Parigi a piedi nudi (2016)
Paris pieds nusLa monotona vita di Fiona (Fiona Gordon), eccentrica bibliotecaria in un paesino sperduto fra i ghiacci canadesi, viene improvvisamente turbata dall'arrivo di una lettera allarmante inviatale da zia Martha (ultima splendida interpretazione della candidata Premio Oscar Emmanuelle Riva), stravagante novantenne che vive a Parigi. Fiona salta sul primo aereo per correre in soccorso della zia, ma una volta arrivata nella capitale francese scopre che l'anziana è misteriosamente (e volontariamente) scomparsa. Sulle tracce della fuggitiva, fra tuffi inaspettati nella Senna e rovinose scalate della Tour Eiffel, Fiona incappa in Dom (Dominique Abel), galante clochard parigino, vanitoso e a suo modo affascinante, che si innamora di lei e non vuole più lasciarla sola. Parigi a piedi nudi è il racconto spassoso e bizzarro su come, nella città più romantica del mondo, si possa trovare l'amore perdendosi.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 17 Maggio 2018Uscita in Italia: 17/05/2018
Prima Uscita: 08/03/2017 (Francia)
Genere: Commedia
Nazione: Francia - 2016
Durata: 84 minuti
Formato: Colore
Produzione: Courage Mon Amour, Moteur S'il Vous Plaît, CG Cinéma, Scope Pictures (co-produzione), VOO (co-produzione), BE TV (co-produzione), Proximus (co-produzione), Canal+ (parteipazione), Ciné+ (parteipazione), Centre du Cinéma et de l'Audiovisuel de la Fédération Wallonie-Bruxelles (con il supporto di), Cinémage 10 (in associazione con), Centre National de la Cinématographie (CNC) (con il supporto di), MEDIA Programme of the European Union (con il supporto di), Le Tax Shelter du Gouvernement Fédéral de Belgique (con il supporto di), SCOPE Invest (con il supporto di), Scope Pictures
Distribuzione: Academy Two
Box Office: Italia: 355.949 euro
In HomeVideo: in Digitale da venerdì 20 Settembre 2019 e in DVD da sabato 24 Novembre 2018 [scopri DVD e Blu-ray]
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NOTE DI REGIA
Come i nostri film precedenti anche PARIGI A PIEDI NUDI è una commedia burlesque, piena di trovate comiche coreografate, eredità del cinema muto e di Jacques Tati, riproposte in una veste contemporanea. La trama è semplice ed è incentrata sulle interpretazioni. In Parigi a piedi nudi però la storia è costruita tutta intorno ad una ricerca, una sorda di indagine investigativa amatoriale, che caratterizza il film in modo differente rispetto ai precedenti. Abbiamo collocato le performance al centro della nostra storia, i personaggi reagiscono fisicamente contro le avversità, cercano di preservare la propria dignità e di migliorarsi. Tutti gli eventi si svolgono nell'arco di due giorni e due notti. Tutta la tensione umoristica del film ruota attorno a una comicità di situazione: Fiona, nonostante sia tanto vicina a Martha, non riesce ad incontrarla. Dom insegue Fiona ed è in contatto con Martha ma non capisce che le due donne si stanno cercando. I personaggi sono in un continuo stato di allerta, corrono a vuoto e si scontrano continuamente. Soli, senza amici, familiari e comfort, i tre personaggi sperduti lottano l'un contro altro o accorrono in reciproco aiuto. PARIGI A PIEDI NUDI usa l'ironia per parlare di questioni esistenziali come la morte, la libertà di scelta, la solitudine e la solidarietà. I nostri precedenti film sono stati scritti e diretti da tre persone, PARIGI A PIEDI NUDI invece solo da noi due. Questo cambiamento riflette il nostro desiderio di misuraci con nuove dinamiche. Inizialmente il nostro duo è nato e ha preso forma in teatro. Quando abbiamo deciso di girare il nostro primo cortometraggio, abbiamo coinvolto Bruno Romy. Ma abbiamo pensato che dirigere un film burlesque richiedeva decisioni che non potevano essere parzialmente concesse o delegate a terzi e che il centro del film rimaneva ancorato alle performance del corpo.
