Un piccolo favore (2018)
A Simple FavorStephanie (Anna Kendrick) è una mamma blogger che cerca di scoprire la verità dietro la scomparsa della sua migliore amica, Emily (Blake Lively). Stephanie è affiancata dal marito di Emily, Sean (Henry Golding), in questa ricerca che darà vita a colpi di scena, tradimenti, segreti e rivelazioni, amori, omicidi e vendette.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 13 Dicembre 2018Uscita in Italia: 13/12/2018
Data di Uscita USA: venerdì 14 Settembre 2018
Prima Uscita: 14/09/2018
Genere: Commedia, Crimine, Drammatico
Nazione: USA - 2018
Durata: 116 minuti
Formato: Colore
Produzione: Feigco Entertainment
Distribuzione: 01 Distribution
Box Office: USA: 52.901.690 dollari | Italia: 2.066.600 euro
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 28 Marzo 2019 e in DVD da giovedì 28 Marzo 2019 [scopri DVD e Blu-ray]
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Cercate di non crearvi nessuna aspettativa sulle due mamme protagoniste di questo thriller elegante e deliziosamente contorto: anche se all'apparenza tutto sembra perfetto… in realtà nessuno è quello che sembra. Al centro di questa storia c'è una protagonista alquanto improbabile per un film noir: una solare e determinata mamma vlogger che vive nella periferia cittadina, Stephanie (Anna Kendrick). La vivace ricerca di Stephanie della felicità domestica, dell'amicizia e delle ricette perfette, la scaglia casualmente in un folle groviglio di sporchi segreti e fatali bugie, quando incontra la mamma super glamour, Emily (Blake Lively).
Quando Stephanie viene avvicinata per la prima volta da Emily, ne è incuriosita. Emily è misteriosa e seducente con il suo stile di vita molto elegante: un lavoro nell'alta moda, un sexy scrittore britannico come marito e una casa di rappresentanza impeccabile e moderna in centro città. Stephanie è lusingata quando Emily sembra legarsi rapidamente a lei, come confidente e nuova migliore amica. Emily sembra essere l'ultima delle insider, e a Stephanie sembra di star vivendo uno dei suoi sogni più stravaganti.
"Ho bisogno di un piccolo favore", dice Emily un pomeriggio. E senza esitazione, un giorno Stephanie accetta di portare il figlio di Emily, Nicky, a casa con lei dopo la scuola. Tuttavia, questo piccolo favore diventa complicato quando Emily scompare completamente, lasciando Stephanie con suo figlio e senza lasciare traccia. Seguendo il suo motto, "le mamme riescono a fare tutto da sole", Stephanie decide di darsi da fare, con l'aiuto dei suoi follower dei social media, per trovare la sua amica scomparsa. Non ha idea di quanto intricato questo mistero diventerà: amicizia e lealtà saranno messe a dura prova e verità oscure portate alla luce. Stephanie sta per intraprendere un viaggio oscuro e snervante, fatto di inganni e menzogne, incluse le sue.
La produttrice Jessie Henderson, che ha anche prodotto Spy di Feig, dice: "Questo film sfida davvero le definizioni di genere, che è ciò che le persone apprezzeranno di più. Ci sono film che puoi differenziare tra loro o confrontare con altri, questo sembra davvero un genere nuovo e fresco, con influenze di molti generi".
La cosa più allettante di Un piccolo favore per Feig era che sembrasse avere tutti gli ingredienti giusti: una trama pungente, un'immaginazione diabolica, un forte umorismo, dei personaggi dalle smisurate implicazioni psicologiche e un ambiente suburbano ingannevolmente sereno. Oltre al fatto di potersi mettere alla prova con il genere thriller. "Mi piace molto giocare con i generi e mi piace intrecciare le regole strutturali dei film e divertirmi con queste", afferma Feig. "Quando mi è arrivato Un piccolo favore, ho pensato 'bingo!' Questo è quello che stavo cercando. I thriller sono sempre stati tra i miei film preferiti da guardare, quindi ne ero entusiasta, e Stephanie è uno dei miei personaggi preferiti tra quelli che abbia mai portato sullo schermo".
Feig ha visto in Stephanie l'occasione di poter ribaltare i tipici cliché del duro e cinico eroe dei film thriller. Dice: "Stephanie è una persona che tutti conosciamo, la mamma la cui vita intera è dedicata al compiacere e fare sempre cose carine per gli altri, che però poi se ne approfittano. Quello che desideravo di più era che il pubblico tifasse per lei, anche quando inizia ad aprire gli occhi sull'oscurità che la circonda".
