Il paradiso probabilmente (2019)
It Must Be HeavenES fugge dalla Palestina in cerca di una patria alternativa, ma si rende conto che la Palestina lo segue come un'ombra. Quella che doveva essere la promessa di una nuova vita si trasforma in una commedia degli errori: non importa quanta strada percorra, da Parigi a New York, c'è sempre qualcosa che gli ricorda casa.
Il premiato regista Elia Suleiman ci regala una saga comica che esplora identità, nazionalità e senso di appartenenza, nella quale ES pone la domanda fondamentale: qual è quel luogo che possiamo veramente chiamare casa?
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 5 Dicembre 2019Uscita in Italia: 05/12/2019
Prima Uscita: 24/05/2019 (Francia)
Genere: Commedia
Nazione: Francia, Qatar, Germania, Canada, Turchia, Palestina - 2019
Durata: 102 minuti
Formato: Colore
Produzione: Rectangle Productions, Nazira Films, Pallas Film, Possibles Media, Zeyno Film, Doha Film Institute (in associazione con), Zdf/Arte (co-produzione), Turkish Radio (co-produzione), Television Corporation (Trt) (co-produzione), Cn3 Productions (co-produzione), Eurimages (con il supporto di), Mitteldeutsche Medienförderung (con il supporto di), Sodec Québec (con il supporto di), Québec Crédit D'impôt (con il supporto di), Cinéma Et Télévision - Gestion Sodec (con il supporto di), Canada Crédit D'impôt Pour La Production (con il supporto di), Cinématographique Ou Magnétoscopique (con il supporto di), Canadienne, Aide Aux Cinémas Du Monde (con il supporto di), – Cnc – Institut Français, Centre National Du Cinéma Et De L'image Animée, Ffa – Filmförderungsanstalt (con il supporto di), Telefilm Canada (con il supporto di), Le Pacte (in associazione con), Schortcut Films (in associazione con), Maison 4:3 (in associazione con), The Arab Film Fund For Arts And Culture, KNM (in associazione con), Wild Bunch (con il supporto di)
Distribuzione: Academy Two
Box Office: Italia: 30.015 euro
Note:
Menzione speciale all'ultimo Festival di Cannes e film di apertura del 25esimo MedFilm Festival.
Cast e personaggi
Regia: Elia SuleimanSceneggiatura: Elia Suleiman
Scenografia: Caroline Adler
Montaggio: Véronique Lange
Costumi: Alexia Crisp-Jones, Eric Poirier
Cast Artistico e Ruoli:
Elia Suleiman
Se stesso
Tarik Kopti
Vicini, Padre (Nazareth)
Kareem Ghneim
Vicini, Figlio (Nazareth)
George Khleifi
Cameriere (Nazareth)
Ali Suliman
Fratello (Nazareth)
Fares Muqabaa
Fratello (Nazareth)
Yasmine Haj
Sorella (Nazareth)
Nael Kanj
Vescovo (Nazareth)
Asmaa Azaizy
Donna Beduina (Nazareth)
Grégoire Colin
Uomo In Metropolitana (Parigi)
Vincent Maraval
Produttore (Parigi)
Claire Dumas
Equipaggio Ambulanza (Parigi)
Antoine Cholet
Equipaggio Ambulanza (Parigi)
Eric Cornet
Senzatetto (Parigi)
Yumi Narita
Coppia Giapponese (Parigi)
Kengo Saito
Coppia Giapponese (Parigi)
Stephen McHattie
Cartomante (New York)
Raïa Haïdar
Femen (New York)
Fadi Sakr
Maestro Delle Cerimonie
Kwasi Songui
Tassista (New York)
Guy Sprung
Insegnante (New York)
Nancy Grant
Produttore (New York)
Alain Dahan
Agente Aeroportuale (New York)
Gael García Bernal
Se Stesso (New York)
Produttori:
Fatma Hassan Alremaihi (Produttore esecutivo), Hanaa Issa (Produttore esecutivo), Edouard Weil (Produttore), Laurine Pelassy (Produttore), Elia Suleiman (Produttore), Thanassis Karathanos (Produttore), Martin Hampel (Produttore), Serge Noël (Produttore), Zeynep Ozbatur Atakan (Coproduttore), Georges Schoucair (Coproduttore)
Fonico: Johannes Doberenz Montatori Del Suono: Gwennolé Le Borgne, Olivier Touche, Laure Anne Darras Missatore Audio: Lars Ginzel
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NOTA DEL REGISTA – Elia Suleiman
"L'uomo che trova dolce la sua terra natale è ancora un debole principiante;
colui per il quale ogni terra è come quella nativa, è già forte;
ma perfetto è colui che sente il mondo intero una terra straniera.
L'anima tenera fissa il proprio amore su un solo luogo del mondo;
la persona forte ha esteso il proprio amore ad ogni luogo;
l'uomo perfetto l'ha estinto."
Ugo di San Vittore
"Dove voleranno gli uccelli oltre l'ultimo cielo?"
Mahmoud Darwich
Nei miei film precedenti ho cercato di presentare la Palestina come un microcosmo del mondo; il mio nuovo film Il Paradiso probabilmente cerca di mostrare il mondo come se fosse un microcosmo della Palestina.
Il Paradiso probabilmente mostra ordinarie situazioni di vita quotidiana di persone in tutto il mondo che vivono in un clima di tensione geopolitica globale. E la violenza che esplode in un posto è simile alla violenza che esplode in un altro. Immagini e suoni che contengono questa violenza o tensione si trovano in ogni luogo del mondo, e non, come in passato, solo in qualche lontano angolo del globo. I posti di blocco sono ormai in ogni Paese, negli aeroporti e nei centri commerciali. Le sirene della polizia e degli allarmi non sono più intermittenti, ma costanti.
Invece di concentrarsi sul quadro "più ampio" con cui i media ci bombardano costantemente, un quadro sempre generalizzato, mascherato e falsificato, Il Paradiso probabilmente ci mostra il momento ai margini del quadro, il momento banale, ovvero quello che di solito non è messo a fuoco. E così facendo si avvicina a ciò che è intimo, tenero e toccante. Le storie personali e umane che si basano sull'identificazione, che sollevano domande e incoraggiano la speranza.
Come nei miei film precedenti, i dialoghi sono scarsi; le poche parole che vengono scambiate sono più che altro un monologo che ha lo scopo di infondere ritmo e musicalità. Per il resto, la narrativa del film viene intessuta su un montaggio subliminale; scene composte partendo da movimenti coreografici; situazioni comiche attinte al mondo dell'assurdo; immagini che si aprono alla poesia del silenzio, che è al cuore del linguaggio cinematografico.
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