Sciopero degli attori: la posizione di Tom Cruise
Tom Cruise sta cercando di fare da mediatore tra attori e studios nel recente sciopero che sta facendo tremare Hollywood
di Erika Pomella / 18.07.2023
A Hollywood, continua lo sciopero che vede contrapposti il sindacato degli attori SAG-AFTRA e dall’altra gli studios riuniti nella Alliance of Motion Picture and Television Producers (qui il nostro approfondimento su quello che sta accadendo). Nella questione, ora, è intervenuto anche un divo di Hollywood quale è Tom Cruise, attualmente al cinema con Mission: Impossible Dead Reckoning – Parte uno (RECENSIONE). La posizione dell’attore sembra essere quella di mediatore tra le due parti. Come ricostruisce Deadline, infatti, l’attore avrebbe pregato la AMPTP di prendere sul serio le preoccupazioni degli attori sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale e del ri-uso delle immagini degli attori. Un argomento – quello dell’utilizzo della propria immagine – che a Tom Cruise è sempre stato molto caro e che dunque lo spinge a comprendere con precisione tutti i punti che preoccupano i suoi colleghi, che potrebbero trovarsi privi del controllo sulla propria immagine e, di conseguenza, messi in un angolo perché a chi serve un attore quando puoi utilizzarne l’immagine digitale? Allo stesso modo, Tom Cruise sta cercando di far leva anche sul riconoscimento di più diritti e riconoscimenti per il reparto degli stunt: da sempre impegnato a fare da sé quasi tutti gli stunt dei suoi film, anche quelli più pericolosi, Tom Cruise ha sempre riconosciuto il lavoro delle cosiddette “controfigure”, che meriterebbero molti più riconoscimenti.
Tom Cruise spinge affinché vengano approvate le modifiche richieste dallo sciopero
Tuttavia, Tom Cruise non si è limitato a stare dalla parte dei suoi colleghi attori, spingendo appunto perché vengano approvate le modifiche richieste dallo sciopero. L’attore ha cercato anche di parlare con i rappresentanti del SAG-AFTRA affinché rivedano la loro posizione di non fare minimamente promozione dei progetti con gli studios sotto contratto. Il sindacato, infatti, ha vietato ai suoi iscritti di prendere parte a qualsiasi forma di promozione o anteprima, che sia partecipare a un festival (e infatti il Festival di Venezia probabilmente dovrà fare ricorso a un piano B) o rilasciare interviste sui film in uscita. La supplica di Tom Cruise, secondo una fonte anonima riportata sempre da Deadline, non riguarda il suo ultimo film nei panni di Ethan Hunt, visto che lo sciopero è iniziato quando la campagna PR era già conclusa.
Tom Cruise preoccupato del futuro del cinema
La preoccupazione di Tom Cruise è più legata alla salute del cinema, soprattutto nell’era post-pandemia. L’attore è consapevole che la promozione di un film da parte del cast aiuta il box-office, spingendo più persone a recarsi in sala, aiutando così un’industria che tra lockdown e servizi streaming continua a zoppicare vistosamente. Lo scorso anno, in effetti, Tom Cruise ha fatto di tutto per far sì che Top Gun: Maverick arrivasse e rimanesse al cinema, nonostante i risultati da post-pandemia. Il tempo e il box office gli ha dato ragione: il film è stato tra i più visti della stagione passata e l’attore si è preso anche il plauso da parte di Steven Spielberg per aver salvato da solo il cinema o, comunque, l’esperienza spettatoriale in una sala cinematografica. Ed è proprio questo che Tom Cruise sta cercando di salvare con la sua opera di mediazione riportata anche dal The Hollywood Reporter. L’attore vuole che le persone vadano al cinema: ha spinto film come Oppenheimer, Barbie e Indiana Jones e il quadrante del destino, parlando direttamente agli spettatori, ricordando loro quanti titoli interessanti ci sono in sala che aspettano solo un pubblico per essere visti.