Per Anna Kendrick, mixare l'atteggiamento scintillante di Stephanie con le più sinistre macchinazioni umane è stato un atto di equilibrio unico nel suo genere, che lei ha apprezzato molto. "Questo è un film di genere che contiene una grande storia: il mistero su un omicidio, colpi di scena, risvolti e tante sorprese. Stephanie è sicuramente uno dei personaggi più ottimisti che abbia mai interpretato, ma ha anche molti paraocchi, che le vengono tolti nel momento in cui Emily scompare, e questo è il bello del film", Kendrick dice.
Feig nota che il fatto di dover dare equilibrio al film – il lato divertente, ma anche la frenesia psicologica e sociale – lo ha portato in un nuovo territorio, che è esattamente quello che voleva. "Il film è decisamente divertente, ma ti fa vivere anche tutta una serie di emozioni e colpi di scena importanti, che non avevo mai esplorato prima. E questo grazie allo straordinario materiale originale di Darcey Bell, al lavoro della scrittrice Jessica Sharzer, ai nostri incredibili attori e anche alla talentuosa troupe che si è unita a noi per raccontare questa storia".
DALLE RISATE ALLE URLA: un adattamento non particolarmente semplice
Il romanzo d'esordio di Darcey Bell del 2017 "Un piccolo favore" si è rapidamente fatto notare come uno dei libri più avvincenti di quell'anno, tenendo i lettori inchiodati alle sue pagine. Sebbene i critici l'abbiano paragonato al romanzo "Gone Girl" di Gillian Flynn, "Un piccolo favore" si è distinto per unicità e attualità. Perché all'interno della sua intricata rete di tradimenti e vendette, vi si può trovare anche un'analisi sul modo in cui le mamme moderne vivano la maternità ai nostri giorni, tra eccessiva protezione nei confronti dei figli, i social media, la solitudine, l'invidia e la ricerca ossessiva di una vita assolutamente perfetta.
Con i suoi colpi di scena così imprevedibili e una storia particolarmente adatta a una trasposizione cinematografica, i diritti del film sono stati venduti ancora prima che il romanzo fosse pubblicato. Poco dopo, la sceneggiatrice Jessica Sharzer (Nerve, Speak – Le parole non dette, Dirty Dancing) ha iniziato a lavorare sull'adattamento. Fin dall'inizio, Sharzer ha deciso di sovvertire la classica trama della donna in pericolo, ormai diventato un cliché della cinematografia, giocando invece proprio sulla familiarità dello spettatore con questo tipo di storie.
"Sono stati scritti davvero tantissimi racconti di questo tipo", riconosce Sharzer, "Ma quello che ho adorato del libro di Darcey è che ha un approccio completamente diverso. Il libro ha un aspetto particolarmente umoristico ed èquesto che volevo maggiormente catturare. Volevo che il film prendesse quella direzione, aggiungendo colpi di scena uno dopo l'altro – ma facendolo sempre coscientemente".
Pur mantenendo un approccio leggero al veloce ritmo narrativo della storia, Sharzer è stata anche colpita dalle ricche tematiche di fondo. "Questa è una storia sulla natura dei segreti, su come si propagano verso l'esterno, influenzando le nostre relazioni e le nostre vite", dice, "Ma riguarda anche le scelte delle donne".
Questo è stato il tema che più ha ispirato Sharzer, quello del noir domestico, secondo cui le donne devono scegliere dei ruoli da svolgere nella vita e vengono punite se non adempiono ad essi. Sharzer continua: "Mi piace che questa storia tratti di come diverse donne scelgano tra carriera e figli. Quali sono i compromessi che facciamo? E cosa perdiamo quando li facciamo? Queste sono domande che mi faccio sempre con i miei amici. Sono conversazioni importanti e trovo interessante il fatto che un thriller possa parlare di queste idee", dice. "Stephanie ed Emily sono due donne molto diverse – una mamma casalinga e un'ambiziosa donna in carriera – che non sarebbero mai state amiche se non fosse stato per i loro figli. Sono molto interessata a queste distinzioni e al modo in cui le donne si sentano ancora costrette a scegliere l'una o l'altra cosa".
Per aumentare il divertimento, Sharzer ha trasformato Stephanie da blogger a vlogger. Mentre nel libro c'è un cambio di punto di vista, Sharzer ha fatto la scelta di mantenere Stephanie al centro dell'azione in ogni scena. E la possiamo vedere mentre si addentra in un estenuante turbinio di sospetti, catastrofi e guerre psicologiche. L'affetto di Sharzer per Stephanie era particolare. "La amo perché è una nerd, in un certo qual modo", ride. "Ci prova con tutte le sue forze, eppure sa di essere derisa dalle altre madri. I suoi follower del vlog sono davvero i suoi unici amici, ma sono degli amici surrogati. Per questo è sola, e anche lei è ossessionata dagli errori del suo passato, e tutto ciò ha incrementato il suo desiderio di diventare la mamma perfetta".
