Daddy’s Home, la recensione
'Daddy's Home' è un film che gioca molto sugli stereotipi del genere, non offrendo nulla di nuovo. Tuttavia, il film di Sean Anders è sincero nel suo non voler andare oltre una facile risata.
di Erika Pomella / 13.01.2016 Voto: 6/10
Dopo I poliziotti di riserva, film del 2010 che li vide per la prima volta condividere lo schermo con incassi al botteghino da capogiro, Mark Wahlberg e Will Ferrell tornano a lavorare insieme, sotto la regia di Sean Anders, per il film natalizio Daddy's Home. Pellicola sceneggiata dallo stesso McKay regista de I poliziotti di riserva che, anche in questo caso, ha incassato un numero spropositato di milioni in madre patria.
La storia è quella di due uomini opposti, diversissimi nell'aspetto e nel carattere. Da una parte Will Ferrell, che interpreta un uomo dal cuore d'oro, un po' troppo ingenuo al punto da rasentare la stupidità, preciso fino all'ossessione; dall'altra, invece, c'è Mark Wahlberg, un egoista tutto muscoli e motocicletta, che vive una vita quasi alla giornata, che non si preoccupa di nessuno, se non di se stesso. Ad unirli, una donna, interpretata da Linda Cardellini, ex di Mark Wahlberg e ora sposata con Will Ferrell. Ma soprattutto ci sono i bambini: innamorati del papà assente Wahlberg, ma anche affezionati al patrigno. Con le vacanze di Natale alle porte, tra i due uomini inizierà una vera e propria lotta senza esclusione di colpi per vincere l'affetto dei pargoli e, chissà, anche quello della bella mamma.
Bisogna dirlo sin dall'inizio: Daddy's Home è un film che mira soprattutto a divertire. Non ha altre pretese, non si sforza di parlare di chissà quali argomenti, né si apre a riflessioni socio-civili o di attualità. Sebbene il quadro sia formato da una famiglia allargata, il film di Sean Anders non si cura minimamente di soffermarsi ad analizzare le conseguenze che questa nuova realtà sta avendo sulle nuove generazioni, su quei bambini che potrebbero diventare i leader di domani. La pellicola si diverte solamente a mettere, una dietro l'altra, situazioni al limite del surreale, per strappare una risata al proprio pubblico. Niente di più e niente di meno. Ovviamente l'intero film si basa su stereotipi del genere, non sforzandosi minimamente di aggiungere qualcosa di nuovo; la conseguenza è che tutto sa già di visto e rivisto. Detto questo, però, va riconosciuta a Daddy's Home un'onestà di fondo, che lo rende comunque un film godibile e a tratti veramente divertente.