Quarto Grado
Quarto Grado

Quarto Grado: per l’omicidio di Yara Gambirasio forse un complice


“Ignoto 1”, com’è chiamato in codice l’assassino della ginnasta di Brembate, aveva un complice? E’ l’interrogativo lanciato ieri sera, venerdì  9 novembre 2012, nel corso di un servizio andato in onda a Quarto Grado, in diretta su Retequattro in prima serata. Nel programma condotto da Salvo Sottile, è stato rivelato infatti, che gli inquirenti stanno […]

“Ignoto 1”, com’è chiamato in codice l’assassino della ginnasta di Brembate, aveva un complice? E’ l’interrogativo lanciato ieri sera, venerdì  9 novembre 2012, nel corso di un servizio andato in onda a Quarto Grado, in diretta su Retequattro in prima serata. Nel programma condotto da Salvo Sottile, è stato rivelato infatti, che gli inquirenti stanno indagando da mesi su una misteriosa traccia lasciata sugli indumenti di Yara Gambirasio.

Il 15 febbraio 2012, a poco più di un anno di distanza dalla morte della ragazza, dopo aver esaminato centinaia di reperti, gli uomini della polizia scientifica hanno isolato un Dna maschile diverso da quello di “Ignoto 1”. La traccia è stata individuata sul pollice del guanto sinistro che la piccola atleta teneva in tasca. Questo Dna corrisponde a un individuo di sesso maschile, che non è “Ignoto 1”. Si tratta quindi di un altro uomo, che è entrato in contatto con la piccola atleta ma non appartiene alla cerchia dei suoi conoscenti. Il Dna, come ha riportato l’inchiesta di Quarto Grado, è stato comparato con gli oltre 14 mila campioni prelevati durante le indagini, ma senza risultato.

Chi è quindi l’uomo il cui Dna corrisponde a questo reperto? Come ha fatto a lasciare il suo profilo sul guanto di Yara? E, soprattutto, era con “Ignoto 1” la sera in cui la piccola atleta è stata uccisa?

Nel servizio trasmesso da “Quarto Grado” è inoltre emerso che, secondo gli investigatori che da subito hanno nutrito dei dubbi in tal senso, Yara non si sarebbe allontanata volontariamente con uno sconosciuto:  ci sarebbero volute almeno due persone per caricarla a forza sul mezzo che l’ha portata fino al campo di Chignolo d’Isola dove e’ stata uccisa.

L’inviato del programma Giorgio Sturlese Tosi, relativamente alla difficoltà di identificare la persona cui appartiene questo nuovo profilo genetico, ha poi precisato che “il reperto trovato sul guanto era talmente esiguo da non poter neanche stabilire se appartenesse a un italiano o a uno straniero. Filtrano due suggestioni dagli ambienti investigativi, anche se non ufficialmente confermate” riporta  Sturlese Tosi. “La prima è che, poiché la sera del 26 novembre faceva estremamente freddo, è  probabile che Yara avesse indossato i guanti all’uscita dalla palestra. Come indicato da alcuni investigatori,  appare evidente che le mani sono per chiunque il primo strumento di difesa: è quindi probabile che il guanto in questione sia entrato in contatto con l’aggressore.
L’altra circostanza da non trascurare è che tutti i testimoni sentiti dagli investigatori a Brembate hanno dichiarato di aver visto due persone sospette il giorno della scomparsa di Yara proprio in via Rampinelli, dove si trova la casa dei Gambirasio
“.

Impostazioni privacy