The Lego Movie, la recensione
The Lego Movie è un calderone pieno di citazioni e gag spassose; una pellicola in 3D che fa dell'ironia la sua arma vincente.
di Erika Pomella / 19.02.2014 Voto: 8/10
The Lego Movie, diretto da Phil Lord e Christopher Miller, è il primo film che porta sul grande schermo le avventure dei Lego, i mattoncini variopinti che hanno colorato l'infanzia di milioni di bambini in tutto il mondo. Vero e proprio successo al botteghino statunitense, dove ha raccolto quasi 70 milioni di dollari, e già evento di culto (tanto da meritarsi anche un episodio nella serie de I Simpson), The Lego Movie è pronto ad invadere anche le sale italiane, con il suo spettacolo in 3D.
Emmett (Chris Pratt) è un Operaio che non sogna altro che sentirsi accettato dai suoi simili. Per questo segue diligentemente le istruzioni che qualcun altro ha scritto per lui. Il ragazzo non si allontana mai dall'ordine precostistuito ed è un vero e proprio sostenitore del Presidente Business (Will Ferrell), il simpatico uomo che governa il paese con una cura quasi maniacale per l'ordine. Una sera, poco dopo aver concluso il suo turno al cantiere dove lavora, Emmett si imbatte in Wyldstyle (Elizabeth Banks); il colpo di fulmine improvviso che lo coglie lo fa distrarre e cadere in un lungo tunnel sotterraneo, in cui Emmett si imbatte nel "pezzo speciale". Senza quasi accorgersene, Emmett viene scambiato per Quello Speciale, l'uomo che secondo una vecchia profezia, salverà il mondo dalla minaccia rappresentata proprio da Business. Aiutato da Wyldstyle, da Batman (Will Arnett), il vecchio Vitruvius (Morgan Freeman), la sempre positiva Unikittu (Alison Brie) e Benny (Charlie Day), giovane fissato con le astronavi anni '80, Emmett dovrà imparare ad avere fiducia nelle proprie capacità immaginative per salvare il mondo da Business e il suo braccio destro Poliduro (Liam Neeson).
Per quanto possa suonare come una frase fatta e confezionata, bastano davvero pochi minuti di visione di The Lego Movie per capire di essere davanti ad una pellicola ben equilibrata. Il prologo del film, che spiega la "rivalità" tra Business e Vitruvius, è uno dei sipari più divertenti visti al cinema nell'ultimo periodo. Una concatenazione di gag che risultano montate su un ritmo serrato e ben calibrato. I tempi comici sono calibrati al secondo e il risultato è che sin dalle prime battute del film si ride che è un vero piacere. E, di certo, è proprio il tono ironico e la spinta verso la commedia tagliente il miglior pregio di The Lego Movie che, per il resto, non offre di certo una storia originale. Al centro del racconto, infatti, c'è il classico personaggio semi-anonimo che si trova, suo malgrado, proiettato in un'avventura più grande di lui. Una successione quasi didascalica delle tappe del Viaggio dell'eroe firmato da Vogler, è ciò che attende Emmett. Vero e proprio eroe classico, il piccolo Lego dovrà prima di tutto imparare ad aver fiducia in se stesso, ad accettare le differenze che lo caratterizzano, abbandonando una sorta di status quo della personalità che lo vedeva anonimo, privo di individualità. Intorno a lui, poi, ci sono personaggi che rispondono a canoni ben consolidati: la ragazza in cerca di avventura, il supereroe mascherato che fa il verso al Christian Bale della trilogia di Batman, e il saggio vecchio e cieco che, salvo incidenti, riesce a vedere al di là del velo della sua menomazione.
Ma questa "banalità" di intenti drammaturgici viene totalmente spazzata via dalla resa tecnica e dalla contestualizzazione del racconto. Si assiste, infatti, ad una sorta di mise en abyme in cui molteplici mondi si incastrano l'uno nell'altro e in cui le avventure dei protagonisti si concretizzano attraverso l'immaginazione di qualcun altro, quell' "uomo di lassù" che nessun Lego ha mai visto e il cui mondo riflette alla perfezione la situazione che si svolge nel mondo dei Lego. A tutto questo si aggiunge anche un caleidoscopio di citazioni provenienti dalla cultura cinematografica mainstream, che sono state disseminate lungo il film a beneficio degli spettatori più adulti, che si lasciano trascinare senza troppa fatica in questo mondo colorato e, lo ripetiamo, estremamente divertente, lasciandosi irretire dalle note sforzanti della hit del film, E' Meraviglioso. Un titolo che ben si sposa con la qualità offerta da The Lego Movie.