Creed III, recensione film di e con Michael B. Jordan
Creed III, il terzo capitolo della saga spin-off di Rocky, è un film forse poco originale ma coinvolgente e ben strutturato, con una ottima colonna sonora e un conflitto alla base della storia interessante.
di Giorgia Tropiano / 01.03.2023 Voto: 7/10
Creed III , nuovo capitolo della saga sul pugilato nata come spin-off della serie su Rocky Balboa, vede sempre come protagonista l'attore Michael B. Jordan, che troviamo questa volta anche nel ruolo di regista della pellicola, debuttando così in questa nuova veste. Il film arriva dopo Creed II del 2018 ed è il primo capitolo senza la presenza di Sylvester Stallore nel ruolo di Rocky, perché l'attore ha abbandonato la saga come presenza sullo schermo ma lo troviamo comunque nel ruolo di produttore.
Adonis Creed (Michael B. Jordan) è ormai il più forte pugile del momento e all'apice della sua carriera, con il titolo di campione ancora in atto, decide di ritirarsi e di godersi la sua vita e la sua famiglia. Continua comunque ad occuparsi della gestione dei pugili della sua palestra e organizza l'incontro per il prossimo titolo mondiale preparando uno dei suoi pugili per l'atteso evento. Tutto sembra filare liscio fino a quando il passato non torna a bussare alla sua porta nelle fattezze di Damian "Dame" Anderson (Jonathan Majors), un suo ex amico di infanzia nonché ex promessa del pugilato, con il quale aveva perso contatti dopo che il ragazzo era stato arrestato da adolescente. Dopo quasi venti anni di prigione Dame è arrabbiato e vuole dimostrare a tutti i costi di essere ancora una promessa del pugilato e di meritare quella vita che ha sempre sognato e che Adonis sembra aver vissuto al posto suo.
Creed III mette in scena un conflitto quasi fraterno, riportando direttamente dal passato di Adonis problematiche e rapporti mai del tutto risolti e affrontati. Ci viene raccontato, nel prologo iniziale del film, l'adolescenza problematica del protagonista e la sua amicizia fraterna con Dame, tutto ciò per prepararci e porre le basi all'incontro/scontro che sarà alla base della storia della pellicola. Ci vengono raccontati nel corso del film dettagli dell'infanzia di Adonis che non conoscevamo così da regalarci un nuovo pezzettino della sua storia. Il rapporto tra i due amici viene brutalmente interrotto a causa di una notte problematica in cui Dame viene arrestato per difendere Adonis e così dovrà rinunciare alla vita che tanto sognava e che ora è intenzionato a riprendersi.
Adonis è diventato un grande campione, quello che probabilmente sarebbe stato il destino di Dame se il carcere non si fosse messo in mezzo e Dame al contrario ha vissuto la vita che sarebbe potuta essere quella dell'amico se non fosse intervenuto per difenderlo. Tutto il film, sia a livello narrativo che visivo, è giocato sulla contrapposizione tra i due amici, fino ad arrivare allo scontato incontro finale tra i due, i quali dopo quasi vent'anni si ritrovano su quel ring che tanto amano entrambi e che li aveva uniti prima quanto divisi ora. La pellicola non racconta nulla di originale ma per chi ama questo tipo di storie e che ama la saga e i film sul pugilato non potrà non apprezzarla, gli incontri di boxe sono ben coreografati e la colonna sonora è una delle qualità migliori del film.