Il Maestro Giardiniere (2022)
Master GardenerNarvel Roth è il meticoloso orticoltore di Gracewood Gardens. La devozione per i terreni della bella e storica dimora è pari al tentativo di compiacere la sua datrice di lavoro, la ricca vedova Mrs. Norma Haverhill. Quando la donna gli chiede di assumere la sua capricciosa e inquieta pronipote Maya come apprendista, il caos entra nella spartana esistenza di Narvel.
Narvel Roth (Joel Edgerton) passa le sue giornate a curare con solerzia la tenuta di Gracewood, di proprietà della ricca vedova Haverhill (Sigourney Weaver). La più grande preoccupazione di Narvel è l’imminente galà di beneficenza… almeno finché la signora Haverhill non lo invita a prendere come apprendista la sua problematica nipote Maya (Quintessa Swindell). Narvel accetta, con la speranza di essere d’ispirazione all’inquieta ventenne.
Se le giornate di Narvel sono occupate dal lavoro nei rigogliosi giardini, le sue serate trascorrono spesso in compagnia della signora Haverhill, di cui il giardiniere è anche amante occasionale. In uno slancio di generosità, lei gli promette che, dopo la sua morte, lui continuerà a ricevere assistenza e a lavorare come giardiniere a Gracewood.
Nonostante Narvel riesca a pianificare metodicamente le sue giornate, le sue notti vengono turbate da ricorrenti flashback che risalgono ad un periodo molto diverso della sua vita. In passato ha lavorato al soldo dei suprematisti lavorato al soldo dei suprematisti bianchi, uccidendo diversi uomini e donne per conto di un uomo chiamato il Vecchio. Rivestendosi ogni mattina e spogliandosi ogni sera, Narvel è costretto a contemplare i molti tatuaggi razzisti che, adornando il suo corpo, gli ricordando indelebilmente il suo passato carico d’odio.
Molto tempo prima, per spirito di carità o forse perché attratta sessualmente da lui, la signora Haverhill aveva accolto in casa Narvel che, dopo aver tradito i suoi fratelli suprematisti, era entrato nel programma di protezione testimoni.
Mentre impara il suo nuovo lavoro, Maya, che ne ignora il passato razzista, si lega sempre più profondamente al suo insegnante, con grande disappunto della signora Haverhill. Nervel cerca allora di ricucire lo strappo fra le due donne, ma il suo tentativo fallisce e Maya si rifugia nuovamente nel suo tormentato passato.
Narvel desidera così disperatamente salvare quest’anima smarrita, che chiede aiuto a Neruda (Esai Morales), l’agente assegnatoli della protezione testimoni, per occuparsi di una gang di spacciatori che ha aggredito Maya.
Con il crescere dell’affetto di Narvel nei confronti di Maya, cresce anche l’odio della signora Haverhill verso la nipote, che porterà la donna a cacciare entrambi da Gracewood. Narvel e Maya si ritrovano per strada, dove il loro passato rischia di riemergere e consumare le loro vite.
A dispetto di tutto ciò, il loro amore diventa sempre più forte, così come il timore di Narvel che Maya possa scoprire il suo segreto e compromettere non solo la propria occasione di redimersi, ma anche quella della ragazza.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 14 Dicembre 2023Uscita in Italia: 14 Dicembre 2023 al Cinema
Genere: Thriller
Nazione: USA - 2022
Durata: 110 minuti
Formato: Colore
Lingua: inglese
Produzione: Northern Lights, KOJO Studios, Ottocento Films, Flickstar
Distribuzione: Movies Inspired
Conosciuto anche come: Il maestro giardiniere (Italiano)
Cast e personaggi
Regia: Paul SchraderSceneggiatura: Paul Schrader
Musiche: Devonté Hynes
Fotografia: Alexander Dynan
Scenografia: Ashley Fenton
Montaggio: Benjamin Rodriguez Jr.
Costumi: Wendy Talley
Cast Artistico e Ruoli:
Joel Edgerton
Narvel Roth
Sigourney Weaver
Norma Haverhill
Quintessa Swindell
Maya Core
Esai Morales
Neruda
Produttori:
David Gonzales (Produttore), Amanda Crittenden (Produttore), Scott LaStaiti (Produttore), Luisa Law (Produttore esecutivo), Dale Roberts (Produttore esecutivo), Jamieson McClurg (Produttore esecutivo), Peter Watson (Produttore esecutivo), Marie-Gabrielle Stewart (Produttore esecutivo)
Supervisore alle musiche: Dina Juntila | Casting: Susan Shopmaker.
