Recensione The Originals 3×13 – Heart Shaped Box
'Heart Shaped Box' è un episodio di transito, che nonostante riproponga di nuovo schemi e situazioni già viste, ha il merito di tornare a tuffarsi nell'aspetto più bello e toccante di questa serie: i legami di affetto all'interno della famiglia Mikaelson.
di Erika Pomella / 26.02.2016 Voto: 7/10
Giunti alla tredicesima puntata di questa terza stagione di The Originals ci troviamo davanti ad un episodio – Heart Shaped Box – che sembra ancora una volta un episodio di transito, che si getta in schemi e strutture già viste e riviste, che cominciano ad odorare un po' troppo di aria stantìa. Nonostante questo l'episodio regala anche belle intuizioni narrative che, se non altro, hanno il merito di tenere vivo l'interesse dello spettatore. Se partiamo, però, dalle cose che ci hanno stancato di più, è impossibile non nominare tutta la storia di Davina e Kol. Nonostante la loro ultima scena insieme – quella del bacio – sia molto tenera, il resto sembra un'accozzaglia di situazioni che abbiamo visto migliaia di volte e che sembrano non portare da nessuna parte. Siamo ancora fermi all'idea che Davina vuole riportare in vita il ragazzo di cui si è innamorata (be', almeno lo spirito, visto che il corpo è diverso), senza tuttavia muoversi in nessuna direzione utile per ottenere questo gradito risultato. Oltretutto siamo davvero stanchi di vedere Davina limitarsi a due battute in croce con l'aria sofferente di una gatta morta: una volta non era una strega potentissima? Una volta non era piena di rabbia? Certo, preferiamo che si faccia gli affari propri piuttosto che andare a rompere le scatole a Klaus, ma davvero è stata declassata ad uno dei personaggi più inutili e insulsi di questa stagione. Senza contare che sono due anni che cerca di creare un'arma in grado di uccidere un Sire senza uccidere la di lui discendenza, e di colpo sono bastati dieci secondi per scoprire l'ingrediente segreto. Verrebbe proprio da entrare nello schermo, prendere Davina per le spalle e scuoterla finché non si risveglia. Ad ogni modo l'invenzione dell'ingrediente segreto è, a nostro avviso, alquanto geniale. Quello che serve, infatti, per creare quest'arma oscura, è il cuore di un vampiro non legato a nessun Sire. E chi meglio di Hayley risponde a questa descrizione?
Hayley, infatti, non discende direttamente da nessuno degl Originali, ma la sua magia le è venuta dal sangue di Hope. Quindi il suo cuore, libero dalle catene della discendenza, è l'ideale per forgiare il pugnale (o quel che è). Davina, però, di colpo non è molto d'accordo sul fatto di creare un'arma con il cuore della sua nuova amica, perciò usa Kol e l'ennesima candelina magica per mettere fuori gioco le streghe antagoniste che stanno per uccidere Hayley. Io, comunque, proporrei un ripasso generale di magia per tutti gli stregoni in città, che sembrano alquanto confusi. Marcel, intanto, cerca di far ragionare Aya, dicendole che uccidere Hayley non è affatto una soluzione, perché farlo vorrebbe dire inimicarsi tutti gli Originali e, dunque, morire prima che si abbia il tempo di creare l'arma per distruggerli. Ah, buon Marcel, che bello vedere che c'è ancora qualcuno che usa la testa lì dentro! E siccome Marcel non è stupido, né lo sono Klaus e gli altri, tutti arrivano alla stessa conclusione: la soluzione al dilemma dell'ingrediente segreto è dato dal cuore di Jackson. Infatti, grazie al rito dell'Unificazione, Jackson ha preso tutti i poteri di Hayley, perciò anche il suo cuore può andare bene per l'incantesimo. Perciò, in piena notte, si va tutti a scavare per cercare di dissotterrare per primo il corpo del caro estinto. In questa trama da Nancy Drew, intanto, si inseriscono altre linee narrative.
Da una parte ci sono Hayley e Cami che combattono insieme (bellissime!) e dall'altra ci sono Klaus e Elijah che vanno a spasso nei boschi alla ricerca di Aurora, che intanto ha una pistola carica di proiettili di legno ottenuti dal giocattolo di quercia bianca. Cami continua il suo percorso di vampira ribelle e desiderosa di proteggersi; certo, viene da chiedersi perché, quando era umana e quindi molto più fragile non avesse mai sentito il bisogno di ricorrere agli oggetti oscuri per proteggersi, e adesso che è una vampira trema al solo pensiero di non averli accanto. Comprendiamo, naturalmente, che è passata attraverso l'esperienza traumatica della morte e magari il cervello le è andato un attimo in confusione, ma questa cosa appare quanto meno come un'evidente forzatura. Ad ogni modo, Cami è in una situazione di terrore tale che continua a portarsi dietro qualche manufatto magico per proteggersi; giustamente, però, Hayley (su consiglio di Klaus) le fa notare che una volta che l'effetto degli oggetti svanisce, lei rimarrebbe comunque alla mercé di qualcuno più forte. Quindi invece di piangere e nascondersi dietro la magia, tanto varrebbe allenarsi un po' insieme e imparare così a difendersi sul serio in caso di necessità. Questa scena è stata molto importante non solo perché potrebbe creare un bel ponte tra Cami e Hayley (insomma, un po' di complicità femminile non guasterebbe), ma soprattutto perché ci ha dato di nuovo finalmente l'occasione di vedere Hayley e Klaus collaborare insieme, recuperando quel rapporto di amicizia che era andato in malora quando Hayley aveva scelto Jackson ed aveva cominciato a comportarsi come una pazza che aveva sempre ragione. E' bello tornare, in qualche modo, alle origini. Klaus e Elijah, invece, come detto, sono sulle orme di Aurora, che ha rapito Freya per distrarre Klaus, nel tentativo poi di colpire Elijah.
Tutte queste scene hanno avuto il merito di rimettere finalmente l'accento sul forte legame affettivo all'interno della famiglia Mikaelson. Da una parte Freya che temeva che i fratelli non arrivassero a salvarla perché aveva la sensazione che lei, per Klaus, non significasse nulla; dall'altra Klaus, che rinuncia a qualsiasi tipo di rivalsa su Aurora, e anzi la fa addirittura scappare, per salvare Elijah, nonostante fosse proprio Elijah a dirgli di lasciarlo e di andare a prendere la pazza in fuga. Come accade spesso, dunque, Klaus diventa il faro delle emozioni "parentali" dello show, continuando la sua carriera di personaggio in grado di farti piangere con tre-barra-quattro parole in totale. A Elijah dice I won't leave you, a Freya You're my sister. Che, ad un occhio più disattento, sembrerebbero frasi semplici e quasi banali, ma nell'ottica di Klaus sono vere e proprie dichiarazioni di affetto che sanciscono anche una sorta di dicharazione di intenti. Meraviglioso.
Cosa ci è piaciuto:
• Il rapporto ritrovato tra Klaus e Hayley
• la possibile amicizia tra Hayley e Cami
• Klaus e Elijah, insieme, sono sempre meravigliosi.
• L'intelligenza di Marcel
• la dichiarazione d'affetto di Klaus nei confronti di Freya.
Cosa non ci è piaciuto:
• Davina. Ci dispiace, ma ci annoia da morire.
• Aya che se ne va in giro a fare minacce a vuoto. Ma chi ti credi di essere?
• L'incoerenza di determinate scelte narrative.