Il Concorso (2020)
MisbehaviourÈ il 1970 e alla Facoltà di storia dello University College di Londra, Sally Alexander (Keira Knightley), siede di fronte a una commissione selezionatrice composta di soli uomini. Donna, madre single e studentessa matura, percepisce la disapprovazione degli esaminatori mentre lotta per essere presa sul serio come candidata.
Intanto, in una base militare statunitense in Vietnam, il leggendario intrattenitore Bob Hope (Greg Kinnear) interpreta il suo collaudato monologo comico di fronte a migliaia di soldati. Dal palcoscenico accenna all'attuale Miss Mondo e le truppe si scatenano. Sono gli anni in cui l'annuale concorso di bellezza è il programma televisivo più seguito al mondo, con oltre cento milioni di spettatori.
Tornando a Londra, Eric Morley (Rhys Ifans) e Julia Morley (Keeley Hawes), la coppia di coniugi che organizza la kermesse di Miss Mondo, è alla ricerca di una star internazionale a cui affidare la conduzione dell'imminente spettacolo. Decidono di offrire l'incarico a Bob Hope.
Di ritorno nella sua casa di Los Angeles, insieme alla sua insofferente coniuge Dolores Hope (Lesley Manville), un civettuolo Bob si lascia 'persuadere' ad accettare l'offerta dalla sua giovane e carina assistente. Dolores è furibonda.
Sally partecipa alla prima riunione del neonato Movimento di Liberazione delle Donne dove conosce Jo Robinson (Jessie Buckley) e le sue amiche attiviste. Jo mostra un fare sprezzante con Sally che, a suo modo di vedere, desidera far parte dell'Establishment anziché lottare per sovvertirlo. Dal canto suo, Sally liquida la militanza di Jo come un'inefficace politica di facciata. Più tardi, Sally vede Jo spruzzare a vernice degli slogan su un tabellone pubblicitario sessista e quando si accorge che un paio di poliziotti si stanno avvicinando interviene riuscendo ad evitare a Jo di essere arrestata. Malgrado intraprendano la lotta contro la diseguaglianza da angolazioni diverse, le due donne sono curiose una dell'altra e Jo invita Sally ad entrare a far parte del suo gruppo di militanza.
Sally è felice di ricevere l'offerta di un posto nel corso di storia all'università, ma quando si rende conto di essere tagliata fuori nei suoi seminari tutoriali in quanto unica donna il suo entusiasmo si smorza rapidamente. A casa, insieme a Evelyn (Phyllis Logan), madre conservatrice, Gareth (John Hefferman), un compagno che l'appoggia, e alla figlioletta Abbie, guarda uno speciale televisivo sull'imminente selezione di Miss Mondo. Affascinata, Abbie si mette a sfilare per la stanza come una reginetta di un concorso di bellezza. Sally inorridisce per l'influenza che l'evento esercita e si convince ad entrare a far parte del gruppo femminista di Jo.
La comune nella zona nord di Londra dove la sezione ha sede pullula di dibattiti sull'opportunità o meno di dimostrare contro la kermesse di Miss Mondo. Sally si domanda come rendere note le loro obiezioni se si rifiutano di confrontarsi con gli organi di informazione (rigettati perché considerati parte dell'Establishment). Per tutta risposta, viene coinvolta nella stesura di un manifesto da affiggere abusivamente in tutta la città.
Un attivista antiapartheid avvicina Eric per la strada e gli dice che consentendo al Sud Africa di candidare solo contendenti bianche, l'organizzazione di Miss Mondo si schiera a favore di un regime razzista. Temendo un boicottaggio, Eric decide che quell'anno il Sud Africa concorrerà con una partecipante bianca e una nera.
