Recensione Shameless 6×01 – I only miss her when I’m breathing
Nella premiere della sesta stagione di 'Shameless' i Gallagher sono tutti costretti a fare i conti con i soliti disastri che sembrano tanto affezionati alla famiglia. Tra prigioni, gravidanze e risse, per la famiglia più sgangherata di Chicago si annunciano giorni neri.
di Erika Pomella / 27.01.2016 Voto: 7/10
E così, dopo un anno di pausa, i Gallagher sono tornati; e, con loro, anche tutta la sfilza di problemi che si trascinano sempre dietro, quasi fosse un marchio di fabbrica. Come ritroviamo, dunque, la famiglia più sgangherata di Chicago dopo quasi un anno di pausa? Non bene, naturalmente, sebbene ad un primo sguardo tutto sembrerebbe indicare il contrario.
Fiona – dopo aver sposato un semi-sconosciuto ed essere caduta di nuovo nella trappola delle menzogne di Jimmy/Steve – sembrerebbe quasi aver trovato un proprio equilibrio con Sean, il suo datore di lavoro che, in questa Premiere, le chiede anche di assumersi il ruolo di vicedirettrice nella tavola calda. A questo punto la domanda è quanto durerà questo idillio tra i due; perché se c'è una cosa che Shameless ci ha insegnato fino alla noia è l'indole autodistruttiva di Fiona, che è sempre stata la peggior nemica di se stessa. Nel corso di queste sei stagioni, infatti, l'abbiamo vista sempre più spesso prendere una brutta china proprio nel momento in cui le cose sembravano invece andare per il verso giusto. Uno schema, questo, che è stato ripetuto quasi ossessivamente stagione dopo stagione, tanto che lo spettatore forse finirà con l'essere sorpreso se e solo se Fiona riuscirà a trovare un modo per non mandare tutto all'aria per qualche oscuro motivo. Ma Fiona ha anche altri problemi da dover affrontare, al di là delle sue avventure sentimentali. C'è Carl, che torna a casa dal riformatorio con Nick, un grande ragazzo nero che sembra muto e che chiede (senza chiederla, in effetti) ospitalità.
Poi c'è Debbie, che ha finito col diventare forse il personaggio peggiore della serie tv. Nella passata stagione l'avevamo lasciata con la chiara intenzione di farsi mettere incinta dal suo fidanzatino Derek. Piano che, in questa Premiere, vede la sua concretizzazione. Debbie scopre di essere incinta, ma sapendo che Fiona non approverebbe, le mente spudoratamente, evidentemente con la chiara idea di mettere sua sorella davanti al fatto compiuto. Debbie è cresciuta in una famiglia che definire disfunzionale sarebbe un elegante eufemismo: quindi, in parte, è comprensibile che voglia cercare di costruirsi un tipo di famiglia "vecchio" stampo, con due genitori che si amano e che, soprattutto, amano il proprio bambino. E forse è proprio perché Debbie sa cosa vuol dire essere abbandonata da chi l'ha messa al mondo che è così contraria all'idea di perdere il bambino. Soprattutto perché pensa che Derek resterà al suo fianco n'importe quoi. Ma Derek, proprio come Debbie, è solo un bambino e ha sogni che sono ben più grandi del numero di anni segnati sul documento d'identità. Oltretutto il ragazzo è stato preso in trappola da Debbie che, spinta dalle sue strane fantasie su cosa significhi essere felice ed essere madre, non ha neanche soppesato per un momento l'ipotesi che Derek non fosse pronto. Invece il panico di Derek lo spettatore lo avverte quasi subito. Lo nota quando il ragazzo comincia a fare il vago con Debbie, quando scappa davanti ad ogni conversazione, borbottando qualche appuntamento a cui non si presenterà. E infatti, poco più avanti, nel corso di questa premiere, Debbie scopre non solo che Derek le ha dato buca al primo appuntamento serio con la ginecologa, ma che , soprattutto, non la vuole vedere. Basteranno una manciata di minuti per capire che Derek non è neanche più a Chicago. I suoi genitori, infatti, lo hanno spedito in Florida e si sono, poi, recati a casa di Debbie per parlare con Fiona della gravidanza. A quel punto la ragazza scopre che Debbie le ha mentito, fatto che si sarebbe potuto scoprire con un po' più di attenzione, ma come abbiamo detto in apertura Fiona non sta affatto attraversando un periodo facile nella sua vita, e il suo ruolo di tutore sembra sempre più difficile che mai.