I PERSONAGGI
MARTHA è caparbia, indipendente, felice e audace. All'età di 88 anni, si dimentica qualche volta dove si trova e chi è, ma la sua autonomia non è mai messa in discussione. Rappresenta la libertà, la leggerezza e la gioia di vivere.
FIONA, è una bibliotecaria single, vive in un villaggio sperduto nel rurale Canada. È una turista piena di meraviglia con poca esperienza di vita, inciampa ad ogni passo che fa nel suo viaggio malamente organizzato. Fiona ammira la zia sin dall'infanzia ma differentemente da Martha non si è mai concessa di fare niente di avventuroso o romantico – fino al giorno in cui, grazie proprio alla zia Martha, si tuffa a capofitto in questa avventura. Fiona è una piccola Martha in gestazione. La riassume e la comprende.
DOM, è un senzatetto egocentrico, impulsivo e pieno di se. Già al primo sguardo si capisce che sarà una spina nel fianco per Fiona e Martha, ma la sua invadente compagnia si trasformerà presto in una presenza leggera e indispensabile. Dom è descritto nella sceneggiatura come un uomo elegante nonostante i vestiti logori e sporchi. Il nostro desiderio era di raccontare una storia contemporanea di povertà che potesse essere divertente e fantasiosa invece che squallida e tetra. I nostri personaggi sono sempre portatori di una bellezza non conformista, di forza, speranza, risate e purezza interiore.
PARIGI – Oltre a essere una città mitica, simbolo di sogni e magia, Parigi è anche un personaggio attivo del film. Prima la scopriamo attraverso gli occhi naïf di Fiona, durante il suo caotico arrivo. Dopo incontriamo Dom nel suo ambiente quotidiano: l'Isola dei cigni, dove il centro storico incontra la città moderna. Da un lato ci sono i ponti di pietra e la Torre Eiffel, sull'altro lato i binari dei treni veloci, mura di cemento e una serie di grattacieli. Dom è un senzatetto che vive in una tenda ai piedi della Statua della libertà (la replica in miniatura). I nostri personaggi si muovono in una geografia reale. Anche se il film ogni tanto usa i monumenti più famosi della città, non lo fa per usarli come soggetto da cartolina o da fotografia ma per il loro potere simbolico. Arrampicarsi sulla Torre Eiffel per suicidarsi è una immagine poetica. Quasi come la tenda di un barbone, piantata sotto la Statua della Libertà, è un'allusione al suo essere un vagabondo…
INTERVISTA A FIONA E DOMINIQUE
I personaggi che interpretate hanno spesso i vostri stessi nomi, è presente un riferimento autobiografico?
FIONA: Si, nel senso che il pubblico capisce che proviene da noi, che il nostro humour è frutto della nostra vulnerabilità ma anche della nostra forza. DOMINIQUE: E' il modo in cui noi tentiamo di tirare fuori i nostri colori, la nostra materia, la nostra visione, cosa ci affascina della vita.
Il tono del vostro film è brillante e ottimista, come siete riusciti a non farvi travolgere dal pessimismo dei nostri tempi.
È divertente che mi facciate questa domanda, ce lo siamo chiesti anche noi mentre mettevamo insieme i materiali del presskit e scrivevamo "lo spirito dei nostri tempi è pessimista, violento, cinico, buio". In qualche modo, anche se non deliberatamente, noi resistiamo allo spirito dei nostri tempi. Non siamo più ottimisti di qualsiasi altra persona, ma esiste un altro modo, altrettanto valido, di guardare all'umanità con le sue contraddizioni e con tutta la sua mostruosità. Una prospettiva più spensierata. Leggerezza per noi non è sinonimo di banalità e superficialità, ma di allegria, libertà e vitalità. Questo vogliamo sostenere e difendere.
C'è anche una coscienza sociale nei vostri film – i vostri personaggi vivono spesso ai margini della società.
