I Signori del Calcio: intervista ad Eric Cantona
Sabato 17 novembre, a mezzanotte e mezza, Sky Sport a I Signori del Calcio protagonista Eric Cantona, l'ex attaccante del Manchester United e della nazionale francese. Di seguito la trascrizione dell'intervista.
di Redazione / 16.11.2012
Domani, sabato 17 novembre, a mezzanotte e mezza su Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD, appuntamento con I Signori del Calcio con protagonista Eric Cantona, l'ex attaccante del Manchester United e della nazionale francese. Di seguito la trascrizione dell'intervista.
Su Ferguson.
Ho imparato tante cose da Alex Ferguson. Mi ha dato un ruolo sul campo e fuori dal campo. Ha capito la mia personalità, il mio carattere. Lui non si occupa solo di tattica, va al di là, come Cruiff, per esempio. E' stato anche uno psicologo, eravamo una squadra con tante e forti personalità. Lui sapeva come gestirci, individualmente e come gruppo e, col passare del tempo, ha gestito tantissime generazioni, oggi lavora con ragazzi di 18 anni, lui ne ha quasi 70 ed è ancora come un amico per loro, li capisce come capiva calciatori di vent'anni fa. E' così intelligente, è un astuto psicologo. E' semplicemente un manager perfetto, tutti lo amano e tutti lo rispettano, e questo è un equilibrio molto difficile da raggiungere.
Ti piacerebbe prendere il suo posto un giorno?
Forse un giorno mi chiederanno di allenare il Manchester United, o forse no. Forse dirò di sì, o forse dirò di no, ma non sogno di prendere il suo posto, sogno di vedere Ferguson per sempre sulla panchina dello United. Ha 70 anni, ma il calcio lo tiene ancora vivo. L'anno scorso hanno perso il campionato negli ultimi cinque minuti dell'ultima partita, ma io so che Ferguson nella gara successiva era già pronto a dare nuove motivazioni, nuova energia, nuova passione per vincere ancora.
Sul tifoso aggredito il 25 gennaio 1995.
Ricordo di essere stato troppo carino quel giorno. Un tifoso non dovrebbe mai essere così vicino a un campo di calcio. Non l'ho mai visto prima e non l'ho mai rivisto dopo.
Sul Manchester United.
L'anno scorso hanno perso il campionato e quest'anno sono tornati più forti di prima. A dire il vero, mi sono sorpreso perché di solito lo United non perde mai all'ultima corsa, ma allo stesso tempo capisco che c'erano giocatori giovani in quella squadra. Ma quei giovani oggi hanno più esperienza grazie alla stagione passata e sono divenuti migliori dell'anno scorso. I giovani hanno bisogno di esperienza, soprattutto in un club come lo United. È un club ricco che può comprare chiunque, ma credono nei giovani e se c'è qualità gli danno spazio. E sanno tenersi i giovani per molti anni, a differenza dell'Ajax, che produce grandi generazioni di giovani, ma che dopo una o due buone stagioni vengono venduti alle grandi squadre. Lo United è un club che, se vuole tenersi un giovane, se lo tiene, come il Barcellona. Sono ricchi ma allo stesso tempo investono nei giovani, ed è una cosa bellissima.
Sul suo futuro.
Oggi guardo a nuovi progetti. Non voglio guardare troppo al passato. Non ho foto del passato in casa mia, né medaglie, non voglio essere prigioniero del mio passato. Non credo di aver corso molti rischi. Quelli di un calciatore sono di perdere, giocare male una partita davanti ai tifosi, ma tutto questo non è molto rischioso. Per esempio, dopo il mio calcio al tifoso sono stato squalificato 9 mesi, ma l'ho accettato. Domani, se mi sbattono in un altro Paese e non posso più viaggiare lo farò, troverò qualcosa da fare anche là, qualcosa di interessante che mi faccia sentire vivo. Mi piacciono le avventure e mi sento abbastanza forte per affrontare qualsiasi situazione.