Undici, intervista a Pavel Nedved – 11 marzo 2013
L'intervista al dirigente di Juventus Pavel Nedved trasmessa nel corso del programma Undici lunedì 11 marzo 2013 su Mediaset Italia 2.
di Redazione / 11.03.2013
Stasera, lunedì 11 marzo 2013, nel corso del programma Undici, il talk show sportivo condotto da Pierluigi Pardo in onda alle ore 21.30 su Mediaset Italia 2, è intervenuto in esclusiva l’ex centrocampista di Lazio e Juventus, ora dirigente bianconero, Pavel Nedved. Di seguito l’intervista integrale.
A proposito di un possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic e di un arrivo di Edinson Cavani alla Juventus, Pavel Nedved dichiara:
“Chi non lo vorrebbe un giocatore come Ibrahimovic? Non nascondo che un giorno mi piacerebbe farlo tornare. Lo considero al pari di fenomeni come Messi o Cristiano Ronaldo, è uno di quei giocatori che alzerebbe il livello di qualsiasi squadra. Anche Cavani mi piace tantissimo: è un attaccante che non si limita a fare gol, ma aiuta sempre la squadra. In più è un ragazzo d’oro, credente e con la testa a posto: sarebbe un giocatore ideale per la Juventus“.
Sulle voci di mercato che hanno coinvolto Antonio Conte negli ultimi giorni, il dirigente della Juventus dichiara:
“Noi siamo tranquilli. Antonio Conte rimarrà con noi finché vuole, perché è il nostro valore aggiunto. E finché ci sono io non lo lascio andare via. Già da calciatore ci guidava in campo, ma come allenatore non me lo aspettavo così pronto: penso possa fare la storia“.
Sul momento che sta vivendo la Juventus, Pavel Nedved dichiara:
“Questa Juventus mi assomiglia: ha spirito, concretezza e voglia di vincere fino al 90′. Contro il Catania si è visto il DNA della squadra di Antonio Conte. Quando ho smesso volevo prendermi qualche anno sabbatico, ma non potevo rifiutare l’offerta del presidente. E lo devo ringraziare perché sto rivivendo delle emozioni che non provavo dai tempi in cui giocavo“.
Nedved, in vista del sorteggio dei quarti di finale di Champions League, dichiara:
“Forse l’unica da evitare sarebbe il Real, ma per noi conta esserci ai quarti. E sono sicuro che ci sarà anche il Milan, che secondo me passa contro il Barcellona. Ai quarti contro i rossoneri? Sarebbe la rivincita dieci anni dopo Manchester“.
A proposito di un passato interessamento dell’Inter nei suoi confronti e sul momento che sta vivendo la squadra nerazzurra, l’ex centrocampista della Juventus dichiara
“L’interessamento dell’Inter c’è stato, ma io non me la sentivo e l’ho comunicato sia a Raiola, che era il mio procuratore, sia a Mourinho, che allenava l’Inter. Quando quest’anno ci batterono a Torino, pensai che i nerazzurri sarebbero stati la nostra antagonista per lo Scudetto, ma non è andata così anche se bisogna stare attenti perché il campionato non è ancora finito“.
Sugli anni passati a Roma con la maglia della Lazio, Nedved dichiara:
“Se devo essere sincero, avevo paura prima di venire in Italia, pensavo che il vostro calcio sarebbe stato troppo difficile per me. E anche il presidente Cragnotti era un po’ scettico. Ma mister Zeman, a cui sarò sempre grato, mi ha fortemente voluto e dopo gli Europei ho convinto tutti, me compreso“.
Quando gli viene chiesto un commento sugli Scudetti bianconeri revocati dopo Calciopoli, Nedved dichiara:
“Nessuno può mettere in dubbio quegli Scudetti, perché basta vedere la foto di squadra per capire che eravamo i più forti. Sono orgoglioso di essere andato in B assieme ai miei compagni: magari la Juventus di oggi non sarebbe così se noi non lo avessimo fatto“.
Infine, quando gli viene chiesto di schierare il suo undici del cuore, Pavel Nedved dichiara:
“In porta metto Buffon, il più forte di tutti; difesa con Jankulovski, Michele Dalai (scrittore e biografo di Nedved, ndr), Cannavaro e Thuram; a centrocampo Poborsky, Vieira, Emerson e Camoranesi; in attacco Ibrahimovic e Peter (calciatore ceco, idolo d’infanzia di Nedved, ndr).”