jost

Eva Maria Jost

Anna Leinert Jung
foto Jonathan Wirtz

Jonathan Wirtz

Johannes (bambino)



Suono: Johannes Schmelzer-Ziringer, Dominik Leube | Effetti visivi: Kariem Saleh, Adrian Meyer.

Immagini

[Schermo Intero]

Commento di Regia | Venezia 80

Sono stato attratto da un’indistinta immagine-ricordo collegata al cinema, un amalgama strano e divertente – come se Hitchcock e Lynch e molti altri, conosciuti o dimenticati, facessero l’amore sulla moquette della hall di un vecchio hotel – in cui risuona una utility music come quella di Bernard Herrmann, suscitando allo stesso tempo drammatica ironia e un’emozione genuina e sincera. È la tragica storia di un genio incompreso, o stiamo assistendo alle allucinazioni paranoidi di un pazzo con turbe ossessive? Il film è invariabilmente entrambe le cose. Qui, il gatto di Schrödinger è allo stesso tempo vivo e vegeto, e clinicamente morto. La storia sembra profondamente radicata nel ventesimo secolo – questo lungo, strano secolo che non è riuscito a superare il vecchio concetto del genio individuale “guidato dal destino”. Il suo opposto – abitare un universo caotico e indifferente – rimane ancora oggi insopportabile. Quale dei due è più giusto? La cosa che più assomigli a una risposta, secondo me, può essere trovata nel multiverso del cinema – e nella sua continua capacità di combinare i nostri sogni collettivi con le trappole della realtà, “mescolare le vecchie carte in modi nuovi”. Proprio come Johannes, anche noi non sappiamo chi ha scritto la strana musica che proviene dalla hall, ma di sicuro ne riconosciamo la melodia.

Note di Regia

“Questo film comincia (ormai dirlo è diventato un cliché) come un sogno: c’è un paesaggio alpino insolito eppure stranamente familiare, c’è un congresso di fisica che sembra venire posticipato all’infinito e c’è una storia d’amore avvolta da una fumosa “cospirazione”, che rimane torbida fino alla fine. Questo film dovrebbe essere percepito come un sogno; uno di quelli a cui è permesso di essere tanto strano quanto divertente e che riporta ripetutamente al cinema del passato… o meglio a una sorta di magmatica immagine-ricordo del cinema… come se Hitchcock e Lynch (e innumerevoli altri registi, famosi o caduti nell’oblio) facessero l’amore sul tappeto della hall di un vecchio albergo. Quest’idea include anche la musica… la “musica applicata” come quella di Herrmann o di Paul Misraki che può essere patetica, buffa e ingenua, ma anche complessa, fragile e ribelle. Quel tipo di musica che, come le immagini in movimento che accompagnava, sembrava a volte essere intrappolata in una strana sorta di regressione tardoromantica, ma che, comunque, era in grado di riempire lo stesso lasso di tempo sia di drammatica ironia che di intense e genuine emozioni. È proprio questa simultaneità di atteggiamenti e di emozioni contraddittorie, ciò che mi interessa maggiormente. Mentre lungo il film seguiamo Johannes, stiamo assistendo alla tragica (e forse fin troppo familiare) storia di un genio incompreso, o ci troviamo davanti alle aberrazioni paranoiche di un idiota che sta dando la caccia a delle ombre metafisiche? Questo film realizza puntualmente entrambe le ipotesi. Il Gatto di Schrödinger è, per così dire, geniale e morto cerebralmente allo stesso tempo. Proprio come questo film, che racconta con serietà la sua enigmatica storia d’amore, ma che non perde di vista l’abisso (e il patetico potenziale comico) che si cela sotto quello che noi chiamiamo destino. La storia sembra avere le sue profonde radici nel XX Secolo: quel lungo e strano secolo che, nonostante tutti i suoi orrori e la scoperta delle sostanze psichedeliche sintetiche, non è ancora riuscito a distruggere completamente il vecchio concetto dell’individuo geniale scelto dal “destino”. L’idea opposta – ovvero quella che viviamo in un universo caotico e indifferente – ci è rimasta fino a oggi assolutamente intollerabile, anche se le prove in nostro possesso che lo confermano sembrano talvolta schiaccianti (personalmente trovo che entrambe le prospettive siano ugualmente molto intriganti). Tutto ciò ci lascia però davanti a un dilemma irrisolto: qual è la risposta, se mai ne esiste una, a tutto questo? Per me la cosa più produttiva e simile a una risposta si trova nel multiverso del cinema, con la sua continua capacità di coniugare i nostri sogni collettivi con le apparenze della realtà, “di rimescolare le carte in modi nuovi”, per così dire. Proprio come Johannes, forse anche noi non sappiamo chi ha scritto la strana musica che ci arriva dal corridoio, ma di sicuro ne riconosciamo la melodia.” [dal pressbook del film]

Eventi

• Presentato In Concorso alla 80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia.

HomeVideo (beta)


STREAMING VOD, SVOD E TVOD:

Puoi cercare "La Teoria del Tutto (di Timm Kroger)" nelle principali piattaforme di VOD: [Apri Box]
DVD E BLU-RAY FISICI:
Non abbiamo informazioni specifiche ma puoi aprire i risultati della ricerca di DVD o Blu-Ray per "La Teoria del Tutto (di Timm Kroger)" o correlati su Amazon.it: [APRI RISULTATI]
Impostazioni privacy