Le concorrenti di Miss Mondo arrivano a Londra e si riuniscono in un albergo per farsi prendere le misure e vedersi assegnare uno chaperon. L'impertinente e altezzosa Miss Stati Uniti, Sandra Anne Wolsfeld (Suki Waterhouse) e la cerebrale Miss Svezia, Maj Christel Johansson (Clara Rosager) sono tra le contendenti favorite alla vittoria. Miss Africa del Sud, Pearl Jansen (Loreece Harrison), la sudafricana nera selezionata in tutta fretta, è al settimo cielo per l'opportunità che le si presenta. Una serena Jennifer Hosten (Gugu Mbatha-Raw), la prima Miss Grenada della storia, riconosce l'ansia di Pearl e interviene in suo soccorso. Dichiara che la partecipazione a questo evento internazionale immensamente popolare è un'enorme occasione per entrambe.
Con l'aumentare dell'interesse dei mezzi di comunicazione per l'imminente competizione, si intensificano le voci della protesta. Julia vuole assolutamente modernizzare almeno un aspetto del concorso diversificando la composizione della giuria e dunque nomina tra i giudici il Primo Ministro di Grenada, Sir Eric Gairy.
Le concorrenti, indossando i loro costumi da bagno, si riuniscono per la presentazione alla stampa. Pearl e Jillian Jessup (Emma Corrin), la Miss Sud Africa bianca, posano una accanto all'altra e Julia è costretta a sviare le domande rivolte loro sulla politica dell'apartheid nel loro paese. Ma la maggior parte dei giornalisti si concentra sulle due favorite, Maj e Sandra, ignorando quasi del tutto Jennifer.
Sally e Jo apprendono che i loro manifesti abusivi hanno attirato l'attenzione della BBC, che ora sta cercando una portavoce del Movimento di Liberazione delle Donne che partecipi a un programma di attualità per discutere di Miss Mondo. Jo propone una riluttante Sally.
Eric segue le prove di tutte le concorrenti, istruendole sul percorso e i movimenti che dovranno fare sul palco e su quanto ci si aspetta da loro la sera della gara. La sua performance suscita allegria in molte delle ragazze, ma l'ilarità abbandona rapidamente Jennifer e Maj. Si appartano per una chiacchierata in privato e si confidano reciprocamente come sono arrivate a competere per il titolo di Miss Mondo e cosa sperano di ottenere. Jennifer asserisce che i mezzi di informazione sono molto meno interessati a lei perché è una contendente di colore, ma questo la rende ancora più determinata a vincere.
Bob vola da Los Angeles a Londra accompagnato da Dolores. Mentre il marito flirta con una hostess, Dolores confida a uno degli autori comici di Bob che l'ultima volta che ha condotto il concorso di Miss Mondo si è portato a casa la vincitrice.
Nel corso del programma televisivo di Robin Day, una nervosa Sally illustra in modo eloquente il punto di vista delle femministe: la loro protesta non è contro le concorrenti, ma contro una competizione che le mercifica, e se il valore di un uomo non viene giudicato in base al suo aspetto per quale motivo dovrebbe esserlo quello di una donna? Benché Sally venga liquidata come una guastafeste dagli altri opinionisti invitati, la trasmissione viene vista da Jennifer e Maj e da Julia ed Evelyn, tutte visibilmente toccate dalle sue parole.
Vari gruppi di donne si riuniscono per pianificare la loro protesta contro il concorso di Miss Mondo. Jo e Sally decidono di estendere la loro dimostrazione fuori dal teatro all'interno della sala stessa con l'intenzione di interrompere la diretta televisiva per garantire alla loro causa una platea mondiale. Per riuscire a introdurre di nascosto il loro arsenale di bombe di farina, sonagli e fischietti, pistole ad acqua caricate a inchiostro e striscioni di protesta, convengono che dovranno vestirsi come donne 'normali'.
Pearl confida a Jennifer di essere stata minacciata dalle autorità sudafricane: non le sarà permesso di rientrare in patria se si esprimerà contro il regime. Jennifer si domanda se cambierebbero atteggiamento nel caso Pearl fosse incoronata Miss Mondo. Pearl ride, sostenendo che nessuna contendente nera vincerà mai il titolo.
