Tv Sorrisi e Canzoni pubblica i risultati della campagna Anticipiamo alle 21 la prima serata tv, ecco cosa ne pensano i direttori delle reti
Il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, ha lanciato negli scorsi mesi una campagna chiamata “Anticipiamo alle 21 la prima serata tv“. In tre mesi tutti i lettori di Sorrisi hanno sommerso di sms , firme, e-mail, lettere la redazione diretta da Alfonso Signorini, campagna da lui lanciata. Siamo state raccolte a più di 50 mila […]
di Redazione / 01.02.2010
Il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, ha lanciato negli scorsi mesi una campagna chiamata “Anticipiamo alle 21 la prima serata tv“. In tre mesi tutti i lettori di Sorrisi hanno sommerso di sms , firme, e-mail, lettere la redazione diretta da Alfonso Signorini, campagna da lui lanciata.
Siamo state raccolte a più di 50 mila adesioni, più quelle di una miriade di personaggi dello spettacolo, della cultura, della politica. Dopo aver elaborato questi dati, sono stati poi sottoposti a chi la tv la governa, e ha quindi il potere di cambiare le cose: i direttori delle sette principali reti italiane. Queste le risposte che si possono leggere su Tv Sorrisi e Canzoni disponibile in edicola, ma anche on-line nel sito ufficiale.
Mauro Mazza (Raiuno)
«Non sono affatto contrario ad anticipare, per il bene dei telespettatori, la partenza della prima serata alle 21, a patto che ci sia un accordo con tutti gli altri direttori di rete. Ci si siede a un tavolo e si decide una data simbolica per rifondare, partendo dalle ore 21, la tv italiana. Per Raiuno vorrebbe dire accorciare di 20 minuti “Affari tuoi”, ed è possibile. Ovvio, anche “Striscia” dovrebbe fare la stessa cosa».
Massimo Liofredi (Raidue)
«Fra le tre reti Rai, Raiuno e Raitre sono le più classiche e conservatrici, quindi sarebbe più giusto fossero loro ad anticipare. Detto questo, comprendo il malumore del pubblico, e in presenza di un accordo con Mediaset e con gli investitori pubblicitari, per il bene sociale e dell’azienda sono pronto ad anticipare alle 21».
Antonio Di Bella (Raitre)
«21 o 21.30 è un aspetto secondario del problema. Ciò che conta è la qualità. Un mio programma di punta in questo senso è quello di Fazio, che finisce alle 21.30, e non sono disposto a rinunciare a quella mezz’ora, a meno che non me lo imponga l’azienda. Non amo l’idea di un orario vincolante per tutti».
Giuseppe Feyles (Rete 4)
«I nostri programmi di prima serata in genere terminano poco dopo le 23, permettendo ai telespettatori di non fare tardi. Inoltre, con l’attuale assetto la nostra offerta è equilibrata, ricca e varia. E dopo le 23, riusciamo a garantire sempre un buon film a chi ha ancora voglia di tv».
Massimo Donelli (Canale 5)
«Gli orari del nostro prime time sono stabilizzati da tempo. È del tutto raro e accidentale che un programma di prima serata parta più in là delle 21.15. Anticipare alle 21 significherebbe ridurre drasticamente “Striscia”, depotenziando una delle voci più importanti nel panorama informativo del Paese e uno dei programmi più amati dai telespettatori. La partenza alle 21.15 è, secondo me, un buon compromesso tra il radicalismo non percorribile delle 21 e la follia delle 21.30».
Luca Tiraboschi (Italia 1)
«Capisco il senso mediatico della campagna di Sorrisi, ma per quanto riguarda Italia 1 non la condivido. La nostra prima serata inizia alle 21.10. E allora, dov’è il problema? Sono davvero i 10 minuti in più o in meno? I tempi delle persone si stanno spostando in avanti: anche le partite di calcio serali sono appena state spostate dalle 20.30 alle 20.45».
Lillo Tombolini (La 7)
«È un falso problema, anche perché noi partiamo sempre alle 21.10. Il nodo è semmai l’allungamento di alcuni programmi. È comunque pacifico che se si decidesse per il “tutti alle 21”, noi ci adegueremmo. Non foss’altro per non dare vantaggi ai concorrenti».
di: DigitalizzandoTv Magazine – Fonte: Tv Sorrisi e Canzoni