Detto questo, il personaggio dell'astuta e tostissima Emily – l'esatto opposto di Stephanie – è stato altrettanto divertente da scrivere. "Emily è così alla moda ed espansiva, ma è solo una facciata. Sia Emily che Stephanie hanno un passato oscuro, ma lo nascondono in modi molto diversi: Stephanie cuocendo biscotti salutari e Emily lavorando nell'alta moda, ma sono solo apparenze", spiega Sharzer.
Tutto si è mosso molto velocemente, dal momento in cui Sharzer ha accettato di scrivere la sceneggiatura, fino all'inizio della produzione. Era particolarmente felice di avere Feig al timone del film, avendo amato le sue commedie particolarmente incentrate sulle donne. "Mi sono sentita così fortunata, perché sipuò vedere nel lavoro di Paul un vero talento nel dipingere le donne in maniera divertente, ma mai in modo eccessivo o volgare", osserva.
Feig rimase esaltato alla sua prima lettura della sceneggiatura di Sharzer. "Ricordo che ero nel mio giardino, seduto su una sedia, e continuavo a dire: Oh mio Dio, oh mio Dio, mentre leggevo. Quella sensazione onestamente non se n'è mai andata e mi ha guidato attraverso l'intero processo del film".
Nella sceneggiatura della Sharzer, Feig ha visto la rara opportunità di guidare il pubblico attraverso un mutamento percettivo. "Le donne sono spesso etichettate in modi molto specifici: la "moglie fedele" o la "stronza prepotente". Così in questo film si potrebbe pensare che Stephanie sia la "mamma petulante" di cui ci si prende gioco, ma poi si inizia a capire che forse questa percezione non è giusta. Stephanie ha molte altre caratteristiche e ha anche tutti questi segreti. Mi è piaciuta l'idea del poter sorprendere il pubblico", dice Feig, e ha portato questa idea fino alla fine.
Il produttore esecutivo Mike Drake (Riddick) dice dell'approccio di Feig, "Paul ha interpretato la storia in maniera diversa da un classico thriller, ha apportato nuovi livelli di mistero e anche di leggerezza. Paul è così bravo nel raccontare le storie, e ha trovato anche una partner creativa molto preparata nella produttrice del film, Jessie Henderson. Entrambi sanno davvero cosa vogliono e questo è ciò che ha avvicinato il nostro grandissimo cast al film".
Se da un lato Feig ha portato umorismo al film grazie alla personalità allegra e vivace di Stephanie, intrappolata in un groviglio di oscuri misteri, dall'altro si è impegnato al massimo per elevare la suspense del film all'ennesima potenza. In qualunque momento del film, ogni allegra risata può trasformarsi in urla di paura in un solo secondo.
"Adoro i film in cui si ride per metà del tempo, e si rimane poi terrorizzati per l'altra metà", dice Feig. "Qui tutto è come la vita vera. Quando ti fermi a pensare: Questa persona è reale? C'è di più di quello che vedo? In questa storia, tutti questi pensieri si manifestano".
Per rendere il contrasto tra spaventoso e divertente ancora più marcato, Feig ha deciso di girare il film come una solare commedia suburbana piuttosto che un crudo film drammatico, nonostante tutte le paranoie e il tasso di adrenalina che si mescolano all'interno della storia. "In questo film accadono cose elettrizzanti alla luce del giorno, piuttosto che in stanze buie", osserva. "Nei sobborghi di periferia non ci sono molti posti per nascondersi, tra le pareti bianche e le finestre luminose. Vedi sempre cosa sta succedendo all'interno. Questo è ciò che rende il tutto così divertente".
MAMME A CONFRONTO: KENDRICK VS. LIVELY
Anna Kendrick era già molto nota per la sua vasta gamma di ruoli interpretati. Ma il ruolo di Stephanie era qualcosa di completamente diverso per lei. Stephanie condivide alcune caratteristiche con la Kendrick, come la sua esuberanza e il suo garbo molto femminile, ma Kendrick aggiunge al personaggio un umorismo particolarmente malizioso, una complessità emotiva e una furia a tratti sfrenata. Per Feig, non c'era nessun'altra attrice adatta per la parte. "Adoro tutte le performance di Anna, ma la amo soprattutto quando interpreta persone dolci, disponibili e candide – e questa è Stephanie. Ogni volta che la vedi sullo schermo, ti innamori di lei", osserva. "Eppure… ha anche un lato davvero acerbo, che è esilarante, per questo sapevo che Anna sarebbe stata perfetta per il ruolo di Stephanie".