Evelyn è furibonda quando Sally torna a casa tardi dopo la riunione organizzativa. Ritiene che Sally stia ignorando i suoi obblighi di moglie e di madre. Sally ribatte che sta lottando per rendere il mondo un luogo migliore per Abbie, uno in cui non avrà bisogno di sentirsi intrappolata in una 'piccola' vita domestica. Evelyn la prende come una critica personale nei confronti della sua scelta di fare la casalinga ed esce dall'appartamento della figlia sbattendo la porta.
Il giorno prima del concorso, un altro gruppo di protesta decide di sfruttare l'ingente presenza dei mass media. La cellula anarchica The Red Brigade (la Brigata Rossa) fa esplodere una bomba in un furgone della BBC parcheggiato al di fuori del teatro. Malgrado non ci siano feriti, un preoccupato Gareth presume che il conseguente aumento nelle misure di sicurezza persuaderà Sally a desistere dalla manifestazione di protesta. Sally si arrabbia quando Gareth le dice cosa deve fare, ma è chiaramente nervosa per il pericolo che corre di essere arrestata e il potenziale impatto che questo avrebbe sia sulla sua famiglia che sulla sua carriera accademica. Manifesta i suoi dubbi a Jo che tuttavia è determinata a procedere e rimprovera Sally per i suoi ripensamenti.
Julia si reca in visita a Bob nella sua camera d'albergo per rassicurarlo che è tutto sotto controllo, nonostante le azioni delle femministe, della Red Brigade e dei dimostranti anti-apartheid.
Mentre le femministe dell'intero paese marciano alla volta del teatro, Sally è a casa sua che cerca di studiare, ma si distrae guardando Abbie che gioca ai medici e alle infermiere. All'ultimo minuto, Sally arriva al teatro, decisa a rischiare il tutto per tutto per lottare per il futuro di sua figlia. Jo è scontenta dell'indecisione di Sally, ma le altre militanti sono felici di riaccoglierla mentre si accomodano ai loro posti in platea senza dare nell'occhio e lo spettacolo del concorso di Miss Mondo ha inizio.
Le dimostranti siedono in silenzio mentre il resto del pubblico rivela tutto il glamour dell'evento. Lo spettacolo ha inizio con lo sfavillante giro dei costumi nazionali e le finaliste tornano sul palco vestite in costume da bagno. Quando alle concorrenti viene chiesto di voltarsi in modo che i giudici possano valutarle da dietro, Jo è sul punto di esplodere, ma Sally la trattiene.
Mentre i giudici sono riuniti per deliberare, Bob Hope sale sul palco. Denuncia la presenza dei manifestanti fuori dal teatro e fa una serie di battute sessiste che finiscono col far perdere le staffe a Sally che balza in piedi facendo ruotare una raganella e gridando "Vergogna!". A quel punto le altre dimostranti sparse in tutta la platea si alzano dai loro posti, srotolano i loro striscioni e lanciano bombe di farina sul palcoscenico. Sally prende di mira Bob puntandogli addosso la sua pistola ad acqua e viene subito atterrata dalla polizia. Prima che la BBC abbia il tempo di reagire e di interrompere la trasmissione, 100 milioni di persone hanno assistito alla degenerazione dello spettacolo nel caos: Gareth ed Evelyn fissano scioccati i loro televisori, mentre Dolores getta la testa all'indietro e scoppia in una fragorosa risata.
Quando la polizia ristabilisce l'ordine e confina le femministe nel backstage, la diretta televisiva riprende e Bob Hope – che di era rifugiato nel suo camerino – viene riaccompagnato sul palco per concludere lo spettacolo. Mentre Bob annuncia i risultati finali, gli applausi si smorzano quando Pearl viene proclamata seconda classificata e la platea sussulta quando viene resa nota la vincitrice – non è la favorita dei bookmaker Maj ad ottenere il titolo, bensì Jennifer, la prima donna nera ad essere incoronata Miss Mondo.
