Outback australiano, dieci anni dopo il grande crollo dell'economia occidentale. Siamo in un futuro prossimo, caratterizzato dal degrado sociale ed economico: i servizi, la legge e l'ordine pubblico sono caduti in un pericoloso stato di sfacelo. Eppure, arriva gente da tutti gli angoli del mondo per lavorare nelle miniere che alimentano il benessere asiatico. Purtroppo arrivano anche parassiti, reietti, trafficanti e criminali che sperano di conquistarsi una fetta dei profitti delle miniere. E in tutto questo troviamo Eric, ex contadino e attualmente vagabondo, solo e svuotato, pieno di rabbia e noia. Non gli rimangono che la sua auto e la strada. Lo incontriamo mentre è in viaggio. L'ultimo, forse. Si ferma per una sosta in un sudicio ristorante cambogiano sperduto nel nulla, dove lo accolgono solo il degrado e un'assordante musica pop, oltre a due Khmer sprofondati nel sonno in un angolo. Eric si siede e si serve un tè, quando una banda di piccoli criminali – Henry, Archie e Caleb – in fuga da una rapina andata terribilmente storta, si schianta col proprio furgone fuori dal ristorante cambogiano. I malviventi riescono a liberarsi dalle lamiere e a rubare l'auto di Eric ed è qui che inizia la storia. Eric farà qualunque cosa pur di riappropriarsi della sua auto. Riesce a far ripartire il mezzo distrutto dei malviventi e s'imbatte subito in Rey, l'apparentemente ingenuo fratello minore di Henry, gravemente ferito e abbandonato a morire nel caos successivo al colpo fallito della gang. Eric e Rey si ritrovano costretti a fare coppia. Eric rivuole indietro la sua auto e il giovane Rey, ingenuo e indifeso, è l'unico a sapere dove potrebbe essere finita. Insieme viaggiano per strade desertiche, incontrando gli emarginati e i superstiti del nuovo/vecchio paesaggio australiano: giostrai assassini e artisti circensi, profughi asiatici e bambini aborigeni, negozianti traumatizzati e quel che resta di un esercito assediato e disilluso che cerca di tenere insieme il mondo.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 4 Dicembre 2014Uscita in Italia: 04/12/2014
Genere: Drammatico
Nazione: USA, Australia - 2014
Durata: 102 minuti
Formato: Colore
Produzione: Porchlight Films, Lava Bear Films, Blue-Tongue Films (in associazione con), Screen Australia
Distribuzione: Koch Media
Budget: 12.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 590.000 dollari | Italia: 173.711 euro
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NEWS E ARTICOLI
Immagini
The Rover è stato girato nell'arco di sette settimane in una remota regione dell'Australia meridionale. Le riprese sono state una sorta di "road trip" che si è snodato attraverso l'incredibile bellezza e desolazione dei Monti Flinders, a nord di Adelaide. Alcune delle location lungo il tragitto sono state le città di Quorn, Bruce, Hammond, Parachilna e Leigh Creek. Il luogo in cui ci siamo fermati più a lungo (tre settimane) è stato Marree, una piccola città a otto ore a nord di Adelaide, vicina al lago Eyre, all'incrocio tra l'Oonandatta Track e la Birdsville Track. Non appena Watts e Michôd hanno fatto un primo giro di ricognizione della zona hanno capito subito che la città era una location perfetta per girare. È un avamposto unico alla fine della strada asfaltata, prima del Deserto Simpson. Nessun film era mai stato girato prima di "The Rover" in questa città, che conta una popolazione di appena 90 persone.
NOTE DI REGIA
The Rover è ambientato in un non meglio precisato futuro prossimo, ma, in sostanza, è un film pienamente attuale. È incentrato sull'avidità delle sregolate economie occidentali, capaci di distruggere se stesse, e sull'inevitabile riequilibrio del potere globale. Il film affronta i problemi apparentemente irrisolvibili dell'avidità umana e della distruzione ambientale, oltre che la disperazione che queste forze potrebbero suscitare nelle persone in difficoltà. Ma, soprattutto, la storia descrive il modo in cui tali fattori sono in grado di influenzare la vita emotiva delle persone. A differenza di molti film la cui la storia si colloca in un futuro distopico, non voglio che la devastazione di The Rover venga vista come la conseguenza di un singolo improvviso cataclisma o evento apocalittico. I finti cataclismi spesso fanno sì che gli spettatori prendano le distanze dal cuore della storia. Io voglio invece che The Rover sia avvertito come un mondo pienamente immaginabile nel futuro prossimo, un mondo depredato da forze reali e dai sistemi che attualmente operano intorno a noi. L'Outback australiano di The Rover è parte di un mondo che ci viene descritto dieci anni dopo il grande crollo dell'economia occidentale. Siamo in un futuro molto vicino caratterizzato dal degrado sociale ed economico: i servizi, la legge e l'ordine pubblico sono caduti in un pericoloso stato di sfacelo. Eppure, arriva gente da tutti gli angoli del mondo per lavorare nelle miniere che alimentano il nuovo ordine mondiale e i suoi centri del potere, il cuore del benessere asiatico. Il mondo descritto nel film, come tale, è uno specchio della corsa all'oro australiana e americana del XIX° secolo. La gente è attratta dalle preziose miniere di questa terra e per questo arrivano anche parassiti, reietti, trafficanti e criminali che sperano di conquistarsi una fetta dei profitti. Non è un crollo totale della società, è piuttosto un'inversione delle dinamiche odierne del potere globale. È l'Australia vista come un paese del Terzo Mondo ricco di risorse. È uno specchio della violenza e dei disordini contemporanei di paesi quali la Sierra Leone, la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria e la Guinea. E al centro di questo mondo ci sono due uomini: uno è un australiano amareggiato, un ex soldato che ha perso la sua fattoria e la sua famiglia e l'altro è un ragazzo americano semplice e ingenuo, troppo giovane per ricordare il tempo in cui le cose andavano diversamente".
