Percezioni Michele Maddaloni e Daniele Cimmino
Percezioni Michele Maddaloni e Daniele Cimmino

Percezioni: Michele, Daniele e il soprannaturale


Michele Maddaloni e Daniele Cimmino rispondono ad alcune domande su Percezioni, il docu-reality che li vede protagonisti su Mediaset Italia 2 e dove sono testimoni di fatti soprannaturali.

La scorsa settimana su Mediaset Italia 2 ha preso il via il nuovo programma Percezioni, con protagonisti Michele Maddaloni e Daniele Cimmino, i quali ci portano nei luoghi dove vibrazioni, tracce di energia e presenze soprannaturali sono conservate. Dopo la prima intervista fatta ai due protagonisti che vi abbiamo proposto per il lancio del programma, per farci spiegare meglio che cosa si prova quando ci si trova in questi luoghi dove a molti non passa neanche per l'anticamera della mente l'idea di entrare, abbiamo posto loro nuove domande, le cui risposte le trovate qui di seguito.

Segnalo, inoltre, che da questa settimana Percezioni è stato spostato alla domenica, sempre su Mediaset Italia 2, sempre alle ore 22:30.


Michele e Daniele, quali sono i vostri primi pensieri nel momento in cui capita una 'anomalia' quando state facendo il vostro, chiamiamolo, percorso sensoriale?

Michele: L'anomalia non è possibile percepirla prima, arriva in un momento inaspettato, quando te ne accorgi rimani a bocca aperta e ti spaventi pure!

Daniele: Le anomalie che vedi o senti in video nella maggior parte dei casi noi non le abbiamo percepite. I microfoni hanno registrato strani suoni e le telecamere hanno ripreso qualcosa che abbiamo scoperto posteriormente. Quelle poche volte che abbiamo avvertito un'anomalia siamo rimasti senza fiato, e ci siamo un pochino spaventati…

Ora una domanda un po' scettica: avete mai pensato che, magari passato qualche giorno dopo aver provato un'esperienza paranormale come vediamo nella serie "Percezioni", le vostre sensazioni immediate siano frutto dell'atmosfera di quel momento?. Mi spiego meglio: non è che il pensiero di essere alla ricerca di qualcosa di anormale vi abbia portato a provare delle sensazioni, delle emozioni, che riflettendoci poi avete materializzato che potevano essere solo frutto della vostra mente?

Michele: No, sinceramente non mi è mai successo, non credo che le sensazioni che ho avuto siano state frutto della mia immaginazione.

Daniele: In tutta sincerità non ero alla ricerca di nulla in particolare; c'è da dire che non conoscevo né il luogo né la storia del posto che stavo per visitare… Ho solo raccontato le emozioni, le sensazioni e ciò che mi passava per la mente in quei momenti.

Avete mai rinunciato a qualche esperienza perché non ve la sentivate?

Michele: Non ho mai rinunciato a nessuna esperienza, ho sempre continuato fino alla fine, perché la mia curiosità e il mio scetticismo mi hanno portato ad affrontare ogni sfida fino in fondo!

Daniele: No, non ho mai rinunciato, perché ho vissuto quest'avventura come una prova, un'esperienza che mi ha dato l'opportunità di misurami con me stesso e con le mie capacità, di confrontarmi con un qualcosa che non si vede ma che è intorno a noi, e che può essere percepito in parte da tutti.

Infine, quale è la vostra esperienza peggiore che vi è capitata registrando il programma? Quella che proprio non vorreste ripetere? Se nessuna, quale è stata la più particolare, intensa?

Michele: Non ci sono state esperienze peggiori; tutte le esperienze che ho fatto mi hanno portato ad accrescere la mia visione del paranormale.
Quella più intensa è stata nel castello di Vicalvi, dove credo di aver avuto un contatto con lo spirito di Alejandra, la signora del castello…  In quel momento mi sono spaventato davvero: mi sono sentito toccare più volte il braccio e la mano e non è stata una bella sensazione!

Daniele: Esperienze negative non ci sono state. Se mi venisse proposto di ripartire domattina e ricominciare tutto da capo sarei già pronto!
L'esperienza più intensa è stata nel Castello di Fumone davanti al corpo imbalsamato del piccolo Francesco Longhi. Ho avvertito delle sensazioni molto particolari: non riuscivo a respirare e deglutire, era come se stessi in qualche modo rivivendo la sofferenza del piccolo…

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