Nel retropalco, Sally e Jo vengono condotte fuori dall'edificio in malo modo dalla polizia. Sally chiede di poter usare il bagno. Resta di sasso quando entra nella stanza e si ritrova faccia a faccia con Jennifer. Jennifer si ricorda di Sally dall'intervista televisiva e coglie l'opportunità per controbattere alle sue affermazioni, dicendole che in quanto donna nera ambisce ad avere le stesse possibilità di scelta che ha Sally nella sua vita e che è orgogliosa di essere un modello per donne che potrebbero emanciparsi grazie alla sua conquista del titolo di Miss Mondo. La loro conversazione è interrotta dalla polizia che impone a Sally di andare alla centrale.
Di ritorno nel suo albergo, uno scosso Bob cerca invano conforto nella moglie Dolores.
Sally e Jo si riconciliano condividendo la stessa cella. Jo confida di essere incinta e preoccupata per le conseguenze degli strattoni della polizia.
Il giorno dopo una scoraggiata Julia, insieme ad Eric, passa in rassegna i titoli delle prime pagine delle principali testate internazionali, tutte dominate dalla notizia della protesta. Le femministe sono riuscite a dare al Movimento di Liberazione delle Donne un'eco mondiale.
Sally e Jo vengono rilasciate in attesa del processo. Sally è sollevata quando trova a prenderla non solo Gareth e Abbie ma anche Evelyn, che l'abbraccia confessando che nemmeno lei dava mai retta a sua madre.
Nei cartelli alla fine del film, accompagnati dalle immagini delle vere protagoniste così come sono oggi, apprendiamo che:
• Jennifer è stata accolta come un'eroina nazionale a Grenada. In seguito ha studiato scienze politiche e relazioni internazionali all'università, prima di diventare Alto Commissario grenadino per il Canada;
• Sally e Jo sono state giudicate colpevoli di disturbo della quiete pubblica. Sally è diventata Professoressa di Storia Moderna all'Università di Londra e Jo (diventata madre cinque mesi dopo il processo) ha ottenuto il diploma di ostetrica;
• Pearl ha fatto ritorno nel Sud Africa dell'apartheid. Anni dopo ha realizzato il suo sogno di diventare cantante.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita in Italia: Il 25, 26 e 27 Dicembre 2020 nelle sale virtuali MioCinema e #iorestoinSALA. Dal 2 Gennaio 2021 in Premium Video On Demand su Sky Primafila, Itunes, Gplay, Rakuten Tv, Timvision, Chili e InfinityNazione: UK, Francia - 2020
Durata: 106 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: BIM Distribuzione
Note:
Anteprima alla 11a edizione del BifEst-Bari International Film Festival (22-30 agosto 2020).
Soggetto:
Soggetto di Rebecca Frayn.
In HomeVideo: in Digitale da venerdì 25 Dicembre 2020
Cast e personaggi
Regia: Philippa LowthorpeSceneggiatura: Rebecca Frayn, Gaby Chiappe
Musiche: Dickon Hinchliffe
Fotografia: Zac Nicholson
Scenografia: Cristina Casali
Montaggio: Úna Ní Dhonghaíle
Costumi: Charlotte Walter
Cast Artistico e Ruoli:
Keira Knightley
Sally Alexander
Gugu Mbatha-Raw
Jennifer Hosten - Miss Grenada
Jessie Buckley
Jo Robinson
Keeley Hawes
Julia Morley
Phyllis Logan
Evelyn Alexander
Lesley Manville
Dolores Hope
Rhys Ifans
Eric Morley
Greg Kinnear
Bob Hope
John Hefferman
Gareth
Suki Waterhouse
Sandra Anne Wolsfeld - Miss Stati Uniti
Clara Rosager
Maj Christel Johansson - Miss Svezia
Loreece Harrison
Pearl Jansen - Miss Africa Del Sud
Emma Corrin
Jillian Jessup - Miss Sud Africa
Produttori:
Suzanne Mackie (Produttore), Sarah Jane Wheale (Produttore), Andy Harries (Produttore esecutivo), Rebecca Frayn (Produttore esecutivo), Cameron McCracken (Produttore esecutivo), Jenny Borgars (Produttore esecutivo), Rose Garnett (Produttore esecutivo), Andrea Scarso (Produttore esecutivo), Natascha Wharton (Produttore esecutivo)
Casting: Nina Gold.
