Ouija
Ouija

Ouija, recensione


Ouija è un thriller-horror ispirato dal famoso e omonimo gioco con un target preciso, quello giovanile non troppo avvezzo all'horror di qualità e che si spaventa facilmente.
Voto: 4/10

Ouija è un thriller-horror ispirato dal famoso e omonimo gioco della Hasbro per sedute spiritiche, composto da una tavoletta, su cui sono incise lettere e numeri, ed una planchette attraverso cui i fantasmi parlano e, a volte, si mostrano. Ad esso, nei decenni passati, sono già stati dedicati altri film. 

Laine e Debbie, due bambine, amano giocarci tenendo, però, sempre bene a mente le regole da seguire, fra cui quella di non giocare mai ad Ouija da soli. Diventata ormai adulta, Debbie ritrova la tavola e la planchette del gioco in soffitta e decide, incuriosita, di giocarci nuovamente, infrangendo stavolta la regola principale. Il suo comportamento evocherà spiriti poco amichevoli, all'interno della casa, che la costringeranno al suicidio. Laine, non riuscendo ad accettare la morte dell'amica, decide di indagare e, una volta capito che il gioco era stata la causa della tragedia, coinvolge tutti i suoi amici per cercare di parlare con Debbie attraverso la tavola, ma, anche stavolta, le cose non andranno nel verso giusto: gli spiriti vogliono uccidere ancora.

Il film, girato da un poco esperto Stiles White, prodotto da Michael Bay e interpretato da attori molto conosciuti nel panorama cinematografico e televisivo giovanile (Olivia CookeShelley Hinning e Douglas Smith), parte bene con un'introduzione accattivante e tecnicamente interessante, ma si perde poi nello sviluppo, a causa del disordine nella sceneggiatura e di un concetto orrorifico fin troppo banale e cheap, basato più sull'uso eccessivo (davvero eccessivo) dello Jump scare che sullo sviluppo di una trama interessante e sconvolgente.  

Come già detto, la sceneggiatura si liquefà pian piano durante il film, la tensione viene spezzata troppo spesso da tempi vuoti e l'apice della vicenda viene rimandato a tal punto da deludere una volta giunti alla conclusione. I personaggi non sono sviluppati oltre al minimo necessario, in particolar modo quelli di contorno, eccessivamente trascurati. Le vicende che più dovrebbero influire sul comportamento dei protagonisti vengono trattate con una superficialità imbarazzante, negando a chi guarda ogni minimo coinvolgimento emotivo.

Ouija ha un target ben preciso, quello giovanile non troppo avvezzo all'horror di qualità e che si spaventa facilmente. Non ha troppe pretese ed in fondo è un peccato, perché poteva essere un film davvero interessante se gestito in maniera più saggia. Ma non sembra voler puntare oltre al target predefinito, il che non sarebbe un problema se in alcuni punti il film non risultasse quasi ridicolo nella sua banalità.

Non adatto quindi ai cultori dell'horror, né a quelli del buon cinema in generale. Potrebbe, però, essere una piacevole esperienza per gli amanti del brivido molto leggero e commerciale e piacerà, soprattutto, agli amanti degli Jump scare, ai quali Ouija deve praticamente tutto il minimo coinvolgimento dello spettatore.

Valutazione di redazione: 4 su 10
Ouija
Impostazioni privacy