Continua, "Stephanie subisce la più grande trasformazione in questo film perché inizia come quella che pensiamo essere la mamma perfetta, ma quando si sente fregata, inizia a frantumarsi e prende su di sé tutte le migliori caratteristiche di Emily: la determinazione, l'ambizione, il non accettare un no come risposta. Diventa più scettica nei confronti della natura umana e ottiene degli ottimi risultati. Quello che amo del lavoro di Anna è che, alla fine del film, senti davvero che Stephanie è diventata una persona diversa".
Kendrick si è dovuta mettere alla prova con una donna che sembra essere molto dolce, tenera e affabile, ma che sta sopprimendo un mondo nascosto fatto di paure, rimpianti ed emozioni che ora devono essere affrontate.
Jessie Henderson dice: "Anna è stata davvero impressionante nell'interpretare il ruolo di Stephanie. Ha tutte queste meravigliose micro espressioni che riescono a dire tanto. Rivela con attenzione le crepe interiori di Stephanie in un modo che è al tempo stesso sfumato ed elettrizzante".
È stato Feig a convincere Kendrick a gettarsi in questo ruolo complicato. Lei dice che non appena hanno iniziato a parlare, "Ho capito subito che Un piccolo favore sarebbe stato un film di genere. Ho apprezzato che la vita delle donne fosse al centro della storia. Le donne di solito hanno delle relazioni così stratificate, complicate e confuse, per questo è bello avere la possibilità di esplorare davvero tutto questo in un thriller così entusiasmante".
Per Kendrick, la parte più piacevole di interpretare Stephanie è stata scavare sotto la superficie della sua vita felice e fortunata. Kendrick fa notare che, quando inizia a fare la detective dopo che Emily svanisce nel nulla, è pur sempre una mamma single, sola e ansiosa, con un passato che vorrebbe disperatamente tenere nascosto. "Stephanie è ottimista e vede sempre il lato positivo delle cose, per questo a volte è un po' insopportabile", ride Kendrick. "Ma penso che siaanche molto triste, perché in realtà è molto sola. Quando si tratta della sua relazione con Emily, è disposta a sopportare molti abusi perché è sempre meglio della sua solitudine. E Stephanie desidera l'approvazione di Emily. Penso che sia qualcosa che molte donne sperimentano in alcune amicizie".
Lo spazio che Feig ha lasciato a Kendrick per esplorare le tante angolature e sfaccettature di Stephanie, ha arricchito la performance ancora di più. "È stato fantastico lavorare con Paul perché ti fa sentire come se non potessi fallire mai", dice. "Riesce a prendere il meglio da ogni cosa che fai, è un'esperienza davvero liberatoria".
Un altro fattore importante per la Kendrick è stato quello di costruire quel rapporto intenso e complicato con Blake Lively. "Nella vita reale Blake è così dolce, aperta e affettuosa, è stato fantastico per me guardarla mentre esibisce il suo lato oscuro e divertente nel ruolo di Emily", dice Kendrick.
Allo stesso modo, Lively ha apprezzato molto il lavoro di Anna. "Ogni suo gesto, anche il più semplice, è magnetico. È così affascinante, intelligente e davvero elegante", dice. Per Lively, il film è stato l'occasione per provare qualcosa di inaspettato. "Con Emily è stata la prima volta che ho avuto la possibilità di interpretare il ruolo del cattivo, è stato davvero bello e divertente", dice.
Lively vede la storia come un ritorno all'età d'oro dei thriller di Hollywood. "Un piccolo favore mi ha ricordato alcuni dei miei film preferiti del passato, quelli in cui non sai mai cosa succederà fino all'ultimo minuto", dice. "Amo Vertigine, Angoscia, Che fine ha fatto Baby Jane?, Eva contro Eva… Un piccolo favore rende omaggio a questi film elettrizzanti, con una trama tesa e personaggi che sono volutamente un po' esagerati".
E continua: "Mostriamo al mondo diversi aspetti di noi stessi: la nostra'personalità' dei social media, ciò che siamo a casa, ciò che siamo a lavoro. In questo film credo che ci sia un esame molto interessante di questo aspetto: come siamo contro come ci presentiamo. Come donne, cresciamo con l'idea di dover mantenere sempre un certo livello di perfezione, ma siamo tutti esseri imperfetti. Ed è questo che ci rende belli e unici. Mostrare il vero io… è qualcosa che i personaggi alla fine fanno in questo film. E tu li ami ancora di più per questo".