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A PROPOSITO DEL FILM
IL CONCORSO racconta la sensazionale storia vera dell'interruzione del concorso di Miss Mondo 1970 ad opera del nascente Movimento di Liberazione delle Donne, un evento che finì sulle prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo. Nel bel mezzo della diretta di uno degli spettacoli televisivi più popolari del pianeta, seguito da oltre 100 milioni di spettatori, le femministe interruppero la trasmissione in modo spettacolare. Ma non fu l'unico scandalo della serata: quando l'ordine fu ristabilito, sullo sfondo di una serie di dimostrazioni Anti-Apartheid, fu incoronata Miss Mondo la prima donna di colore.
MISS MONDO 1970
"IL CONCORSO è un film sul concorso di Miss Mondo 1970 raccontato da numerosi punti di vista diversi", spiega la regista Philippa Lowthorpe. "Ciò nonostante, l'attenzione si concentra prevalentemente su due gruppi: delle giovani donne intenzionate a conquistare il mondo attraverso il loro comportamento turbolento per far conoscere il loro messaggio di liberazione ed eguaglianza; e le giovani donne che partecipano al concorso di bellezza, abbracciando l'opportunità offerta loro dal titolo di Miss Mondo sperando di farsi conoscere in un modo diverso.".
La produttrice Suzanne Mackie di Left Bank Pictures e la sceneggiatrice Rebecca Frayn hanno entrambe scoperto questa storia nel 2010 ascoltando il programma di BBC Radio 4 "The Reunion" che riuniva un certo numero di personaggi chiave coinvolti nell'evento del 1970. Tra i partecipanti, c'erano Sally Alexander e Jo Robinson, del Movimento di Liberazione delle Donne, e Jennifer Hosten, ossia Miss Grenada, la vincitrice di quell'anno.
"Sono rimasta immediatamente colpita dalla ricchezza delle diverse prospettive e dalla passione con cui ciascuno difendeva il proprio punto di vista", ricorda Mackie. "Mi ha commosso la loro storia e l'impatto che quel singolo evento ha avuto sulla vita di così tante donne." E ha subito pensato che fosse materia per un grande film.
"Ho smesso di fare tutto quello che stavo facendo", ricorda Rebecca Frayn a proposito dell'ascolto della trasmissione di Radio 4, "e sono rimasta trasfigurata. In quell'istante ho capito che avevo trovato il mio prossimo progetto.".
Rebecca ha sviluppato la sceneggiatura nei sei anni seguenti insieme a Natascha Wharton del British Film Institute. Nel 2016, Andy Harries di Left Bank Pictures ha mandato il copione a Cameron McCracken, produttore esecutivo e direttore generale del produttore-finanziatore-distributore Pathé, che aveva riscosso grandi successi con film politicamente impegnati come Pride, Selma – La strada per la libertà e Suffragette: "Il motivo per cui ho reagito con tanto entusiasmo alla sceneggiatura è che non si schiera dalla parte di qualcuno: celebra e sfida tutte le donne, le attiviste come le concorrenti, e i modi diversi in cui scelgono di navigare in un mondo dominato dagli uomini. Ho trovato un atteggiamento innovativo e una storia divertente, accessibile e provocatoria.". Pathé ha coinvolto nel progetto BBC Films e Ingenious Media e un'altra sceneggiatrice, Gaby Chiappe. "Rebecca aveva fatto un lavoro immenso, raccogliendo tutti i materiali e modellandoli in una forma filmica", spiega Chiappe. "Io sono entrata in squadra per ultimare il processo di sagomatura e rifinitura. Come scrittrice mi attirava la collisione sismica di tutte quegli ideali e programmi diversi, raccolti in un unico evento. Se guardi i filmati di archivio, non puoi fare a mano di sgranare gli occhi.".
