

Masterchef, cosa fanno sempre i giudici a telecamere spente: non l’avresti detto
Il cooking show di Sky è uno dei programmi più noti e seguiti dal pubblico italiano, affascinati dalla competizione e dalla personalità dei tre giudici. Ecco cosa fanno i padroni di casa di Masterchef quando non sono in onda.
di Amanda Merli / 07.06.2023
Da ormai qualche anno a questa parte, gli italiani si sono appassionati ai programmi di cucina, apprezzando in particolare Masterchef Italia, la versione italiana del format britannico, che vede scontrarsi di solito una ventina di concorrenti a suon di besciamella e gateau, per conquistare il titolo di cuoco amatoriale più bravo d’Italia. A giudicarli, tre chef di fama internazionale, ovvero Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri. Sono loro, che si occupano di selezionare i cuochi tra i migliaia che ogni anno si presentano sognando di poter indossare l’ambito grembiule con il logo della trasmissione. Tra piatti improbabili (e spesso anche immangiabili), nel corso di 12 anni di messa in onda ne hanno viste letteralmente di “cotte e di crude”, e talvolta sono anche finiti al centro di qualche piccola polemica a causa di eccessiva severità. D’altronde, il mondo della cucina, come hanno più volte spiegato, non è adatto ai cuori deboli, e ci vuole molta forza di volontà per riuscire a sfondare nel campo. E chi può affermarlo meglio di loro, tutti chef che in carriera hanno guadagnato parecchie stelle Michelin, il riconoscimento più importante del campo della ristorazione.
Masterchef Italia: ecco cosa fanno i tre giudici quando non sono in onda
Il programma piace, e tiene incollati alla tv sempre più spettatori: non è un caso se viene considerato uno dei programmi di punta del network satellitare. Gli italiani si appassionano alle ricette e alle sfide che devono affrontare i concorrenti, e discutono e discernano tra cosa è meglio come contorno per la spigola al sale o la giusta cottura dell’uovo in camicia. Insomma, Masterchef ha fatto riappassionare ai fornelli un sacco di persone. Un successo che è sì dovuto al format, non a caso venduto in più di 100 Paesi al mondo, ma anche (o forse soprattutto) ai tre giudici, dotati tutti di un carattere istrionico ma che si amalgama bene con quello dei colleghi.
Bruno Barbieri, bolognese doc, classe 1962, è il veterano del programma, l’unico presente fin dalla prima edizione del programma, con alle spalle esperienze nei locali più importanti e la conquista in più di un’occasione di due stelle Michelin. Appassionato di besciamella e di abiti estrosi, in questi anni lo si è visto perdere la pazienza spesso e volentieri, pur mantenendo un certo aplomb. Al contrario, Giorgio Locatelli è presente da “sole” 4 stagioni, dopo aver sostituito Antonia Klugmann, che a sua volta aveva preso il posto di Carlo Cracco. Compassato e sempre con un sorriso gentile sul volto, è titolare di due locali di grande successo stellati, uno a Londra, dove vive da ormai trent’anni, e l’altro a Dubai.
Antonino Cannavacciuolo, è l’imponente terzo giudice del programma, presente a partire dalla 5° stagione, ma diventato ben presto molto amato dal pubblico, per il suo modo di fare sanguigno e le innumerevoli pacche sulla schiena che elargisce agli sfortunati concorrenti. Non è un caso se, oltre ad essere un ottimo chef, ottenendo l’anno scorso le tre stelle Michelin per il suo ristorante Villa Crespi, sia in breve tempo diventato un vero e proprio personaggio televisivo, conducendo anche autonomamente un altro show, Cucine da incubo.
Ebbene, sapete cosa fanno i tre giudici in questione quando le telecamere di Masterchef sono spente? Come è noto a tutti i fan del programma, i concorrenti hanno di solito un certo tempo a disposizione per completare i piatti richiesti, e spesso i giudici si vedono girare per i banchi dando suggerimenti o assaggiando i piatti. C’è un motivo dietro a tale comportamento: i tempi di attesa sono infatti spesso lunghi e capita che, una volta finiti, i piatti debbano essere fotografati o filmati, spezzoni che non vengono mandati in onda. È per questo che i tre chef assaggiano durante la lavorazione, in modo da capire di cosa si tratta e assaggiare quando ancora non si sono raffreddati i piatti.