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Commento del regista
Sono stato fortunato, perché ho vissuto in una bolla di libertà creativa, ricchezza, tempo libero, pace e buona salute. Il mio ultimo film si concentra su Narvel Roth, un uomo solo seduto in una stanza, con una maschera in volto – che è il suo lavoro di orticoltore – in attesa che accada qualcosa. E poi qualcosa accade.
Produzione
Il maestro giardiniere di Paul Schrader è la potente storia di un uomo tormentato dal proprio passato di killer prezzolato e suprematista bianco, che riflette le tensioni razziali dell’America contemporanea.
Anche se inizialmente non era stata progettata come una trilogia, Il maestro giardiniere segna il culmine di un trittico di film iniziato nel 2017 con First Reformed – La creazione a rischio. Come per Il collezionista di carte (2021), Il maestro giardiniere è una nuova variazione di Schrader sul tema di “un uomo solo in una stanza”, in cui una figura solitaria attende un cambiamento, mentre combatte con il passato, nascondendosi dietro il lavoro.
Tali storie hanno origine all’inizio della carriera di Schrader. “Il personaggio si è evoluto inizialmente con Taxi Driver (1976), come sviluppo dell’eroe esistenziale della narrativa europea”, ha detto il regista.
Ogni capitolo della trilogia si concentra su un uomo nel pieno di una crisi esistenziale – ha una vita solitaria e si nasconde dietro il proprio lavoro -, che sia un reverendo, un giocatore di carte o, nel caso di Il maestro giardiniere, un orticoltore.
Al centro di Il maestro giardiniere c’è Narvel Roth, interpretato da Joel Edgerton.
Narvel, come tanti altri protagonisti di Schrader, è un solitario. È meticoloso sul lavoro, per il quale si occupa dei terreni di Gracewood Gardens, una splendida tenuta di proprietà della ricca vedova Haverhill (Sigourney Weaver). Quando la problematica nipote della signora Haverhill (Quintessa Swindell) arriva a Gracewood, Narvel si ritrova diviso fra queste due donne, mentre il suo passato, presente e futuro collidono drammaticamente.
Per Schrader si torna sempre a quell’uomo solo in una stanza. “Si parte dal giardinaggio, come Il collezionista di carte parte dal gioco d’azzardo”. Ma questo è solo l’inizio del processo creativo, ha detto il regista. “Mi sono chiesto: perché questo giardiniere è così isolato da tutti? Da lì ho pensato al programma protezione testimoni, e di nuovo una domanda: perché è nel programma? Così l’idea si è trasformata ed è diventata quella di un assassino al soldo dei suprematisti bianchi”.
Per Schrader, la storia deve seguire una logica: “Con queste domande il suo isolamento è diventato del tutto comprensibile. Come gli dice il suo agente, non si libererà mai da questa ombra, che indossa ogni giorno sulla propria pelle sotto forma di tatuaggi”.
Pur presentando alcune tecniche narrative simili ai lavori precedenti, Il maestro giardiniere si discosta da ciò che è venuto prima. “Bisogna creare un ambiente sociale diverso per ogni film, e farci muovere un po’ i personaggi. Sta tutto nel trovare sempre nuovi elementi”, ha detto Schrader.
Sebbene l’impianto della storia assomigli alle precedenti interpretazioni dell'”uomo solo in una stanza”, il modo in cui Schrader rivede e manipola il tema produce storie molto potenti. In Il maestro giardiniere la nozione centrale è la triade, che sia sesso, razza e genere o la triade di personaggi Haverhill, Narvel e Maya. Per la prima volta dopo Taxi Driver, Schrader ha inserito due donne in una di queste storie. “Mi chiedevo cosa sarebbe successo se Betsy, il personaggio interpretato da Cybill Shepherd, si fosse presa un caffè con Iris, quello interpretato da Jodie Foster”.
Schrader è inoltre consapevole che ciò che una volta veniva considerato accettabile sullo schermo è radicalmente cambiato. In questa prospettiva, ha voluto raccontare la sua storia in un modo che fosse autentico, ma che rappresentasse allo stesso tempo un riflesso della società contemporanea. “Non accettiamo più l’idea che un rapporto tra un uomo di 55 anni con una donna di venticinque anni sia qualcosa di perfettamente naturale”, ha detto Schrader.
