The Beatles – Eight Days a Week, Recensione

Nei primi anni '60, un gruppo di giovani ragazzi di Liverpool inizia a farsi conoscere al grande pubblico con il nome "The Beatles". Nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare che alcuni anni più tardi quello stesso nome sarebbe diventato il simbolo di un vero e proprio fenomeno musicale  e culturale destinato a segnare un'epoca. Con il magnifico documentario The Beatles – Eight Days a Week, il regista Premio Oscar Ron Howard , ci racconta la storia di quei giovani ragazzi, che dal Cavern Club di Liverpool, attraverso una carriera costellata di successi e grande fama, sono arrivati alla consacrazione mondiale alla fine degli anni '60. Ciò che ci viene mostrato non è però un semplice resoconto storico delle vicende della band, ma è un vero e proprio racconto  di ciò che avvenne dietro le quinte, di come vissero a quei tempi i quattro membri del gruppo e di ciò che provarono di fronte alla portata di un fenomeno immenso, quale è stato il successo dei Beatles.

Attraverso filmati rari, originali o restaurati, fotografie, interviste ai membri della band, Paul McCartney e Ringo Starr, oltre che interventi di alcuni personaggi noti dello spettacolo, che hanno vissuto gli anni di maggior successo del gruppo o che hanno lavorato con loro, Ron Howard ci permette di scoprire ancora più a fondo aspetti che prima non era possibile conoscere. Interviste inedite, dialoghi durante le registrazioni delle canzoni, riprese prima dei concerti o nelle camere d'albergo, tutto ciò ci permette di capire davvero chi fossero i Beatles, non solo una band acclamata da milioni di fan, ma delle persone che hanno dato anima e corpo per la musica e che hanno creduto fino alla fine nel loro sogno.

Non si può quindi fare a meno di commuoversi vedendo le immagini di quei ragazzi dapprima giovanissimi, pieni di energie e pronti a conquistare il mondo con la loro  personalità sfrontata e la loro musica scatenata, ancora ignari di tutto quello che sarebbe accaduto in seguito, fino ad arrivare agli ultimi anni della loro carriera, già uomini adulti e consapevoli della fine di un mito. Grazie a delle ottime scelte registiche e ad un eccellente montaggio, unito ad uno splendido lavoro di restauro video ed audio, il risultato è quindi uno spettacolare ed avvincente documentario, che riesce a coinvolgere grazie alle magnifiche musiche e alla superba capacità di saper raccontare in modo innovativo la storia di una delle band più famose ed apprezzate al mondo.