DOMINIQUE: Ci interessa la bellezza anticonformista. La bellezza del diverso, anche della vecchiaia. Noi ci confrontiamo con ogni cosa che ci colpisce nella vita reale. Pensiamo che una storia che avesse raccontato la vita di persone ricche e felici non sarebbe stata interessante. FIONA: Non sarebbe stata divertente. Noi ci divertiamo delle nostre debolezze e imperfezioni.
Attraverso i vostri personaggi voi stabilite anche una sorta di relazione con un luogo, Parigi in questo caso.
FIONA: si, Parigi, sopra e sotto il ponte. Ed è meravigliosa sotto il ponte, una bellezza danneggiata, ferita, ma proprio per questo ancora più affas DOM: Proprio accanto alla Torre Eiffel abbiamo scoperto questo piccolo angolo, non molto frequentato. Ed è un posto dove vivono tantissime persone, dove i senza tetto dormono, persone con le quali puoi costruire una relazione, piene di poesia e bellezza e di sofferenza allo stesso tempo.
Avete collaborato con due grandi icone del cinema francese, Emmanuelle Riva e Pierre Richard. Come sono andate le cose?
All'inizio avevamo pensato ad un'altra attrice, ma non parlava francese e inglese e sarebbe stato complicato per lei far parte del cast. Poi Regine Vial ci ha consigliato di parlare con Emmanuelle Riva. "Ci ha mostrato un video che lei ha fatto per il New York Times, dove danzava, imitando Chaplin, in modo spontaneo, divertendosi. E noi abbiamo pensato che non era la Emmanuelle Riva che conoscevamo ma che aveva finalmente tirato fuori il suo lato comico. Quando l'abbiamo incontrata, siamo rimasti stupiti, non avevamo mai lavorato con una attrice di quel calibro. Era molto curiosa della vita, osservava tutto con attenzione e aveva una meravigliosa risata infantile. Ci raccontò che "anche se il suo corpo aveva 88 anni, lei scopriva la vita tutti i giorni come una ragazza di 14". Il film parla proprio di questo, di chi non vuole rinunciare ai propri desideri. Il suo personaggio non può rinunciare alla libertà. E la libertà è anche il valore a cui si ispirava lei come attrice. Abbiamo dovuto trovare i fondi per fare il film e nel frattempo, Emmanuelle recitando a teatro, si era rotta sette vertebre. Ma continuava a recitare nonostante le vertebre rotte! Questa era Emmanuelle Riva, la sua vita era il teatro e il cinema. Per l'altro ruolo, i nostri amici ci hanno parlato di Pierre Richard. Pierre ha letto sei battute della sceneggiatura e ha accettato. Per me è stato un momento di grande emozione, perché era un mio idolo quando ero bambino.
Avete qualche aneddoto da condividere con noi?
DOM: Quando Pierre e Emmanuelle improvvisarono la danza dei piedi sulla panchina, si divertirono molto a farla. Un giorno, improvvisamente davanti a tutti, Pierre si è rivolto a lei e le ha detto "mi dicevano tutti che eri una grande rompiscatole e invece non lo sei per niente". Emmanuelle lo ha ascoltato e poi è esplosa in una delle sue irresistibile risate da quattordicenne.
Vi identificate con la tradizione del cinema comico classico, quello di Tati, Keaton, Chaplin. C'è stato un momento in cui avete preso le distanze da questa tradizione?
DOM: Sono tutti artisti che ci hanno ispirato, perché sono dei veri clown, ci fanno ridere. Ma non è presente nei nostri lavori un'idea predeterminata o una forma. È una ricerca costante, senza nostalgia per il passato. FIONA: Riconosciamo di appartenere alla stessa famiglia ma non cerchiamo consapevolmente di proseguire questa tradizione. Ai nostri inizi, il riferimento a quel tipo di cinema era più evidente e il pubblico poteva più facilmente prevedere il tipo di film che avremmo fatto. Diciamo che non è una rottura con la tradizione, ma cerchiamo sempre di qualcosa di nuovo, che rispecchi noi e la nostra immaginazione. Noi siamo il nuovo, non con la n maiuscola con la n minuscola.
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info: 17/05/2018.
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