Interpretare Emily significava esplorare lati estremi, di fiducia e di manipolazione, ma anche turbolenze psicologiche. Nonostante sia una donna di successo e molto razionale, la vita di Emily risulta essere tutt'altro che stabile. "Quando la vediamo per la prima volta, lei è molto provocatoria e imperturbabile, ma poi scopriamo che è anche incredibilmente vulnerabile", afferma Lively. "La sua personalità è sfaccettata. Ha vissuto così tante vite diverse e pericolose. È come un gatto, davvero".
Lively ha spinto quell'aspetto felino fino al limite. Della sua performance, Feig dice: "È stato molto divertente vedere Blake abbracciare completamente questo personaggio molto oscuro, perché è famosa soprattutto per aver sempre interpretato sempre personaggi molto positivi. Questa è una Blake che non si è mai vista prima".
Per Lively, la sua profonda passione per Emily e tutti i suoi numerosi volti è sfociata anche nelle acconciature, nel make-up e nell'abbigliamento – un vero piacere per una famosa fashionista come lei. "Blake è una persona molto creativa e ha portato molte delle sue idee su come modellare il suo personaggio durante tutti i cambiamenti del film, dai look sofisticati a quelli più grintosi", afferma Henderson.
Fin da subito, Lively sapeva come mostrare Emily al pubblico per la prima volta, audace e trasgressiva, prima che la sua facciata si spezzi e riveli un personaggio completamente diverso. "Quando ho letto la sceneggiatura, ho sentito che dovevamo dare a Emily un look iconico, cosa che non era nel libro o nella sceneggiatura. Un look che tutte le persone che la conoscevano potevano aspettarsi da lei. In questo modo, se avesse mai avuto bisogno di sparire, questa cosa lo avrebbe reso molto più facile. Lei è un enigma. Nessuno sa mai cosa farà. Era difficile pensare a qualcosa che non fosse stato fatto già un milione di volte. Qualcosa che fosse molto specifico per lei, quasi come se fosse la caricatura di se stessa. Volevo un look distintivo, come quello che Paul Feig ha creato per se stesso nella vita. Quindi ho pensato, perché non vestirmi esattamente come Paul? Senza scollature, solo una versione sexy e "femminile". Camicia abbottonata, abito a tre pezzi, cravatta a farfalla, fazzoletto da taschino. Volevo andare contro i cliché della sensualità femminile. Perché credo che non si debba per forza mostrare troppa pelle per essere sexy. La sensualità viene da dentro. L'intensità del personaggio offre tutto questo, con o senza scollature. Per questo poi, quando si vede un po' più di pelle, si ottiene un effetto molto più sexy e voyeuristico. È molto più potente. E lei lo sa. Per lei il potere è tutto: come lo esercita sugli altri e riesce a giocare con loro. È un personaggio davvero divertente".
Per il produttore esecutivo Mike Drake, il tira e molla tra Lively e Kendrick ha funzionato in un modo che nessuno avrebbe potuto immaginare. "C'era davvero del materiale molto bello, per entrambe queste attrici, con cui potersi mettere alla prova. Penso che sia evidente quanto, ognuna di loro, abbia amato il poter esplorare le diverse sfaccettature dei propri personaggi, lasciando che il pubblico scopra la verità", riassume.
IL CAST SECONDARIO
Mentre i mondi opposti di Stephanie ed Emily iniziano ad avvicinarsi, così fanno anche le loro famiglie, cosa che ha portato a una fase di casting entusiasmante, alla ricerca di nuovi talenti. Uno dei ruoli più impegnativi da interpretare è stato il tenace e disilluso marito di Emily, Sean, che sembra essere confuso dalla sua scomparsa, e si rivolge a Stephanie per ricevere conforto, sostegno e… altro.
Per interpretare questo ruolo, al tempo stesso allettante e insidioso, Feig ha scelto Henry Golding, un attore britannico/malese in rapida ascesa, che quest'anno ha recitato in Crazy Rich Asians. "Henry è bello, ha una bella voce e ha un ineffabile senso della moda, ma soprattutto, Henry è anche un attore davvero talentuoso e preparato", dice il regista. "Era pronto ad esplorare i dettagli di ogni singola parola di Sean e ho pensato fin dal primo giorno: questo ragazzo diventerà una grande star".
Per Golding, il triangolo tra il suo personaggio, Emily e Stephanie, è stato come un magnete. "Sono rimasto affascinato dalle mutevoli dinamiche tra i tre e da come queste cambino drasticamente nel corso della storia", afferma. "Sono stato anche affascinato dal personaggio di Sean, uno scrittore in difficoltà, che trova una nuova prospettiva di vita quando sua moglie scompare".