A PROPOSITO DEL CAST
GUY PEARCE – ERIC
Guy Pearce ha dichiarato: "Indubbiamente si nota subito quanto Rey sia vulnerabile in questo mondo, in particolare a causa delle sue ferite e per essere stato abbandonato dal fratello. A Eric non importa davvero niente… non ha un briciolo di compassione per questo ragazzo. Lo usa semplicemente per riottenere quello di cui ha bisogno". Così i due uomini sono costretti a stare insieme per necessità.
ROBERT PATTINSON – REY
Robert Pattinson descrive Rey come "una persona non autosufficiente che ha potuto contare sulla protezione degli altri per tutta la sua vita, nonostante fosse un peso per loro, ha sempre pensato di non essere in grado di vivere come una persona autonoma. È un po' limitato e completamente dipendente dagli altri, cosciente di avere bisogno di qualcuno che si prenda sempre cura di lui ".
SVILUPPO E REALIZZAZIONE
Scritto e diretto nel 2011 da David Michôd, autore e regista dell'universalmente apprezzato e affascinante "Animal Kingdom", "The Rover" è un thriller teso e feroce, che s'inserisce nel solco della tradizione dei western per antonomasia, incentrati su un classico antieroe. All'indomani dell'emozione del lancio internazionale di "Animal Kingdom", Michôd decise che il suo film successivo sarebbe stato "The Rover", scegliendo di tornare in Australia e realizzare la pellicola localmente con la produttrice Liz Watts della Porchlight Films, con cui aveva collaborato per "Animal Kingdom". Quando le ha mostrato una prima bozza della sceneggiatura del film, Liz Watts è rimasta immediatamente colpita: "Era di un'eleganza splendida e semplice, pienamente in linea con lo stile di Michôd, e dietro quella semplicità si celava una complessità che ha suscitato il mio interesse". Al momento del casting, Michôd aveva già in mente Guy Pearce per il ruolo di Eric, il "Rover" (vagabondo) che dà il titolo al film. Michôd aveva immaginato il personaggio come un uomo nel mezzo dei suoi 40 anni, con alle spalle una vita durante la quale aveva sperimentato la graduale ma costante crisi economica del mondo in cui è ambientato il film. "Volevo che il personaggio fosse una persona che avesse vissuto quella crisi mondiale, che ricordasse un tempo in cui le cose erano diverse e che fosse preda di un risentimento pronto a manifestarsi in modo veramente criminale e pericoloso… Quando ho iniziato a rifletterci, mi è venuto subito in mente Guy", afferma Michôd. "Essenzialmente, ho creato il personaggio per Guy. Ho sempre voluto che ci fosse qualcosa di potente e particolareggiato, emozionale eppure stranamente inafferrabile nel personaggio. Nonostante abbia ormai trascorso un bel po' di tempo insieme a Guy, ho la sensazione che lui rimanga ancora un mistero per me e penso che questa sia una qualità meravigliosa per un attore, un non so che d'incomprensibile che lo ha reso perfetto per il personaggio". Il successo di "Animal Kingdom" gli ha aperto diverse porte a Los Angeles e lo ha messo in una posizione privilegiata per sostenere dei provini con personaggi importanti. Lavorando con la Direttrice del Casting Kirsty McGregor e con il Presidente della Produzione di Lava Bear, Tory Metzger, Michôd ha passato molto tempo a rivedere il lavoro di vari attori e quindi, quando ha fatto il provino a Robert Pattinson, aveva già le idee chiare di quello che voleva per il personaggio di Rey. Michôd non aveva mai visto un film della saga "Twilight" e non conosceva neanche bene Pattinson, ma, dopo un incontro a Los Angeles e dopo il provino, Pattinson è subito diventato la sua prima scelta per il ruolo. "Quello che mi piaceva anche di lui era che fin dalla nostra prima conversazione ho capito subito che aveva voglia di interpretare il personaggio".
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info: 04/12/2014.
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