Recensione John Carter
Recensione del film John Carter (2012) diretto da Andrew Stanton e con protagonisti Taylor Kitsch, Mark Strong, Bryan Cranston, Ciar
di Giorgia Tropiano / 08.03.2012
John Carter può essere considerato a tutti gli effetti il primo film live-action della Pixar. Il regista, nonché co-sceneggiatore, Andrew Stanton è l'ideatore e regista di Wall-E, Alla ricerca di Nemo e collaboratore di quasi tutti i capolavori della famosa casa di produzione animata. Stanton è fan della serie di romanzi, che vedono come protagonista il capitano John Carter, fin da bambino e finalmente il suo sogno di trarne un film si è realizzato. Nello specifico la pellicola si basa su A Princess of Mars, il primo romanzo del ciclo si Barsoom, scritto da Edgar Rice Burroughs e pubblicato nel 1912.
John Carter (Taylor Kitsch) è un ex capitano dell'esercito americano che ha perso moglie e figlio durante la guerra, è un valoroso combattente reso però triste e sfiduciato dal profondo dolore che ha provato. All'improvviso viene catapultato su Marte e lì trova un mondo completamente diverso da quello terrestre, con nuove creature, nuovi paesaggi e soprattutto nuove capacità. A Barsoom (come viene chiamato il pianeta dagli abitanti) è in atto un grande conflitto fra diverse città del pianeta e, dopo aver conosciuto la principessa Dejah, Carter si renderà conto che la sopravvivenza del popolo dipende da lui.
Le premesse del film sono ottime, il risultato un po' meno. La pellicola è un misto di molti altre opere di fantascienza famose: prendi lo spirito d'avventura di Indiana Jones; le creature, le ambientazioni e le lotte su postazioni volanti di Star Wars; l'incontro con un popolo diverso, con una lingua e una cultura diverse di Avatar; mischia il tutto e otterrai John Carter. È tutto realizzato molto bene ma ogni cosa ci sembra di averla già vista. Ci sono anche omaggi all'immaginario western, con tanto di inseguimento di indiani nei deserti dell'Arizona. Ma se, a livello visivo, c'è poca novità e i riferimenti sono evidenti, c'è da dire che la creazione del mondo di Baarsom, con la sua lingua, i suoi strani abitanti e tutta la mitologia che c'è dietro è però assolutamente originale, considerando che è stato creato agli inizi del Novecento, quando Pandora e le Guerre Stellari ancora non esistevano.
La sceneggiatura, scritta a tre mani dal già citato Andrew Stanton, da Mark Andrews, altro adepto delle arti animate, e dal vincitore del premio Pulitzer Michael Chabon, pecca spesso di superficialità, nonostante alla guida ci siano personaggi di questo calibro. Tutto ciò dimostra che il passaggio dall'animazione al live-action spesso non è producente, come ci ha dimostrato anche Brad Bird (Gli incredibili) con Mission: Impossible – Protocollo fantasma.
Nel complesso comunque il film è un buon popcorn movie, con un protagonista azzeccato (molto evidente in alcune scena la sua somiglianza con Johnny Depp), la giusta dose di azione e adrenalina, e quel pizzico di romanticismo che non guasta mai.