Europa 7 inizia le trasmissioni da giugno 2010 con copertura dell’ 80 per cento del territorio nazionale


Europa 7 inizierà le trasmissioni a giugno 2010, cosi dopo undici anni di polemiche politiche, in virtù dell'accordo trovato con il governo: dopo l'assegnazione del canale 'liberatosì grazie alla ricanalizzazione di Raiuno, arrivano anche le frequenze integrative necessarie all'emittente per ottenere una copertura pari all'80 per cento del territorio. La nuova intesa – raggiunta a […]

Europa 7 inizierà le trasmissioni a giugno 2010, cosi dopo undici anni di polemiche politiche, in virtù dell'accordo trovato con il governo: dopo l'assegnazione del canale 'liberatosì grazie alla ricanalizzazione di Raiuno, arrivano anche le frequenze integrative necessarie all'emittente per ottenere una copertura pari all'80 per cento del territorio.

La nuova intesa – raggiunta a febbraio e presentata oggi dal viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani e dal patron dell'emittente, Francesco Di Stefano – chiude così il nuovo capitolo giudiziario che si era aperto con il ricorso di Europa 7 al Tar contro il provvedimento con cui, a dicembre 2008, il ministero per lo Sviluppo economico-Comunicazioni aveva assegnato all'emittente il canale 8 in banda VHF considerato «insufficiente a garantire una copertura nazionale del territorio».

Spiega Romani:

«Ad Europa 7 saranno assegnate anche altre frequenze, i cosiddetti 'cerottì, che le consentiranno di raggiungere una copertura adeguata. L'intesa, raggiunta anche attraverso gli ottimi rapporti personali con di Stefano, si inserisce in maniera virtuosa nel processo di chiusura della procedura di infrazione aperta dall'Europa a carico dell'Italia, ormai in fase conclusiva. L' accordo rappresenta un passo avanti enorme, che la dice lunga sul comportamento di questo ministero: non siamo qui a difendere gli interessi di chicchessia, ma a gestire un problema complesso».

Di Stefano, riservandosi di illustrare agli inizi di maggio caratteristiche e progetto editoriale del canale.:

«Stiamo decidendo se partire in analogico o in digitale. Siamo soddisfatti perchè questa vicende si chiude così come si poteva chiudere. Ma, certo, esiste una sentenza in base alla quale Retequattro doveva essere spenta. E invece è ancora accesa. I precedenti ministri neanche ci ricevevano: è andata così con Cardinale, Gasparri, Landolfi e con lo stesso Gentiloni che si è dimenticato dei nostri diritti. Oggi il problema si risolve grazie alla fiducia e ai rapporti personali. Probabilmente si poteva ottenere lo stesso risultato anche prima. E dopo tanti ricorsi, direi che si tratta di un miracolo».

Il patron dell'emittente ha ammesso che la situazione di oggi è molto diversa da quella del 1999, quando Europa 7 si aggiudicò la gara per una concessione nazionale: «Dovevo fare televisione a 46 anni, la farò a 57, forse con minori energie e in un panorama completamente cambiato. Ma anche stavolta riusciremo ad adeguare il nostro progetto». L'intesa prevede che le frequenze aggiuntive concesse a Di Stefano non possono essere alienate fino alla fine del processo di digitalizzazione e quindi nel 2012.


di: DigitalizzandoTv Magazine / Fonte: leggonline.it

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