Recensione Hugo Cabret
Recensione del film Hugo Cabret (2011) diretto da Martin Scorsese e con protagonisti Ben Kingsley, Chloe Moretz, Sacha Baron Cohen, Jude Law, Mathieu Amalric, Christopher Lee.
di Giorgia Tropiano / 27.01.2012 Voto: 8/10
Con Hugo Cabret il cinema ha la capacità di realizzare i tuoi sogni. Mai frase fu più vera, soprattutto grazie ad artisti come Martin Scorsese e al compianto genio di George Melies, omaggiato in questo ennesimo capolavoro del grande regista americano.
Hugo Cabret (Asa Butterfield) è un ragazzo che vive da solo all'interno della stazione ferroviaria di Parigi negli anni Trenta, dopo esser rimasto orfano per l'improvvisa morte del padre. La sua è una famiglia di orologiai e lui ha imparato ad aggiustare ogni congegno, portando così avanti la tradizione di famiglia. Un giorno fa la conoscenza di una giovane ragazza (Chloe Moretz) e del suo padre adottivo (Ben Kingsley), proprietario di un negozio di giocattoli. Da allora la sua vita non sarà più la stessa…
Hugo Cabret è tratto dall'omonimo romanzo di grande successo di David Selznick, pieno di splendide illustrazioni, sicuramente molto utili al cast tecnico della pellicola per immaginare e realizzare visivamente tutto ciò che è contenuto tra le pagine del libro.
Hugo è un ragazzo solitario, attratto da ogni tipo di congegno meccanico e all'improvviso scopre, grazie a suo padre, l'incanto di un altro meccanismo della creatività: il cinema, e ne rimane completamente affascinato. Martin è un ragazzo particolare perché, a causa di una forma d'asma, non può divertirsi all'aria aperta con i suoi coetanei. Così, con il padre, si reca spesso al cinema, tanto da appassionarsi e da farlo diventare presto il suo lavoro. Sono molte le affinità tra Scorsese e il giovane protagonista del film ed è anche per questo che il regista americano decide di intraprendere questo progetto, ma soprattutto lo fa grazie al suo grande amore per il cinema e questo si avverte in ogni singolo fotogramma del film.
Hugo Cabret è un omaggio alla nascita della settima arte, a uno dei suoi massimi pionieri e a tutti coloro che desiderano emozionarsi e sognare ogni volta che scelgono di entrare in una sala buia per essere introdotti in un nuovo mondo. Come si può non commuoversi davanti a scene in cui i lavori di Melies vengono riproposti a un pubblico moderno (che forse non li avrebbe mai visti altrimenti), con più di un secolo di distanza dalla loro realizzazione, e immersi in un contesto del tutto nuovo ma ugualmente fanstastico.
Tutto in Hugo Cabret è realizzato al meglio: la sontuosa, magica e avvolgente regia di Martin Scorsese, per cui la macchina da presa è sempre in movimento e accompagna lo spettatore all'interno di un sogno; la magnifica scenografia della pluripremiata coppia Ferretti-Lo Schiavo, in odore di oscar; i bellissimi costumi della grande Sandy Powell; il grande talento di Thelma Schoonmaker, una delle montatrici viventi più brave e fida collaboratrice di Scorsese da sempre; la calda e luminosa fotografia di Robert Richardson e la onnipresente ma mai troppo invadente musica di Howard Shore. Non si può non citare il grande gruppo di attori che partecipano al film, tra cui spiccano i due giovanissimi protagonisti e un intenso Ben Kingsley/George Melies.
Ad onore di questi grandi professionisti e del loro magico lavoro, Hugo Cabret ha ricevuto ben undici nomination ai prossimi oscar.
Sarebbe superfluo continuare ad usare troppe parole, perché la cosa migliore che si può fare in questo caso è correre a vedere questo gioiello di film!