"La storia appariva come una meravigliosa istantanea di quanto stava accadendo nel mondo in quell'epoca.", sostiene Mackie, "Erano anni di cambiamento. Un paesaggio socio-politico che assisteva alla crescente forza del Movimento per i Diritti Civili, del Movimento per i Diritti degli Omosessuali e del Movimento di Liberazione delle Donne . Il nuovo mondo si scontrava con il vecchio e questa opposizione veniva immortalata sul palcoscenico di un teatro londinese e vista da milioni di persone in tutto il mondo."
Mentre si documentava sulle origini del Movimento di Liberazione delle Donne , Rebecca Frayn si è ricordata che le loro rivendicazioni comprendevano "pari retribuzione a parità di lavoro, assistenza ai figli su richiesta, contraccezione su richiesta e pari opportunità nell'istruzione – diritti davvero fondamentali che le donne non avevano.". Continua: "È facile dimenticare l'esiguo numero di donne che detenevano posizioni di potere. All'epoca, solo il 2% delle donne era membri del parlamento, le donne sposate venivano chiamate con il cognome del marito e avevano bisogno del suo permesso per prendere a prestito del denaro e la celebrazione di Miss Mondo contribuiva ad accrescere il penoso sentimento che il principale valore di una donna consistesse nel piacere agli uomini. A peggiorare la situazione, il 1970 fu l'anno in cui il tabloide The Sun iniziò a pubblicare foto di donne in topless a Pagina Tre." Frayn ricorda l'impatto che quel clima ebbe su di lei bambina in quel periodo. "Per le ragazzine, creava una cultura alquanto opprimente. Sentivamo di avere orizzonti molto limitati.". Ha potuto apprezzare tutti gli sforzi quel gruppo di giovani attiviste ha compiuto per le generazioni seguenti. "Per me era importante raccontare quella storia, rendere omaggio a quelle donne, guardare al passato e sentirsi orgogliosi di loro", conclude.
La produttrice Sarah Jane Wheale cita "la determinazione e il coraggio di quelle donne per ottenere un cambiamento" come la sua fonte di ispirazione mentre lavorava al film, oltre "all'enorme effetto che il loro gesto ebbe sulle singole donne e sulla società in generale. Ovviamente riconosco che il sessismo è tutt'altro che scomparso, ma lo scopo di un film che vuole commemorare quelle protagoniste uniche è ispirarci a fare ciascuna del nostro meglio per continuare a progredire."
"All'improvviso, la protesta delle femministe ha costretto i telespettatori di tutto il mondo a mettere in discussione la moralità della competizione", sottolinea Mackie. "E in mezzo alle dimostrazioni e alla confusione, la prima donna di colore ottiene il titolo di Miss Mondo. Per me è in questo che la storia è geniale: siamo comprensibilmente scioccate per come le donne venivano esibite e giudicate 50 anni fa e tuttavia, per le concorrenti, di estrazione per lo più molto modesta, il concorso forniva una splendida occasione di ampliare i propri orizzonti e di trovare opportunità di lavoro che altrimenti sarebbero state loro precluse. E questo messaggio di bellezza nella diversità non è mai sembrato più importante – basta leggere i tweet di Michelle Obama e Oprah che celebrano la vincitrice nera di Miss Universo l'anno scorso".
"La sceneggiatura è un mosaico delle esperienze di tutte le donne coinvolte negli eventi del 1970", afferma Mackie, "Rebecca e Gaby hanno tessuto una narrazione poliedrica che dà voce non solo alle attiviste e alle concorrenti, ma anche ai coniugi Morley e Hope, esplorando temi come il razzismo e la mercificazione delle donne e le tensioni tra vita privata e carriera politica. Sono esemplari la scena in cui il femminismo di Sally è messo in discussione da sua madre e le scene in cui constatiamo la diversità nella vita coniugale che conducono Dolores Hope e Julia Morley."
HomeVideo (beta)
info: Il 25, 26 e 27 Dicembre 2020 nelle sale virtuali MioCinema e #iorestoinSALA. Dal 2 Gennaio 2021 in Premium Video On Demand su Sky Primafila, Itunes, Gplay, Rakuten Tv, Timvision, Chili e Infinity .
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