Per quanto riguarda ciò che spinge Sean sia verso Emily sia verso Stephanie, Golding spiega: "Sean è stato un famoso scrittore di New York e questo lo ha portato a essere desiderato da Emily. Era molto seducente, potente e forte, ma la loro divenne una relazione tossica perché alla fine lei diventa il suo tutto, quando lui smette di scrivere. Quando Emily scompare, lui è così sconvolto, e trova compassione e conforto in Stephanie – ed è qualcosa che non ha mai sperimentato".
Golding e Feig hanno parlato della raffinatezza di Cary Grant come modello per il personaggio, ma Golding attribuisce anche a Kendrick e Lively il merito di aver fatto uscire il meglio di sé. "Anna e Blake sono forze della natura", riflette. "Certo, ero nervoso al pensiero di dover lavorare con loro, ma sono state davvero molto collaborative. Per me è stato un regalo il solo vederle recitare. Riescono a farti credere a tutto".
In aggiunta, ci sono il figlio di Stephanie, Miles, e il figlio di Emily, Nicky, che rivivono la rivalità delle loro madri quando le cose diventano sempre più complicate. Per questi due ruoli sono stati scelti gli attori emergenti Joshua Satine (che interpreta Miles) e Ian Ho (che interpreta Nicky). "Sono entrambi due grandissimi attori", dice Feig dei bambini. "Nicky è una piccola testa calda che sa più di quanto chiunque immagini, e Miles è come un'estensione di Stephanie, poiché Stephanie gli ha nascosto tutto il suo passato".
Jessie Henderson è rimasta ugualmente colpita dalle due giovanissime star. "Joshua e Ian sono così giovani che è stato incredibilmente impressionante solo il fatto che siano stati in grado di imparare le loro battute, per non parlare del portare una tale emozione. Siamo stati molto fortunati a trovarli perché aggiungono autenticità alla narrazione", dice.
A completare il cast ci sono Andrew Rannells (Lo stagista inaspettato, Girls) nel ruolo di Darren; Linda Cardellini (Freaks and Geeks di Feig) nel ruolo di Diana Hyland, che appartiene al misterioso passato di Emily; Jean Smart (Fargo, 24) nel ruolo dell'eccentrica madre di Emily, la signora McLanden; Rupert Friend (Morto Stalin, se ne fa un altro, Homeland) nel ruolo del capo di Emily e capo del suo omonimo impero della moda, Dennis Nylon; e Bashir Salahuddin (Fottute!, GLOW) nel ruolo del Detective Summerville.
Rannells era da tempo nella wish list dei produttori. "Penso che Andrew sia così talentuoso, Paul e io volevamo lavorare con lui da tempo", dice Henderson. Rannells dice: "Darren fa parte di un gruppo di genitori molto critici, molto pettegoli, che sono quasi cattivi nei confronti di Stephanie. Vedono Stephanie come la Martha Stewart della situazione, che si impiccia sempre di tutto ciò che accade a scuola. Ha sempre gli spuntini giusti e i giochi giusti, e gli altri genitori pensano: Datti una calmata! Darren e i suoi amici si siedono in disparte facendo commenti sprezzanti e criticando Stephanie, finché non cominciano a capire che forse è una persona interessante".
Per Feig, questa è stata l'opportunità di lavorare di nuovo con la Cardellini dopo anni. "Una delle più grandi esperienze della mia carriera è stata lavorare con Linda in Freaks and Geeks", spiega. "Non abbiamo avuto la possibilità di lavorare di nuovo insieme per 17 anni. È una grande attrice e questo personaggio non è la Lindsay di Freaks and Geeks, quindi è stato divertente vederla diventare una persona oscura e imprevedibile. Siamo stati così bene, lei sarà sempre la mia eroina".
Cardellini nota che Diana Hyland ha un ruolo centrale nella comprensione del passato di Emily. "L'intera vita di Diana è frantumata a causa di Emily, per questo quando sente parlare di lei si sente come perseguitata da un fantasma. Lei attraversa un'intera gamma di emozioni in un brevissimo periodo di tempo", dice. La scelta di Jean Smart è stata un momento culminante per Feig. "Ho avuto il privilegio di conoscere personalmente l'incredibile Jean Smart da diversi anni e lei è proprio una professionista. Ha portato molte idee per il suo personaggio", dice, "Compresa l'idea che la signora McLanden potesse indossare un abito di classe mentre cerca di mantenere questa idea di se stessa come una persona ricca, nonostante sia in rovina".
Per Smart, il suo personaggio è stato fantastico da interpretare. "È una persona che ne ha passate di ogni tipo", riflette Smart. "E avere la possibilità di lavorare con Anna Kendrick è stato favoloso".
