Recensione: Paulette
Recensione del film francese Paulette con Bernadette Lafont: un film più serio di quanti si pensi, un percorso cambiamento per la protagonista, che si trasforma da persona razzista, insofferente e intrattabile a donna sensibile.
di Giorgia Tropiano / 30.05.2013 Voto: 6/10
Paulette è una commedia francese dall'ironia non convenzionale, realizzata da Jerome Enrico ed interpretata in modo esemplare da Bernadette Lafont, un'attrice con un'importante carriera nella madrepatria ma praticamente sconosciuta da noi. In Francia la pellicola ha avuto un successo trionfale, al pari di un qualsiasi blockbuster hollywoodiano, con un milioni di spettatori nelle sale. Tutto ciò è sicuramente un segnale positivo per il cinema a livello europeo visto il budget ridotto con il quale è stato realizzato.
Paulette (Bernadette Lafont) è un'acida signora sempre scontrosa con tutti che vive nella periferia di Parigi in palazzi in rovina, circondata da povertà e delinquenza. La donna non riesce a tirare avanti con la sua misera pensione e oltretutto ha rapporti difficili con suo figlio poliziotto. Un giorno, sia fuori dal suo palazzo che sul balcone di fronte al suo, si rende conto di strani traffici che avvengono davanti ai suoi occhi e all'improvviso si aprono davanti ai suoi occhi possibilità economiche inesplorate. Paulette decide di iniziare a vendere hashish, prima in bustine poi preparando dei dolcetti, visto le sue grandi capacità da pasticcera. Non tutto però è così facile come sembra quando c'è di mezzo la mafia russa e il gioco potrebbe farsi molto pericoloso.
Il film è sì una commedia, ma parte da problemi reali e drammatici che affliggono migliaia di persone a causa della crisi che colpisce parte della realtà contemporanea. Non a caso la storia di Paulette si ispira ad un fatto realmente accaduto. Una donna di una certa età che non riesce a vivere della propria pensione non ha molte strade da percorrere per migliorare la propria situazione economica e così cerca di sfruttare ciò che sa fare meglio aprendosi ad un mercato "diverso". Il tono del film, almeno nella prima parte, è molto più serio di quanto si pensi. Vengono mostrate le tristi condizioni in cui sono costretti a vivere molte persone, tra cui la protagonista, cercando di arrabattare quanto di più possibile per andare a avanti. La seconda parte, da quando la donna inizia la sua nuova attività, si fa indubbiamente più comica (anche perché la situazione in sé lo è) e più divertente.
Il film diventa anche un percorso di formazione e cambiamento per Paulette, che si trasforma da persona razzista, insofferente e intrattabile a nonna dolce, amica sincera e mamma più presente. La grande forza della pellicola è sicuramente l'interpretazione della protagonista, che regala un personaggio difficile e controverso, ma forse proprio per questo ancora più efficace.