

Klaus – I segreti del Natale, recensione del film natalizio di Netflix
Debutta il 15 Novembre su Netflix 'Klaus - I segreti del Natale', prima pellicola di animazione della piattaforma streaming che vi scalderà il cuore e vi farà ridere tantissimo
di Erika Pomella / 05.11.2019 Voto: 8/10
Nonostante Novembre abbia appena spalancato le porte, Netflix è già pronto a mettere un'opzione sulle prossime festività natalizie, garantendo ai suoi abbonati quell'allure natalizi con settimane d'anticipo. Come? Mettendo nel proprio catalogo a partire da metà novembre il primo film d'animazione prodotto dal colossal del video-on-demand.
Il 15 Novembre, infatti, su Netflix arriverà Klaus – I segreti del Natale, pellicola d'animazione realizzata a Madrid che mira a raccontare una storia inedita riguardo le origini di Babbo Natale, spiegando al pubblico tutti i topoi legati alla figura di Santa Klaus e rivestendoli di una dimensione più terrena, ma non per questo meno importante. Forse non ci sarà la magia per come siamo abituati a pensarla; ma ce ne sarà un altro tipo, quello che è collegato alla gentilezza, e al mantra secondo cui un atto di bontà ne richiama sempre un altro.
La storia infatti è quella di Jesper (Marco Mengoni) un arrogante scansa-fatiche che, forte della sua discendenza, non prende sul serio il lavoro alla Reale Accademia dove i postini vengono istruiti a svolgere le proprie mansioni e dove il padre di Jesper ricopre un ruolo di potere. Ma è proprio il padre di Jesper a decidere che il figlio ha bisogno di imparare che le cose buone, nella vita, vanno meritate. Per questo decide di concedergli un anno: partirà per la misteriosa e desolata città di Smeerensburg, un'isola schiaffeggiata da venti gelidi e dalla neve costante del Circolo Polare Articolo. L'obiettivo di Jesper sarà quello di affrancare seimila lettere nell'arco dell'anno che ha a disposizione, pena l'essere diseredato. Ma quando Jesper arriva in questa città, accompagnato da un barcaiolo che sembra avere l'unico scopo di prendersi gioco di lui, farà un'amara scoperta. Smeerensburg è una città che si basa sulle faide: tutti odiano tutti e nessuno ha intenzione di spedire una lettera. Questo finché, per uno strano scherzo del destino, Jesper non fa amicizia con Klaus (Francesco Pannofino), dando il via ad una collaborazione fatta di lettere e regali per i bambini, a cui prenderà parte anche Alva (Ambra Angiolini), la bellissima maestra della città, costretta a vendere pesce rancido per guadagnare qualche soldo.
Diretto da Sergio Pablos, Klaus – I segreti del Natale colpisce immediatamente lo sguardo dello spettatore per l'animazione con cui è realizzato. Una tecnica che sembra miscelare sia l'animazione classica, bi-dimensionale, sia le ultime tecnologie, che rendono il film un prodotto ibrido, ma assolutamente interessante. Il tratto del disegno è visibilmente di eredità europea, ma non mancano gli omaggi a un altro tipo di animazione, quella cupa e spigolosa a cui, ad esempio, ci hanno abituato i lavori di Tim Burton. Non a caso, quando Jesper arriva in questa gelida città dimenticata persino dai suoi stessi abitanti, l'impressione che se ne ha è quella di una Città di Halloween di The Nightmare Before Christmas sovrastata dal bianco, ma che ne mantiene quasi invariate le forme spigolose e allungate, così come l'intento di essere ospitale e inquietante al tempo stesso.
Al di là della resa tecnica, però, il vero cuore di un film come Klaus è da ricercarsi nella storia che porta sullo schermo. Una storia che di certo non brilla per originalità, ma che riesce comunque a fare breccia nel cuore di chi guarda. Klaus è, infatti, una pellicola che alle tematiche classiche dei film d'animazione – la crescita, l'accettazione, l'importanza dell'amicizia – aggiunge tematiche che non sono così scontate né sono da sottovalutare nei tempi che corrono. Come l'idea di accettare chi è diverso da noi o chi non parla la nostra lingua. Ancora, Klaus è un racconto che parla dell'importanza dello studio e dell'istruzione, ma anche dell'elaborazione del lutto, tema che non molto spesso viene rappresentato nei prodotti destinati (teoricamente) a un pubblico giovane.
Sergio Pablos, invece, insieme ai suoi sceneggiatori Jim Mahoney e Zach Lewis, decide di trattare il tema della perdita con una grazia e un'eleganza tali da far commuovere anche il cuore più duro. ma non vogliamo dare l'idea sbagliata e far credere che Klaus sia una sorta di melodramma pieno "solo" di messaggi importanti: si tratta, infatti, di una pellicola che non mancherà di divertire, con un paio di scene in cui vi troverete a ridere di pancia, con soddisfazione.
Funzionante sotto tutti i punti di vista, Klaus – I Segreti del Natale si candida già a diventare un nuovo cult delle festività natalizie per le nuove generazioni. Un consiglio per gli spettatori un po' più grandi: portatevi i fazzoletti, la commozione è dietro l'angolo, che vi aspetta.