Quando è arrivato il momento di scegliere il ruolo di Dennis Nylon, i produttori hanno avuto la fortuna che Rupert Friend avesse letto la sceneggiatura e volesse interpretare il ruolo. "L'interesse di Rupert mi ha sorpreso", confessa Feig, "Ma nel momento in cui ha iniziato a interpretare il personaggio e ad offrire le sue idee, è stato fantastico. Ci siamo davvero divertiti a cambiare ed espandere le sue scene".
Chi si aggiunge al gruppo è il Detective Summerville, che sta cercando di rintracciare Emily e capire perché nessuno sappia niente. "Bashir Salahuddin è eccezionale nel ruolo", afferma Henderson. "Lui è incredibilmente divertente, ma ha anche la giusta gravitas. Lui e Stephanie sono come il gatto con il topo e lui sembra sempre materializzarsi nel momento sbagliato. Bashir crea avvero tensione, aumenta l'ansia di Stephanie e del pubblico".
LE APPARENZE INGANNANO: LE SCENOGRAFIE E I COSTUMI
Ambientato in una zona verdeggiante e apparentemente tranquilla del Connecticut, Un piccolo favore spazia da colori chiari e brillanti fino al più oscuro dei generi cinematografici. Sin dall'inizio, Feig sapeva di volersi rifare all'idea di noir suburbano del XXI secolo e di mettere in contrasto la bellezza e la leggerezza delle scenografie del film con le turbolenze incessanti della storia di Stephanie e Emily.
Feig ha lavorato con una squadra di professionisti per permettere che accadesse. A guidare la squadra è il Direttore della Fotografia nominato agli Oscar, John Schwartzman, noto per il suo lavoro in Seabiscuit – Un mito senza tempo, The Rock, Jurassic World e Pearl Harbor, solo per citarne alcuni. Compagno di classe della scuola di cinema di Feig, e amico di lunga data, Schwartzman ha amato la loro prima collaborazione creativa.
Schwartzman e Feig hanno iniziato subito a parlare di come utilizzare ed evitare le tecniche standard di suspense. "Era importante continuare a giocare con l'idea che nessuno sapesse cosa stesse succedendo quasi fino alla fine della storia. Questo è il motivo per cui non volevo usare i tipici cliché dei film noir. Ritenevo che fossero troppo scontati e che rivelassero troppo della storia", spiega Schwartzman.
Alla ricerca di un percorso nuovo, Schwartzman si è rifatto a Velluto Blu di David Lynch degli anni '80. "Mi avevano colpito i colori accesi e brillanti di quel film el'ho usato come ispirazione", afferma il Direttore della Fotografia. "L'idea era quella di non provare a nascondere le cose nell'ombra. Ma di metterle tutte là fuori in bella vista e lasciare che il pubblico prendesse da sé tutte le informazioni".
Utilizzando la nuovissima fotocamera Panavision DXL con obiettivi da 70mm, Schwartzman puntava anche all'immediatezza, lasciando cadere il pubblico in preda alla confusione di Stephanie sulla scomparsa di Emily. Si è anche divertito a usare i vlog di Stephanie come elemento visivo. "Volevamo che il pubblico si sentisse come un follower dei vlog di Stephanie, quindi ho detto a Paul: filmiamo Anna mentre esegue le scene del vlog e poi rifilmiamo quelle scene su un monitor molto grande e ad altissima risoluzione. È così che abbiamo ottenuto la trama dei pixel", spiega. "Ci sono anche dei piccoli indizi in ognuno di quei vlog, il che li rende davvero divertenti. E il loro tono cambia man mano che il mistero si infittisce".
Dice Feig dei vlog: "La cosa grandiosa all'inizio è che i vlog ti permettono di avere un punto di vista immediato di Stephanie, ascolti ciò che sta pensando ad alta voce e vedi anche come si presenta ai suoi fan. Ma poi il vlog diventa un'altra cosa: uno strumento che Stephanie usa contro Emily, inviandole messaggi in codice che i suoi fan non possono decifrare".
Un altro momento saliente per Schwartzman è stato filmare la bellissima e modernissima casa di vetro di Emily, location scoperta dallo scenografo, Jefferson Sage, che aveva lavorato con Feig sia in Freaks and Geeks che in Le amiche della sposa. Sage dice: "La casa di Emily doveva essere incontaminata e di altissimo livello. Si trattava di utilizzare spazi particolarmente vuoti e grandi finestre, con il giusto gioco di luci".
La produzione è stata fortunata durante la fase delle ricerche. "La casa che alla fine abbiamo trovato aveva questo incredibile pavimento in cemento che ci permetteva di portare davvero le telecamere ovunque", spiega Feig. "E aveva un sacco di spazio, il che era importante, perché John Schwartzman è il re assoluto dei movimenti della fotocamera".