Nel film la Maya di Swindell ha circa venticinque anni, Narvel è sulla cinquantina inoltrata, mentre la signora Haverhill è la più anziana dei tre. Schrader voleva che questa differenza di età fosse evidente all’interno del film. Il maestro giardiniere è un film dove l’età, il genere e la razza collidono fra loro, generando risultati esplosivi.
In Il maestro giardiniere, Schrader ha ritrovato molti componenti chiave della troupe con la quale aveva precedentemente lavorato in First Reformed – La creazione a rischio e ne Il collezionista di carte. Innanzitutto Alexander Dynan, che è ritornato ad essere il suo direttore della fotografia. “Alex, diversamente da me, è molto puntiglioso. Legge la sceneggiatura e poi realizza i suoi storyboard personali, con grafici e disegni”, racconta Schrader. “In altri progetti ho lavorato con direttori della fotografia che non ti seguono allo stesso modo di Alex. Se commetto un errore, Alex se ne accorge e me lo segnala immediatamente”.
Schrader ha ritrovato anche come addetto al montaggio Benjamin Rodriguez, Jr., che aveva lavorato con lui sin da Cane mangia cane (2016) e lo scenografo Ashley Fenton con cui aveva lavorato per Il collezionista di carte. “Lavorare con persone con cui hai un rapporto continuativo rende la fase di pre-produzione molto più semplice”, racconta Schrader. “Hai sempre bisogno di persone che semplifichino e rendano efficiente la fase di pre-produzione”.
L’ultimo membro della troupe a lavorare nuovamente con Schrader è il compositore Devonté Hynes. Per i titoli di coda del film Hynes ha collaborato con Schrader che aveva trovato il brano perfetto per il finale. “Una sera navigando su iTunes mi sono imbattuto in una canzone di S.G. Goodman intitolata ‘Space and Time’ e ho subito pensato che fosse fantastica”. La produzione si assicurò i diritti del brano, ma sentimmo che la Goodman, che era una cantautrice proveniente dalla zona degli Appalachi del West Kentucky, non era la scelta più adatta per le tematiche trattate dal film. Hynes perciò contattò Mereba, una cantautrice, rapper e produttrice americana che ha cantato la splendida versione del brano che si può ascoltare in chiusura del film.
Come per molti film girati negli ultimi tre anni, la pandemia di Covid-19 ha avuto un notevole impatto su Master Gardene. Il film doveva essere inizialmente girato in Australia ma, a causa del lockdown, la produzione ha dovuto spostare le riprese in Louisiana. Sebbene ci siano stati molti ostacoli da superare, fra cui dover girare in un periodo dell’anno precedente alla stagione della grande fioritura, si sono presentati molti vantaggi. Gracewood, la grande tenuta che si vede nel film, è stata ricreata unendo insieme le immagini di due ex piantagioni, Greenwood e Rosedown, trasformate entrambe in giardini botanici.
Schrader è tornato a Venezia per l’anteprima di Il maestro giardiniere e per ricevere il Leone d’Oro alla carriera. “È stato bello il film a Venezia», dice Schrader. «È il quinto film che ho portato alla Mostra ed è il terzo di fila, quindi è giusto che la trilogia si completi qui”.
Questo ultimo capitolo della trilogia richiama il messaggio della redenzione ottenuta attraverso l’amore. Lungo il percorso dei tre film, Schrader ha fatto evolvere ‘il personaggio dell’uomo nella stanza’ offrendoci prospettive nuove e intriganti sulla sua storia. Tutti e tre gli uomini trovano la redenzione, ma la trovano spesso a costo di un prezzo da pagare. Il finale volutamente ambiguo di First Reformed ha lasciato lo spettatore a chiedersi se Toller fosse vivo o morto alla fine del film. Ne Il collezionista di carte, William Tell trova la redenzione, ma il suo comportamento violento lo porta a finire dietro le sbarre. Con Il maestro giardiniere, Schrader ci offre una prospettiva differente e forse più incoraggiante, rafforzando l’idea che l’unica speranza possibile per questi antieroi esistenziali è quella di trovare l’amore.
dal pressbook del film
Eventi
Presentato Fuori Concorso alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con il regista Paul Schrader qui premiato con il Leone d’Oro alla Carriera.
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