Non bisogna dimenticare, infatti, che tra i problemi che deve affrontare c'è anche quello di Ian, che in questa premiere – e ci si spezza il cuore a dirlo – sembra completamente fuori da se stesso, come se avessero appiccicato il suo nome ad un personaggio del tutto nuovo. Fatto, questo, che è parzialmente giustificabile con la malattia di Ian. Essere bipolare non deve essere certo una passeggiata, ma va detto anche che Ian, dopo aver passato la vita a non voler far la fine dei suoi genitori, ha preso al volo l'occasione di essere esattamente come Monica, una persona che scappa dalla medicine, che scappa dalle persone che lo vorrebbero aiutare. Ricordiamo tutti, con qualche lacrima, il finale della scorsa stagione, quando alla fine Ian arriva anche a rompere con Mickey e non (o, almeno, non solo) per liberare il suo fidanzato dal fardello di doversi occupare di lui; più che altro Ian lascia quello che aveva quasi definito come l'amore della sua vita solo perché Mickey si preoccupava per lui, cercando di aiutarlo nel difficile percorso della "cura" della malattia, sebbene dalla bipolarità non si guarisca mai. E in questo primo episodio troviamo un Ian annoiato, un Ian che a lavoro è più lento di una lumaca zoppa, un Ian che ce l'ha con il mondo intero, che non apprezza le domande di Fiona e i suoi tentativi di prendersi cura di lui. Un Ian che, quando Svetlana gli chiede di andar a far visita a Mickey, finito dentro per il tentato omicidio di Sammi, si mostra scocciato, come se gli avessero chiesto di andare in guerra a giocare a mosca cieca con i fucili. Ovviamente da una parte è comprensibile che, dopo aver rotto con lui, Ian abbia timore di vedere il suo ex; ma Ian non ha paura, non è preoccupato. E' solo scocciato.
Scocciato di far visita a Mickey che, in un modo o nell'altro è dentro per causa sua; scocciato delle parole che Mickey gli dice o delle piccole consolazioni che gli chiede. D'improvviso sembra che Ian abbia davanti un uomo che l'ha inseguito come uno stalker, quando poi, a ben guardare al corso della loro storia, è quasi il contrario. L'unico spiraglio di luce arriva quando Mickey fa vedere a Ian di essersi tatuato, da solo e sbagliando, il suo nome sul petto. Un piccolo sorriso si affaccia sul volto del ragazzo, ma è solo un attimo, una piccola crepa di luce in un mondo altrimenti oscuri. Speriamo, naturalmente, che Noel Fisher, l'attore che interpreta Mickey, decida di non andarsene definitivamente dallo show, perché l'Ian che ci ha lasciato è distante anni luce da quello che conoscevamo e di cui ci eravamo un po' tutti innamorati, quell'Ian sempre addestrato, quell'Ian pieno di sogni, quell'Ian pieno d'amore: quel ragazzo saggio, divertente, a volte un po' goffo.
In coda, poi, arriva Frank, che sta cercando in ogni modo di superare il lutto per la morte di Bianca; si reca ogni giorno sulla sua tomba, parlando con lei, raccontandole fatti e condividendo ricordi. Davanti alla sua lapide, Frank dorme, beve e fa sesso, con la sua solita antipatia verso qualsiasi cosa somigli anche solo vagamente al decoro. Ed è positiva questa cosa: perché in questa premiere Frank Gallagher è l'unico ad essere rimasto se stesso, lo stesso personaggio fuori di testa e sopra le righe capace di sorprenderci sempre.
Cosa ci è piaciuto:
• La dolcezza di Mickey
• Ogni singola frase sputata fuori da Svetlana. Dovrebbe avere un ruolo molto più ampio.
Cosa non ci è piaciuto:
• Debbie. Dopo la crescita avuta nella scorsa stagione, si ritrova ora petulante, stupida e capricciosa.
• Ian. Troppo fuori personaggio.
• La storia di Lip comincia ad essere vagamente inutile.