I colori all'interno della casa di Emily – bianchi e grigi molto freddi – sono in antitesi con quelli utilizzati per la modesta casa di periferia di Stephanie – vivaci e molto forti. "Le due case ci hanno fornito due storie visive molto distinte su chi siano quei personaggi e da dove provengano", osserva Sage.
Uno dei set preferiti di Sage è la villa fatiscente della signora McLanden, filmata nella tenuta di un ricco imprenditore canadese. "Quel set è stato molto divertente da creare perché la signora McLanden era ricca, ma poi è caduta in miseria, quindi volevamo dare il senso di una grandezza e di una ricchezza che si sonotrasformate poi in un mucchio di spazzatura. È allegra, anche se un po' spaventosa, e dà la sensazione di qualcosa che è andato perduto".
Per Feig, la creazione di Sage degli uffici di Dennis Nylon, che ha costruito da zero in un magazzino vuoto, è stata la più sorprendente. "Penso che il set di Dennis Nylon sia il vero capolavoro di Jeff", dice il regista. "L'open space rende il tutto così visivamente emozionante, come quando Stephanie si intrufola lì dentro. Come se fosse esposta al mondo intero".
Come Schwartzman, anche Sage si è divertito a infrangere le regole. "Volevamo creare una tensione estrema, ma allo stesso tempo lasciare anche che le persone si divertissero un po'. Per questo abbiamo potuto mischiare diversi generi anche per quanto riguarda lo stile delle scenografie".
Osserva che un altro aspetto insolito del film è stato mantenere un flusso di tensione continuo. "Uno dei nostri grandi obiettivi era quello di rendere tutte le scene di transizione visivamente potenti come l'azione principale. In questo modo, tra una scena e l'altra la tensione è continua", afferma Sage.
Altrettanto importanti per lo stile del film sono i costumi di Renée Ehrlich Kalfus, che ha recentemente disegnato i costumi d'epoca per l'acclamata serie drammatica, Hidden Figures. Feig diede alla Kalfus una direzione molto chiara. "Volevo che Stephanie fosse vestita in maniera molto allegra", dice il regista. "Lei cerca di nascondere qualunque tumulto interiore con colori allegri e indossa abiti davvero divertenti. Renée è una designer eccezionale e ha fatto un ottimo lavoro sia con Anna che con Blake".
Kalfus pensa che le due protagoniste abbiano in comune più di quanto possa sembrare. "Entrambe sono molto intelligenti e si stanno nascondendo dietro una specie di armatura. Il personaggio di Stephanie si autoproclama come la mamma moderna, indipendente e vivace. Quindi il suo stile è molto suburbano e dolce, ma poi cambia e diventa più scuro, man mano che capisce ciò che sta accadendo intorno a lei. Emily si posiziona in modo opposto, si veste molto come Paul Feig, con alcuni abiti maschili incredibili. È un look davvero potente e strategico, ci abbiamo puntato davvero molto. Speriamo di aver conferito ad entrambe un certo mistero, perché questa è una storia su come non sempre le persone sono come sembrano".
Le richieste di costumi erano molte – solo la Kendrick ha 39 cambi d'abito. "Sono entrambe così sorprendenti a modo loro. Mi sono divertita molto a vedere come i costumi abbiano caratterizzato i rispettivi personaggi", dice.
Feig aveva una visione del film molto forte, con una trama che diventava sempre più folle in ogni momento. Kalfus sottolinea, "Paul è un grande leader, è incredibilmente deciso come regista. È intelligente, intuitivo e sempre così elegante nei suoi completi a tre pezzi, ma poi ha anche questa meravigliosa verve comica".
La possibilità di portare quel mix di intelligenza e di spirito sullo schermo è ciò che ha ispirato l'intero cast e la troupe di Un piccolo favore. Dice Mike Drake, "Paul ha permesso a tutte le persone coinvolte di mettersi alla prova e di sentirsi supportate. A tutti piace, e così tutti fanno del loro meglio".
Henderson aggiunge: "Paul porta sul set molta creatività, per questo tutti superano i propri limiti. In questo film abbiamo avuto un cast e una troupe così talentuosi, e Paul li ha spinti a fare ancora di più di quanto abbiano fatto fin ora. È solo una parte delle sue numerosissime qualità".
Il risultato è un film che porta il pubblico a mettere in discussione ciò che vede in ogni secondo della sua durata, proprio fino alla conclusione. Henderson lo riassume così: "Ciascuna rivelazione nel film è più scioccante di quella fatta appena prima, ti tiene inchiodato alla poltrona. È il tipo di film che offre così tanti indizi nascosti che sarà davvero divertente da vedere e rivedere".
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info: 13/12/2018.
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